Negli anni di piombo, come attivista del Soccorso Rosso Militante, Dario Fo e Franca Rame difesero pubblicamente Giovanni Marini, Achille Lollo (entrambi poi condannati), Giambattista Lazagna e Pietro Valpreda, come tra gli anni ottanta e novanta difenderà gli ex membri di Lotta Continua accusati dell’omicidio Calabresi:Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, accusati dal “pentito” Leonardo Marino. Sulla vicenda scrisse la commedia Marino libero! Marino è innocente!.
Nel 1973 la moglie Franca Rame venne sequestrata e violentata da alcuni neofascisti legati alla destra eversiva e ad ambienti militari, come ritorsione per l’attività politica svolta assieme al marito nei movimenti di sinistra. La compagnia teatrale Fo-Rame ebbe numerosi processi e querele, nonché intimidazioni e minacce, compreso il posizionamento di bombe artigianali inesplose nei luoghi dove si esibiva.
Nel 1980 venne loro negato il visto d’ingresso negli Stati Uniti, ricevendo la solidarietà di Arthur Miller (vittima, negli anni cinquanta, del maccartismo, poiché accusato di essere comunista), Bernard Malamud, Richard Foreman, Martin Scorsese e altri.
Il 29 gennaio 2006 Fo ha partecipato alle elezioni primarie dell’Unione per designare il candidato a sindaco di Milano, ottenendo il 23,3% dei voti e piazzandosi perciò secondo, dopo il vincitore Bruno Ferrante: la campagna del premio Nobel per le primarie è raccontata dal documentario Io non sono un moderato di Andrea Nobile.
Alle consultazioni comunali del capoluogo lombardo, quello stesso anno, Fo ha poi lanciato una propria lista civica “Uniti per Fo”, che ha ottenuto il 2,12% dei consensi, sufficienti comunque a farlo eleggere consigliere comunale. Per sostenere la sua candidatura a sindaco, il 26 aprile 2006 è stato anche organizzato all’Area 51 di Milano uno show, intitolato Rock ‘n’ Fo, che ha visto protagonisti diversi giovani artisti, tra cui il cantautore Gabriele Savasta e la rock band Snatchers.
(fonte: Wikipedia)