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Maurizio Landini sta completando il ramadan di purificazione per il salto in Cgil

Maurizio Landini

Se “Parigi val bene una messa’’, l’ingresso nella segreteria della Cgil “val bene’’ la firma del contratto dei metalmeccanici (dopo ben otto anni di “astinenza’’) insieme alle altre federazioni di categoria. Come sovrapprezzo si può aggiungere anche il ben servito a Coalizione sociale, dopo averla ripulita della polvere accumulata in tanti mesi trascorsi nei locali tetri del dimenticatoio. Maurizio Landini è pronto per il grande salto ai vertici della Confederazione e sta completando il ramadan di purificazione.

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NeI match televisivo tra Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky (vinto dal premier) è emerso con chiarezza che se il referendum del 4 dicembre non si traducesse, come sarà, in un voto su Matteo Renzi, in un Paese in cui il cambiamento – anche in peggio – è considerato comunque un valore, la vittoria del Sì sarebbe assicurata. Quella del cambiamento, anche purchessia, è diventata una fregola. Anche il Fronte del No si è accorto di dover assecondare questa tendenza, per mere ragioni di consenso. Solo che a questo punto finisce per smarrirsi in un labirinto di posizioni differenti, tra loro inconciliabili. E spesso più insostenibili politicamente di quelle contenute nella legge Boschi. Invece il Fronte del no avrebbe una sola chance se avesse il coraggio di sostenerla apertamente: difendere la Carta del 1948 così come è, per sottrarre gli ordinamenti democratici ai rischi di quelle che Zagrebelsky ha definito le questioni di “contesto’’ (anche se il paragone con Bokassa poteva risparmiarselo). Non sono venuti meno, anzi si sono aggravati (perché il M5S e la Lega di Matteo Salvini sono molto più pericolose del Pci stalinista dell’immediato dopoguerra) i motivi per cui sarebbero da scongiurare  un superamento degli equilibri istituzionali (tra i quali il bicameralismo paritario) ed una ‘’semplificazione’’ dei processi decisionali per chi vince le elezioni. Il fatto che al Senato si possa determinare – come è avvenuto spesso nella Seconda Repubblica – un rapporto tra le forze politiche che non consenta lo strapotere della maggioranza sarebbe, nell’attuale contesto, una garanzia. È indispensabile rideterminare, nel sistema politico, una nuova conventio ad excludendum nei confronti delle forze eversive del populismo: il fascismo del nuovo secolo.

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Federico Pizzarotti lascia il M5S. Complimenti: è riuscito a scavalcare il Muro di Berlino e a scegliere la libertà.

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Silvio Berlusconi si è sentito male a New York. Nulla di grave, dicono. Bene. Noi però lo avevamo avvertito: ad ottant’anni – dopo aver subito un importante intervento chirurgico – si sta in casa e si va a letto presto. Magari aiuta portare a spasso Dudù in giardino.

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Verba volant. Quelle di Bankitalia e dell’Ufficio Parlamentare del bilancio sulla Nota di aggiornamento del Def non volano; sono garbate, ma dure come pietre.

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