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Le mie verità sulla Verità di Maurizio Belpietro

Gandolfini

Carissimi Amici,

vi metto al corrente del grande lavoro che stiamo conducendo, anche a nome di tutto il Comitato nazionale.

Sul fronte “educazione-scuola” siamo stati auditi in Commissione VII della Camera (Commissione Cultura) in ordine ai nove progetti di legge circa l’educazione affettiva-sentimentale nelle scuole di ogni ordine e grado. Questa la nostra posizione, che abbiamo fermamente sostenuta: ruolo centrale della famiglia. E’ diritto/dovere dei genitori decidere circa l’educazione dei figli. Al fine di rendere concreto questo assunto, si devono garantire due passaggi: l’educazione affettiva è insegnamento extracurriculare e, quindi, sottoposto al Consenso Preventivo Obbligatorio da parte dei genitori; ferma opposizione al progetto sia di materia curriculare con ore aggiuntive, sia all’introduzione entro insegnamenti già esistenti (per es. Scienze Naturali, Lettere/Storia, antropologia, etc).

Abbiamo sostenuto che una legge di questo tipo è inutile e dannosa perché prefigura l’invasione dello Stato in materia educativa strettamente legata all’identità culturale, storica, antropologica e religiosa del singolo discente e della sua famiglia. Una sorta di “indottrinamento” di Stato, incompatibile con il principio di libertà educativa e di contrasto alle discriminazioni (art.3 della Costituzione). Abbiamo, quindi, sostenuto che lo Stato può al massimo fissare i criteri di accreditamento per agenzie educative che potranno essere contattate dalle singole scuole, ove se ne ravveda l’utilità.

Su questi punti abbiamo ottenuto un grande risultato: una strategia comune e condivisa con le associazioni dei genitori accreditate presso il Miur (Age, Agesc, Moige, Faes, Forum). La mia sensazione personale è che si attende di vedere il testo delle “linee guida” sul comma 16, art.1 della legge 107/15, che la ministro Giannini avrebbe promesso per metà ottobre prossimo. In tal senso dobbiamo essere pronti e determinati a manifestare davanti agli uffici scolastici delle città capoluogo il prossimo Venerdì 30 settembre: famiglie, bimbi, striscioni, bandiere, come segnale della grande attenzione e determinazione, con la volontà di non fare passi indietro. E’ un monito lanciato al ministero ed ai singoli responsabili scolastici territoriali.

Per quanto riguarda il progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis, abbiamo prodotto un testo tecnico-scientifico, con le relative ricadute sociali, e lo abbiamo diffuso fra numerosissimi parlamentari , conseguendo la strutturazione di un forte e compatto fronte trasversale per bloccare l’assurda legge. Abbiamo chiesto che le risorse destinate al sostegno di questa legge vengano dirottate al fondo destinato alla nomina di insegnanti di sostegno per le varie forme di disabilità presenti nelle nostre classi (ne mancano circa 2500 rispetto al bisogno!).

Sul fronte delle “unioni civili” stiamo lavorando per allargare il numero dei sindaci obiettori, in collaborazione con altri movimenti ed associazioni.

Infine, sul piano sociopolitico generale, teniamo gli occhi ben aperti per vedere come si muovono le forze politiche, valutandole attraverso la lente dei nostri valori e principi antropologici: vita, famiglia, educazione dei bimbi. Solo chi si farà onestamente e concretamente portavoce di queste istanze, non a parole ma con precisi programmi scritti nero su bianco, avrà la nostra franca interlocuzione.

Proprio dentro questo contesto – quello cioè di un governo che ha scelto di non rappresentare il popolo di Piazza S.Giovanni e Circo Massimo – oltre che per il merito stesso della questione, stiamo proseguendo la nostra campagna per il no al referendum: ad oggi abbiamo gestito già più di cento incontri in tutto il nostro territorio nazionale e altrettanti sono già programmati entro fine novembre. Grazie di cuore a tutti Voi che con tanta dedizione e sacrificio organizzate i convegni territoriali cui ci chiamate a partecipare. E’ certo che senza di voi non potremmo mai raggiungere i risultati che stiamo portando avanti.

