“A decorrere dal 1°luglio 2017 le società del Gruppo Equitalia sono sciolte. Le stesse sono cancellate d’ufficio dal registro delle imprese ed estinte, senza che sia esperita alcuna procedura di liquidazione. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto è fatto divieto alle società di cui al presente comma di effettuare assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale“.
Così recita al primo comma dell’articolo 1 il decreto legge fiscale firmato dal Capo dello Stato. E così prosegue nei commi successivi: “Al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione, è istituito un ente pubblico economico, denominato “Agenzia delle entrate-Riscossione” sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministro dell’economia e delle finanze. L’agenzia delle entrate provvede a monitorare costantemente l’attività dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, secondo principi di trasparenza e pubblicità. L’ente subentra, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia di cui al comma 1 e assume la qualifica di agente della riscossione con i poteri e secondo le disposizioni di cui al titolo I, capo II, e al titolo II, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602. L’ente ha autonomia organizzativa, patrimoniale, contabile e di gestione. Ne costituiscono organi il presidente, il comitato di gestione e il collegio dei revisori dei conti. Il comitato di gestione è composto dal direttore dell’agenzia delle entrate in qualità di Presidente dell’ente e da due componenti nominati dall’agenzia medesima tra i propri dirigenti. Ai componenti del comitato di gestione non spetta alcun compenso, indennità o rimborso spese“.
Giustizia è fatta! Hanno infilato un pezzo di legno appuntito nel cuore del vampiro. E Ancora una volta hanno istituito una forma di lavoro gratuito.
Ciò premesso, è difficile individuare – ad avviso di chi scrive – una misura tanto vergognosamente demagogica come questa. Equitalia applicava con rigore le norme di legge di contrasto all’evasione, giuste o sbagliate che fossero, anche per quanto riguarda le sanzioni, gli interessi di mora e quant’altro. E lo faceva con efficacia, se è proprio il Governo a vantarsi della maggiore evasione recuperata. In un Paese come l’Italia – in cui su 41 milioni di soggetti che presentano la dichiarazione dei redditi (dati 2014) solo 31 milioni ne hanno presentato una positiva, pagando effettivamente le tasse. Ciò, a prova del fatto che l’evasione è un fenomeno di massa.
Avere, pertanto, destabilizzato il sistema di riscossione, al solo scopo di guadagnare un facile consenso (in vista del referendum?) è un atto irresponsabile. Un Governo non dovrebbe avvalersi ed alimentare dozzinali campagne scandalistiche, condotte da media privi di scrupoli.