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Come onorare l’eredità ideale di Aldo Moro

Di Antonio Felice Uricchio

L’invito del presidente Sergio Mattarella, nel corso dell’odierna cerimonia, a “ripensare compiutamente Aldo Moro e la sua intera vita, nella sua dimensione umana, in quella culturale”, impone un impegno che l’Università degli Studi di Bari, a lui intitolata, intende raccogliere.

Tenere vivi i suoi insegnamenti e affidarli ai più giovani è compito di chi, con orgoglio, è parte della comunità accademica che è stata la sua, e di chi sente forme il richiamo ai valori di cui è stato esempio: la solidarietà, il rigore morale, la visione del potere finalizzata al bene comune, il rispetto delle idee, la persona come valore, l’amore per la libertà.

L’impegno costante e assiduo nell’insegnamento e nella ricerca lo resero docente appassionato, offrendo costantemente materiali per l’attività di statista e uomo delle istituzioni, Moro, infatti, guardava ad una società migliore e più giusta pensando al futuro e ai giovani, consapevole della necessaria, inevitabile, complessità, di una realtà in rapidissimo divenire.

Egli affermava il primato della politica sull’economia, sui mercati e sugli interessi, in nome del valore primario della persona umana e su questo terreno era in grado di superare le barriere ideologiche della sua epoca e di dialogare con tutti alla ricerca di soluzioni alte e durature.

Rispettoso delle idee di chiunque ma rigoroso nell’affermare in modo forte e irrinunciabile i valori della libertà, della giustizia e della solidarietà, Moro  ci affida una lezione che è costante riprova della sua grandezza e della attualità del Suo pensiero.

Una lezione di democrazia e di moralità, che dopo la sua scomparsa, merita di essere consegnata ai tanti giovani che affollano le nostre aule e che sono chiamati a vivere e interpretare l’impegno sociale e politico, non restando, come egli stesso disse, “freddi spettatori senza avventura e senza dolore, tant’è come non vivere. Ché la storia si fa senza e contro quelli che non conoscono la ferita che fa sangue e non sanno cosa sia il dono dell’amore”.

Grazie caro prof. Aldo Moro.

Antonio Felice Uricchio

Rettore Università degli studi di Bari Aldo Moro

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