Pertanto vi chiedo di aiutarci, di sostenerci e – soprattutto – di stare uniti: è davvero miserevole vedere che si spreca tempo in polemiche tanto inutili quanto inconsistenti. Ho la soddisfazione di farvi partecipi di quanto il nostro Comitato nazionale stia lavorando alacremente, unito e determinato, avendo assunto la seguente scelta di condotta: onestà, lealtà, trasparenza, volontà di collaborazione verso chiunque è coerente con i nostri valori e principi.

A titolo personale, colgo l’occasione per confermare che traggo motivazione a questo impegno (che mi richiede sacrifici personali, familiari, professionali – non ho cessato un solo giorno di fare il neurochirurgo, perché questa è la mia unica fonte di reddito – davvero grandi) dal dovere morale di dare il mio contributo al Bene e alla Verità, a vantaggio delle nostre famiglie, dell’innocenza dei nostri bimbi, della costruzione di un Paese davvero civile e rispettoso di chiunque. Non ho mai avuto e non ho nessuna ambizione di carriera politica personale e – appena si profilerà una onesta possibilità di passare il testimone – tornerò al mio “orticello”.

Gli Amici del Comitato nazionale – con il loro lavoro spesso nascosto, pagando di persona sul piano sia economico che familiare, perché tutto avviene in regime di assoluto “volontariato” – sono un sostegno imprescindibile con il loro impegno e la loro lealtà.

Vorrei dedicare un ultimo appunto per smentire alcuni fraintendimenti o vere e proprie strumentalizzazioni delle mie parole circa l’uscita in edicola del nuovo quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro. Scrivendo che esso “nasce sui nostri valori” mi sono riferito al fatto pratico che la rappresentanza delle nostre istanze è stata affidata alle penne “amiche” di Francesco Agnoli, Renzo Puccetti, Costanza Miriano, Toni Brandi, Alessandro Gnocchi, Giuliano Guzzo, Marco Guerra e tanti altri, tra cui il sottoscritto. Questa scelta editoriale è prova di indubbio coraggio sotto il regime del pensiero unico che domina il mercato della carta stampata, di cui tutti noi sperimentiamo quotidianamente le meschine falsificazioni circa le nostre opinioni.

D’altro canto, nello stesso invito, io per primo ho avvertito espressamente che non avremmo fatto mancare il nostro sguardo critico sull’ispirazione generale di questa novità: una clausola di prudenza che nuovamente ribadisco, e che sconfessa qualsiasi vile accusa di aver battezzato questo giornale quale nostra voce editoriale di riferimento.

Perché le nostre istanze prevalgano è fondamentale che raggiungano il maggior numero di nostri concittadini, e che esse non rimangano a pascolare beate nei ristretti limiti del nostro piccolo recinto. La zizzania e il grano cresceranno sempre insieme, e Nostro Signore ci ha chiesto di lasciare che ciò avvenga per evitare che anche il bene rischi di essere sradicato. La mietitura infatti non spetta a noi – che siamo chiamati ad essere quel piccolo seme che muore e porta frutto – ma al padrone della vigna, il buon Dio misericordioso. Se qualcuno si fosse scelto il compito di spargere zizzania a piene mani tra la nostra gente, onesta e sincera, sappia che noi al contrario continueremo a coltivare, con umiltà, il buon grano della pazienza e della perseveranza.

Carissimi Amici, spero che questo aggiornamento possa esserci utile per proseguire con un plus di convinzione, determinazione, unità e coraggio: abbiamo molto da fare, non possiamo arrenderci e non possiamo perdere tempo in pretestuose e inutili polemiche… e se un altro Family Day fosse alle porte!?

Un abbraccio a tutti e a ciascuno, con profonda amicizia e gratitudine.

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