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Ecco come l’Europa cambierà il copyright nell’era digitale

Il presidente della Commissione EU Juncker e i Commissari Oettinger e Ansip hanno annunciato due giorni fa la complessa, e molto attesa, riforma del copyright in Europa.

Con la premessa già definita in occasione dell’annunciata Strategia per il mercato unico digitale, ovvero che le tecnologie digitali stanno cambiando il modo in cui la musica, i film, la televisione, la radio, i libri e la stampa vengono prodotti e distribuiti e in cui divengono accessibili, la Commissione ha introdotto alcune proposte di aggiornamento del regime di tutela comunitario.

Nuovi servizi digitali, quali musica in streaming, piattaforme video on demand e aggregatori di notizie, sono ormai molto popolari, mentre dall’altro lato i consumatori si aspettano sempre più frequentemente di accedere a contenuti culturali mentre si spostano e attraversano le frontiere.

Secondo la Commissione questo nuovo panorama digitale creerà opportunità per i creatori europei solo se le norme saranno in grado di fornire chiarezza e certezze del diritto a tutti coloro che ne usufruiscono. Le proposte presentate costituiscono un elemento fondamentale e hanno l’obiettivo di garantire maggiori possibilità di scelta e migliore accesso ai contenuti online e transfrontalieri; migliorie sul diritto d’autore per l’istruzione, la ricerca, il patrimonio culturale e l’inclusione delle persone con disabilità; un mercato più equo e sostenibile per i creatori, le industrie creative e la stampa.

Facendo seguito alla proposta sulla portabilità dei contenuti online, presentata nel dicembre 2015, è stato concesso ai consumatori il diritto di utilizzare i propri abbonamenti online di film, musica, libri elettronici (e-book) quando si trovano al di fuori del paese di origine, ad esempio per trascorrere vacanze o per viaggi di lavoro.

Con la nuova proposta viene introdotto un meccanismo giuridico che consente alle emittenti di ottenere più facilmente le autorizzazioni dei titolari dei diritti di cui hanno bisogno per trasmettere programmi online in altri Stati membri dell’UE. Si tratta di programmi che le emittenti trasmettono online contemporaneamente alle loro trasmissioni televisive nonché ai servizi di catch up che desiderano mettere a disposizione online in altri Stati membri.

Le norme presentate dovrebbero rendere più facile per gli operatori che offrono pacchetti di canali televisivi ottenere le autorizzazioni di cui hanno bisogno, invece di dover negoziare individualmente con ciascun titolare di diritti al fine di poter offrire tali pacchetti di canali provenienti da altri Stati membri dell’UE, saranno in grado di ottenere le licenze tramite organismi di gestione collettiva che rappresentano i titolari dei diritti. Per contribuire allo sviluppo delle offerte di video on demand (VoD) in Europa, agli Stati membri verrà richiesto di istituire organismi di negoziazione per raggiungere accordi in materia di concessione di licenze, comprese quelle per i servizi transfrontalieri, tra i titolari di diritti audiovisivi e le piattaforme VoD.

Un passaggio importante la proposta di direttiva sul diritto d’autore lo ha intrapreso sul fronte del cosiddetto “value gap”, la discriminazione remunerativa in atto soprattutto nel segmento del video streaming. Le nuove norme hanno lo scopo rafforzare la posizione dei titolari dei diritti nella negoziazione e nella percezione di una remunerazione per lo sfruttamento online dei contenuti su piattaforme per la condivisione di video quali Youtube o Dailymotion. Tali piattaforme avranno l’obbligo di utilizzare strumenti efficaci, come tecnologie per individuare automaticamente canzoni o opere audiovisive che i titolari dei diritti hanno identificato e la cui autorizzazione o eliminazione è stata concordata con le piattaforme.

Un altro importante elemento della proposta riguarda i giornali, le riviste e altre pubblicazioni su stampa e il rapporto con in servizi che operano online quali i media sociali e gli aggregatori di notizie. La Commissione propone di introdurre un nuovo diritto connesso per gli editori, analogo a quello già esistente nel diritto dell’Unione per i produttori di film, i produttori discografici (di fonogrammi) e altri operatori delle industrie creative come le emittenti.

Secondo la Commissione “il nuovo diritto riconosce l’importante ruolo svolto dagli editori a stampa nell’investire in contenuti giornalistici di qualità e nel crearli, che è essenziale per l’accesso dei cittadini alla conoscenza nelle nostre società democratiche. Poiché saranno giuridicamente riconosciuti per la prima volta come titolari dei diritti, si troveranno in una posizione migliore quando dovranno negoziare con i servizi online l’uso dei propri contenuti o l’accesso ad essi e saranno maggiormente in grado di combattere la pirateria. Questo approccio fornirà a tutti gli operatori un quadro giuridico chiaro per la concessione di licenze per contenuti ad uso digitale e contribuirà allo sviluppo di modelli commerciali innovativi a vantaggio dei consumatori.”

Il progetto di direttiva obbligherà inoltre gli editori e i produttori alla trasparenza e ad informare gli autori o gli interpreti o esecutori dei profitti ottenuti con le loro opere. Inoltre istituisce un meccanismo per aiutare gli autori e gli interpreti ed esecutori ad ottenere una quota equa della remunerazione in sede di negoziazione con i produttori e gli editori e dovrebbe condurre ad un grado più elevato di fiducia tra tutti gli attori della catena del valore digitale.

Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per il Mercato unico digitale, ha affermato: “L’Europa desidera un accesso transfrontaliero alla nostra cultura così ricca e varia. La nostra proposta garantirà una maggiore disponibilità di contenuti, trasformando le norme europee sul diritto d’autore alla luce della nuova era digitale. Il contenuto creativo dell’Europa non deve essere inaccessibile, ma deve anche essere rigorosamente protetto, in particolare per migliorare le possibilità di remunerazione dei nostri creatori. Avevamo annunciato che tutte le nostre iniziative per creare un mercato unico digitale sarebbero state completate entro la fine dell’anno e stiamo mantenendo la nostra promessa. Senza un mercato unico digitale efficiente perderemo creatività, crescita e occupazione.”

Günther H. Oettinger, Commissario per l’Economia e la società digitali, ha dichiarato: “La nostra industria creativa trarrà vantaggio da queste riforme che affrontano con successo le sfide dell’era digitale e offrono ai consumatori europei una più ampia scelta di contenuti da utilizzare. Noi proponiamo un ambiente per il diritto d’autore che sia stimolante, equo e che premi gli investimenti.”

Ora si avvierà il percorso nel Parlamento EU per l’adozione della Direttiva.


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