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Inps, cosa sta succedendo fra Tito Boeri e Massimo Cioffi?

Lavoro cassimatis, GIULIANO CAZZOLA

Caos all’Inps. Ne scrive Enrico Marro sul Corriere Economia. Sono emersi contrasti sui poteri di gestione della struttura tra il presidente Tito Boeri e il direttore generale (Massimo Cioffi – scelto da Boeri stesso – che recentemente ha sospeso l’autosospensione e vorrebbe svolgere di nuovo le sue funzione, se il presidente ‘’tuttofare’’ glielo consentisse). Dal canto suo, il Consiglio di indirizzo e vigilanza (il Civ, in cui siedono i rappresentanti delle parti sociali) ha impugnato al Tar una delibera del presidente sull’organizzazione dell’Istituto. Tutta colpa dei vitalizi…

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Ricordate la trama del film “La bella e la besti”? Belle, una bellissima ragazza, brillante e indipendente, finisce prigioniera di una bestia nel suo castello. Malgrado i suoi timori, la giovane fa amicizia con i servitori incantati del castello e impara a guardare oltre l’aspetto orribile e la rabbia ferina della bestia, scoprendo l’animo e il cuore gentili che albergano nel principe dentro di lui. Più o meno lo stesso scenario a cui abbiamo assistito a “Di martedì” nel confronto tra Elsa Fornero e Maurizio Landini. L’ex ministro ha potuto constatare che, nonostante la scorza del duro metalmeccanico, il leader della Fiom non ha nulla da spartire con Matteo Salvini.

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Continuano gli atti di bullismo politico del premier Renzi nei confronti della Ue e dei partner europei, i quali osservano divertiti le convulsioni del “giovane caudillo” rivolgendogli il seguente invito: “A Mattè, facce ride”.

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Dalle Alpi a Pantelleria s’ode un solo grido di battaglia: spezzeremo le reni alla Ue!

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“Merola fa causa al Governo”, titola a tutta pagina la cronaca di Bologna de Il Resto del Carlino del 20 settembre. “Fiera, Merola lancia l’assalto”, risponde, lo stesso giorno, il Corriere di Bologna. In precedenza – suscitando le ire dei renziani locali – il supersindaco aveva dichiarato che il Pd deve tornare ad essere un partito di sinistra. D’ora in poi lo chiameranno “il Merolone”.

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Angela Merkel incassa una nuova sconfitta a Berlino, se ne assume la responsabilità e promette di aggiustare la linea politica sull’immigrazione, assicurando che saranno evitati gli arrivi in massa come nel recente passato. Ma non fa marcia indietro. “Non usciremo rapidamente dalla attuale crisi – dichiara – e non si può discriminare chi arriva in base alla sua religione, dovremo accogliere i musulmani perché così ci impone la nostra Costituzione. La Germania non cambierà”. Sono le affermazioni di una leader che – con chiarezza e trasparenza – espone al suo partito e all’elettorato i principi in cui crede, per affermare i quali – pur con tutte le mediazioni e i compromessi che impone la politica – è disposta a governare. Tocca a loro scegliere: Angela è ferma lì.


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