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Il rischio hacking alla Casa Bianca

Trump

La (bizzarra) campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca non ha risparmiato i temi cyber. L’accento significativo posto da Donald Trump sul rischio di manipolazione del voto elettronico ha indotto una reazione della candidata democratica Hillary Clinton, la quale non ha perso tempo a tirare in ballo le “amicizie compromettenti del Tycon con i russi”.

La questione di fondo rimane sempre la stessa: il sistema di voto elettronico può essere hackerato? Secondo fonti dell’intelligence americana e in particolare dell’Fbi esiste un pericolo concreto che i sistemi informatici vengano hackerati.

Ad esempio, si ricorda il recente attacco subito dal sistema elettorale dell’Arizona, il quale è stato preso di mira da un non meglio precisato gruppo di “pirati” informatici. Lo stesso Federal Bureau ha puntato il dito verso gruppi assolati dal governo russo i quali, nello specifico caso dell’Arizona, hanno avviato un persistente e sistemico attacco informatico contro l’infrastruttura che gestisce il voto elettronico. La complessità dell’attacco ha fatto pensare agli investigatori che dietro vi fosse uno “sponsor” statale o quanto meno un’organizzazione criminale con elevate capacità informatiche.

A fare da eco ai recenti avvenimenti ci ha pensato il Department of Homeland Security, il quale attraverso una nota ufficiale mette in guardia dai tentativi (reali) di intrusione, esterna e interna, per modificare il voto elettronico degli elettori americani. Si legge infatti nella nota rilasciata da Neil Jenkins, funzionario presso il Department Office of Cybersecurity and Communications: “Crediamo che il voto on-line, in particolare il voto online su larga scala, introduce un grande rischio nel sistema elettorale in particolare la minaccia delle aspettative di riservatezza, la responsabilità e la sicurezza del voto degli elettori e fornisce una via per attori malintenzionati di manipolare i risultati delle votazioni”.

Ovviamente sia la Clinton che Trump cercano di “politicizzare” il rischio cyber a proprio vantaggio, tuttavia, l’unico risultato raggiunto finora è a favore della cyber security, risultato riassumibile con una massima di Oscar Wilde: “bene o male purché se ne parli”.


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