Il giallo di un malore di Hillary Clinton nella cerimonia di commemorazione, ieri, a Ground Zero, delle vittime degli attacchi terroristici dell’11 Settembre 2001. L’ex first lady, che vi assiste, come il suo rivale Donald Trump, s’allontana prima della fine, durante la lettura dei nomi dei caduti: immagini della Fox la mostrano da lontano mentre barcolla e quasi sviene, sostenuta da un agente del Secret Service, prima di salire sul van che la porta a casa della figlia, poco lontano.
Accade nel mattino di New York, tra le 09.00 e le 10.00. Una spiegazione dell’episodio arriva solo in serata, con una dichiarazione del medico curante della ex first lady Lisa Bardack: la candidata ha la polmonite ed è disidratata. La Bardack rivela, in una nota, che la polmonite è stata diagnosticata venerdì 9, in seguito a esami più approfonditi per capire le cause di una tosse prolungata, troppo prolungata per essere solo la conseguenza delle allergie di cui Hillary soffre.
Il medico assicura che l’ex first lady, sottoposta a una cura di antibiotici, si sta riprendendo bene. Le era stato anche consigliato di restare a riposo e di modificare l’agenda dei suoi impegni: infatti, lei annulla una missione in California di due giorni, oggi e domani, dedicati alla raccolta di fondi e all’apparizione nel talk-show televisivo di Ellen DeGeneres.
A prostrarla a Ground Zero è stato il caldo, in una giornata in cui la temperatura percepita è stata superiore a quella reale per l’alto tasso d’umidità. Il malessere, nel 15° anniversario degli attentati che fecero quasi 3000 vittime, e la diagnosi di polmonite sono destinati ad alimentare le voci, già messe in giro dalla campagna Trump, sullo stato di salute generale della Clinton, contrapposto a quello, pubblicizzato come “eccellente”, del candidato repubblicano, più anziano di lei di un anno (69 non ancora compiuti contro 70 già compiuti).
A spiegare la decisione di Hilary di lasciare in fretta e furia Ground Zero era stato il suo portavoce Nick Merrill, dopo che quasi un’ora e mezza di silenzio e di mistero che tra i giornalisti presenti aveva alimentato le congetture più disparate. I pochi testimoni riferivano di un malore improvviso.
Le immagini poi diffuse dalla Fox, la prima a dare la notizia, mostrano la Clinton appoggiata a una colonnina sul margine del marciapiede mentre aspetta il van che la deve portare via. Al momento di salire sul veicolo, le ginocchia dell’ex first lady cedono visibilmente: non riesce a camminare, quasi cade sul sedile del van e le persone attorno a lei di fatto la tirano su di peso. Nel trambusto, lei perde una scarpa.
Anche i giornalisti del pool che segue ovunque la candidata sono tenuti a lungo all’oscuro di quanto accade: non sanno dove sia stata portata. Hillary si riprende a casa di Chelsea, nel Flatiron District, a Manhattan: esce in strada, rassicura tutti incrociando i giornalisti sotto l’abitazione e scherzando con una bimba che le corre incontro – lì, s’è radunata una piccola folla di curiosi e sostenitori – . “Sto alla grande – dice – . Oggi a New York è una bellissima giornata”. Quindi di nuovo in auto, verso Chappaqua, a nord di New York, dove i Clinton hanno la residenza.
Donald Trump, anch’egli presente a Ground Zero, non s’è accorto di nulla. Del resto i due, finché sono stati entrambi presenti, si sono ignorati, tenendosi a debita distanza. Trump, accompagnato dall’allora sindaco di New York Rudolph Giuliani e dal governatore del New Jersey Chris Christie, è giunto dove oggi sorge la Torre della Libertà e c’è il memoriale della strage, qualche minuto prima di Hillary, accolto da qualche applauso.
I due, che avevano sospeso per la giornata gli impegni elettorali, si sono ignorati e non hanno avuto occasione d’incontrarsi o di parlarsi, né l’hanno cercata. La cerimonia è stata scandita da sei minuti di silenzio nel momento esatto degli impatti degli aerei – quattro in tutto – e del crollo delle Torri.
Nessun commento del magnate, che evita per il momento di infierire, lui la cui campagna ha più volte diffuso dubbi sullo stato di salute dell’avversaria, l’ultima in agosto. ll tema, però, tornerà inevitabilmente al centro del dibattito, a sei settimane dall’Election Day.
La Clinton, poco prima di lasciare l’incarico di Segretario di Stato, era stata operata per un ematoma alla testa procuratosi in seguito a una caduta e, come conseguenza, soffrirebbe di amnesie. Parte della stampa a lei ostile fa ricorrenti insinuazioni su problemi di salute mai meglio specificati e, soprattutto, mai confermati da diagnosi mediche.
Nei sondaggi, l’ex first lady è in vantaggio sul rivale repubblicano: un rilevamento Washington Post – Abc la vede avanti di 5 punti, meno però di un mese fa, subito dopo le convention. Lei e Trump, fino all’imminenza delle commemorazioni dell’11 Settembre, hanno continuato ad attaccarsi.
“Questo è il giorno del ricordo, ma anche il giorno della risolutezza – ha detto in un comunicato Trump, che accusa la Clinton di debolezza – . Nostro solenne dovere è lavorare insieme per rendere il Paese sicuro di fronte a un nemico che cerca solo di distruggere il nostro modo di vivere”. Hillary ha replicato in un’intervista alla Cnn: “La retorica di Trump ha solo alimentato le motivazioni che guidano” il sedicente Stato islamico. “Quello che purtroppo Trump fa è rendere il nostro lavoro più difficile, dando di fatto un aiuto ai militanti integralisti e ai loro leader che sperano in uno scontro tra civiltà e in una guerra di religione”.