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Olimpiadi Rio 2016, tutti i conti in tasca agli atleti italiani

Federica Pellegrini dice di essersi “rotta di sentir parlare di delusione” quando si parla della sua scarsa prestazione ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016. La nuotatrice, che guadagna principalmente dagli sponsor e dal circolo Canottieri Aniene guidato dall’attuale presidente del Coni, Giovanni Malagò, può forse dirlo ora, ma non dovrebbe dimenticare che per anni la sua preparazione sportiva è stata finanziata dallo Stato come tesserata delle Fiamme Gialle dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia.

IL VALORE DI UNA MEDAGLIA

Una medaglia olimpica è un gran riconoscimento. Non solo simbolico. Quando un atleta italiano vince una medaglia alle Olimpiadi, riceve dal Comitato Olimpico Nazionale (Coni) un assegno di circa 150mila euro lordi se è d’oro, 75 mila euro lordi se la medaglia è d’argento e 50mila euro se è di bronzo.

LO SPORT FINANZIATO DALLO STATO

Durante il periodo di allenamento, molti atleti italiani riscuotono uno stipendio statale. Alcuni fanno parte delle forze armate o della polizia. A Rio 2016, 38 atleti sono membri delle Fiamme d’oro. In 10 anni la tendenza è aumentata. Come ricorda il sito Linkiesta, a Barcellona 1992 gli atleti italiani sostenuti da istituzioni dello Stato erano il 27% mentre a Londra 2012 la percentuale è salita al 63%.

IL BUDGET 2016 DEL CONI

Sul sito del Coni si legge che il budget 2016 presenta “maggiori fabbisogni di risorse rispetto alla stima a chiudere l’esercizio corrente 2015 per circa 18,0 €/mil”. Come spese aggiuntive ci sono i “premi medaglie da corrispondere in occasione dei Giochi di 
Rio 2016 (+ 5,2 €/mil.)”; le “attività di Preparazione Olimpica connesse alla gestione sportiva e logistica (+ 4,6 €/mil.)” che includono campi e strutture di allenamento, vitto ed alloggio delegazione, ticketing cerimonie e gare, e altre spese a Rio de Janeiro, “la progettualità del marketing CONI (+ 3,1 €/mil.) da implementare sempre in loco a Rio de Janeiro” e “le attività operative da realizzare, tramite Coni Servizi SpA, per il sostegno e la promozione della 
candidatura di Roma alle Olimpiadi e Paralimpiadi estive del 2024 (+ 5,1 €/mil.)”. Qui il documento con il budget completo.

ATLETI E DIPENDENDI PUBBLICI

Tranne il calcio e il tennis – sport più famosi che si finanziano da sé con gli sponsor privati – i soldi statali per le altre specialità sportive sembra essere fondamentale. Molti atleti sono anche carabinieri, finanzieri, poliziotti e forestali, membri dell’Aeronautica, Marina, Esercito, Guardia Forestale, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Penitenziaria. Come nel caso di Carlo Molfetta, Niccolò Campriani e Valentina Vezzali.

LO STIPENDIO DI UN ATLETA

Gregorio Paltrinieri, oro olimpico per i 1.500 metri stile libero di nuoto, è Fiamma oro; Gabriele Rossetti, campione olimpico nello skeet, è Fiamma oro; Marco Di Costanzo, medaglia di bronzo a Rio 2016 di canottaggio insieme a Giovanni Abagnale, è Fiamma oro; la schermitrice Elisa Di Francisca, argento nel fioretto femminile, è Fiamme gialle; Elisa Longo Borghini, medaglia di bronzo nel ciclismo su strada, è Fiamme gialle; il pesista Mirco Scarantino, settimo posto nella finale della categoria 56 chilogrammi, è Fiamma oro.

E quanto guadagna un atleta che fa parte del corpo dello Stato? Quanto un militare, un carabiniere, un forestale. Con accesso tramite concorso. Lo stipendio si aggira in una prima fase sui 1400 euro (legge 78/2000), con le successive promozioni e aumenti di graduatorie. Per le Fiamme gialle possono aggiungersi borse di studio del Coni e investimenti da parte delle federazioni sportive.

COSA SONO LE FIAMME ORO

In rete si leggono molte critiche sul perché i gruppi sportivi militari prendono parte dei soldi stanziati per enti che dovrebbero occuparsi della sicurezza nazionale. I membri delle Fiamme oro fanno parte di un gruppo sportivo della Polizia di Stato nato nel 1954 da una convenzione tra il Ministero degli Interni e il Coni. Da quanto si legge si sito della Polizia dello Stato, lo scopo istituzionale delle Fiamme oro “è quello di mantenere e promuovere, anche tra i giovani (Centri giovanili), l’attività sportiva a livello agonistico, per accrescere il patrimonio sportivo nazionale”. Le Fiamme oro preparano gli atleti di 41 discipline sportive in nove centri nazionali.

COSA SONO LE FIAMME GIALLE

Le Fiamme gialle, invece, sono nate alla fine degli anni ’90 come iniziativa dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (Anfi), Sezione ANFI “Atleti Fiamme Gialle”. Da quanto si legge sul sito, nel 2000, “il Comitato Nazionale Esecutivo dell’ANFI ha autorizzato l’istituzione della Sezione ANFI “Atleti Fiamme Gialle” aperta a tutti coloro che avessero fatto parte della famiglia Gialloverde in qualità di Atleti, Tecnici e Dirigenti con sede in Roma – Castelporziano”. “Questa Sezione, organo periferico dell’ANFI, – si legge sulla pagina ufficiale – , si distingue soprattutto sia per il suo carattere nazionale (tutte le altre sono a carattere locale) sia per la qualità dei soci (circa 200) che, oltre a quel vincolo ideale che unisce tutti gli appartenenti alla Guardia di Finanza e che rappresenta il naturale collante della normali Sezioni, pone come sua specificità la comune militanza dei soci sotto i colori delle ‘Fiamme Gialle’”.

GARANZIA DI REDDITO

Nel 2008, un lettore, Renzo Capecchi, ha inviato una lettera a Beppe Severgnini al Corriere della sera chiedendo: “Perché come cittadino dovrei stipendiare un carabiniere per fare il lancio del disco? In grande carenza di organico e di mezzi mi sembra uno spreco assurdo”. Il giornalista ha risposto: “Lei dice che è uno spreco. Io sostengo che è un modo per garantire strutture d’allenamento, stabilità, un reddito. Perché ricordi, Capecchi: gli atleti – calciatori a parte – non sono ricchi. E fanno molta fatica”.

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