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Cosa si è detto sul gioco d’azzardo ai 70 anni di Sisal

Emilio Petrone, Augusto Fantozzi e Marino Bartoletti

1946, Sisal inventa la schedina. Sono passati 70 anni dall’avvio del concorso a pronostici abbinato alle partite di calcio, seguito da decine di prodotti che sono diventati veri e propri fenomeni di costume: Totocalcio, Totip e SuperEnalotto per citarne alcuni. L’aspetto ludico del gioco non ha mai cessato d’esistere, seppur posto spesso in ombra dalla piaga del gioco d’azzardo, contro il quale la linea del governo sembra essere già intrapresa. In ballo ci sono però oltre 8 miliardi di euro che ogni anno si riversano nelle casse dello Stato.

LA LINEA DEL GOVERNO

Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha garantito che non saranno allargate le maglie sul gioco d’azzardo e sulle slot per finanziare la ricostruzione dei territori. Anzi, il piano che l’esecutivo sta mettendo a punto prevede di andare oltre la riduzione di almeno il 30% delle slot machines, già decisa con la legge di Stabilità 2015, eliminando l’offerta di gioco da alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, riducendola in modo significativo, fino ad azzerarla, nei pubblici esercizi e nelle rivendite di tabacchi, introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) dei punti gioco e un rigoroso sistema di controlli.

LE PRIORITÀ

Per il sottosegretario all’Economia con delega al gioco, Pier Paolo Baretta, occorre qualche aggiustamento qua e là nella normativa per “riportare il gioco ad una condizione normale”. Intervenuto in occasione dei festeggiamenti dei settant’anni di Sisal, Baretta ha indicato tre priorità per il settore: “Tutela del sociale, lotta alla criminalità e consolidamento dell’erario”. “Attraverso un forte lavoro di controllo e di contrasto all’illegalità svolto in questi ultimi dieci anni dall’amministrazione italiana siamo riusciti a ottenere risultati straordinari in termini di repressione e di messa in sicurezza del settore”, ha aggiunto. Ricordando anche i risultati economici eccellenti, Baretta ha aggiunto che “si è esagerato un po’; il gioco si è diffuso così tanto da generare confusione. Il lotto, che è un gioco d’azzardo a tutti gli effetti, era considerato parte della vita quotidiana. Sono state le slot e le Vlt a cambiare la percezione dei cittadini”.

(CHI C’ERA A FESTEGGIARE I 70 ANNI DI SISAL. FOTO PIZZI)

IL BENE COMUNE

Al dibattito che ha introdotto la serata di celebrazione dei 70 anni del gruppo Sisal ha partecipato anche il senatore Mauro Del Barba, promotore del disegno di legge sulle aziende che perseguono il bene comune. “Credo che dietro al gioco ci sia anche una storia di innovazione e di tradizione che rappresenta un valore”, ha detto Del Barba prima di illustrare le peculiarità del disegno di legge: “L’Italia è il primo paese sovrano al mondo dopo gli Stati Uniti ad avere una legge sulla diffusione di società che perseguono il duplice scopo di lucro e di beneficio comune”. Si tratta di una vera e propria riforma sul capitalismo, “che passa attraverso un nuovo modello in cui alcune aziende si impegnano nel conseguimento di alcuni valori lodevoli di bene comune, che posso essere culturali, nel sociale, nell’ambiente è così via”, ha aggiunto.

NON SOLO CRIMINALITÀ

Ma il gioco non è solo criminalità organizzata. A dirlo con forza è Augusto Fantozzi, ex ministro delle Finanze e oggi presidente di Sisal: “Ogni volta che si parla di gioco – ha detto Fantozzi – viene in mente la criminalità organizzata. Ma non è così. È un’occasione di svago ed è un’importante fonte di entrata per lo Stato. Nel nostro ruolo, noi dobbiamo essere una mano affidabile della pubblica amministrazione e questo significa due cose: osservare scrupolosamente la legge e prestare attenzione al problema della ludopatia. Grazie al gioco, lo Stato incassa 8/9 miliardi all’anno, e di questi poco più di uno vengono dalla Sisal”. Il presidente Sisal si è soffermato inoltre sul ruolo del settore del gioco italiano come “benchmark a livello internazionale per quanto riguarda la regolamentazione del mercato. Un motivo di vanto per il nostro paese, che va ricordato”.

(CHI C’ERA A FESTEGGIARE I 70 ANNI DI SISAL. FOTO PIZZI)

LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO

La “macchina dei giochi” di Sisal fornisce quindi svago per i cittadini, rappresenta un introito per lo Stato, ma offre anche una grande opportunità di lavoro, secondo l’amministratore delegato di Sisal Emilio Petrone:”Negli ultimi sette anni abbiamo assunto più di mille persone rivestendo un ruolo molto importante dal punto di vista occupazionale. Anche questo va ricordato. E anche questo è il frutto di un lavoro accurato svolto in questi anni. L’azienda fino a qualche anno fa non era mai stata attrattiva per un giovane in cerca di occupazione ma adesso con la diversificazione del prodotto con gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo, abbiamo sovvertito anche questo aspetto offrendo grandi opportunità al nostro paese. Ed è uno degli aspetti che più ci inorgoglisce”, ha affermato Petrone nell’evento di celebrazione del 70esimo anniversario della società.

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