Skip to main content

Che cosa è successo nell’assemblea di Scelta Civica fra Zanetti e Bombassei

Enrico Zanetti

Enrico Zanetti, viceministro per l’Economia e segretario politico di Scelta civica, proseguirà nel processo “di aggregazione e rilancio di un’area moderata e riformista a trazione liberaldemocratica”.

E’ il senso della mozione approvata in Assemblea nazionale il 7 ottobre, nella sede di via Santa Caterina a Roma, con 63 voti a favore rispetto ai 39 voti della mozione del deputato Andrea Mazziotti di Celso. Alla guida della minoranza, che comprende anche Alberto Bombassei, Mazziotti proponeva di “abbandonare le operazioni di integrazioni con ALA e MAIE” e di riconoscere come unico gruppo di riferimento alla Camera quello “costituito all’inizio della legislatura”.

Il progetto di Zanetti e dei zanettiani punta a formare una forza autonoma, aperta ad altre alleanze, ancorata alla trasparenza, alla concorrenza, alla riduzione del perimetro pubblico, e che al momento si basa su un gruppo parlamentare alla Camera con diversi deputati ALA di Verdini, due deputati eletti all’estero del Maie e un deputato proveniente dai ranghi di Flavio Tosi.

L’assemblea nazionale – secondo quanto dicono i zanettiani – segna un passaggio ulteriore rispetto alla direzione nazionale del 28 luglio, quando le tensioni erano state forti e corrispondevano a una netta separazione tra il vecchio gruppo parlamentare di Scelta civica (in cui alcuni deputati non erano più nemmeno iscritti al partito e in cui altri avevano votato contro la riforma costituzionale) e la nuova linea di Zanetti, che stava preparando l’operazione politica di rafforzamento al centro del consenso all’area di governo. Zanetti e altri quattro parlamentari avevano quindi avevano interrotto le relazioni con il vecchio gruppo parlamentare – che ormai aveva preso una sua strada indipendente dal partito – per costituirne uno nuovo, che con gli apporti di ALA e del MAIE era giunto a 16 componenti.

L’assemblea nazionale del 7 ottobre, pur nei toni accesi – secondo la ricostruzione di Formiche.net – si è svolta in un clima meno teso e più argomentativo della direzione del 28 luglio, che aveva prodotto strascichi anche legali. Pur in assenza di diversi parlamentari del vecchio gruppo di Scelta Civica, nel partito si è delineata una minoranza dichiarata ma interna al partito. Si vedrà se tenderà a stabilizzarsi, a produrre ulteriori fuoriuscite oppure a rafforzamenti del nuovo gruppo parlamentare di Zanetti, “Scelta Civica verso Cittadini per l’Italia”. Lo stesso nome del gruppo prefigura nuovi passaggi dopo il referendum, in particolare al Congresso che verrà convocato a gennaio e che si terrà probabilmente a marzo 2017, e in cui la carica di segretario politico nazionale sarà di nuovo contendibile.

×

Iscriviti alla newsletter