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La visione biocentrica della giunta Raggi a Roma è frutto di un ambientalismo integralista

Virginia Raggi

«Roma Capitale è portatrice di una visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo specista che nella cultura occidentale ha trovato la sua massima espressione». È uno dei punti del programma di governo di Virginia Raggi letti la scorsa settimana in Campidoglio. Il Corriere della Sera ha notato che la frase è stata copiata dal documento finale di una conferenza programmatica della Federazione dei Verdi, scaricabile a questo link. Ed è montata la polemica sulla Raggi che copia e incolla, sulla mancanza di originalità del M5S e così via.

Pare che nessuno si sia preoccupato di capire il significato della frase letta dal neosindaco della capitale, forse per via del linguaggio è un po’ criptico. Cominciamo dallo specismo che nello stesso documento dei Verdi saccheggiato dalla Raggi viene definito come «quella particolare forma di razzismo che esclude gli animali persino dai diritti più elementari, come quello alla vita».

Poco più avanti si può leggere la seguente perla: «È inaccettabile ogni forma di specismo, quale è quello di alcune forze politiche che hanno cercato il consenso limitandosi a misure per i soli animali di affezione. Animalismo significa invece difesa dei diritti di tutti gli animali, in quanto tutti hanno uguali diritti».

La visione biocentrica di Roma Capitale è quindi l’espressione di un ambientalismo integralista dove l’uomo non è più il centro e il fine dell’universo e la razza umana è né più né meno che una specie animale al pari degli altri (ma più pericolosa dal punto di vista della tutela dell’ambiente): un animale che non può vantare alcun diritto e alcuna superiorità sugli altri esseri viventi (ecco la visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo).

In altri termini, uno vale uno: un uomo o una donna non vale più di un gatto o una gallina. Coerentemente, infatti, il documento dei Verdi traeva dalla visione biocentrica alcune premesse politiche, come la richiesta di rendere obbligatorio in tutte le mense pubbliche il menu vegano. In questa prospettiva anche le operazioni di derattizzazione o disinfestazione contro le zanzare sarebbero un crimine (di razzismo specista). A Tor Bella Monaca i topi hanno stappato champagne.

(Articolo pubblicato su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)


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