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Gesuiti pronti a eleggere il loro Papa nero

Lunedì è iniziata, presso la Curia generalizia di Roma, la cosiddetta “murmuratio”, la procedura che porterà, venerdì, all’elezione del nuovo Preposito generale della Compagnia di Gesù. E’ una pratica antica che – come si legge in una nota diffusa dalla 36° Congregazione in corso – avviene a porte chiuse e in cui non si possono porre domande agli elettori sugli scambi di opinione che li condurranno al voto per uno dei gesuiti.

TEMPO DI “MURMURATIO”

In questa fase, gli elettori potranno scambiarsi informazioni sulle persone che pensano adatte a poter diventare Superiore generale. I colloqui si possono fare con una persona alla volta e non si possono formare gruppi di discussione. Tra un momento e l’altro di scambio di informazioni, “ognuno, secondo i suoi ritmi, può andare a pregare nella cappella su quanto ha appreso nei colloqui”. Durante le murmurationes, “non vi è posto per dei partiti, delle campagne e nemmeno per delle candidature.

QUESTIONE DI METODO

In una recente intervista a Radio Vaticana, il gesuita padre Federico Lombardi (nella foto) spiegava a tal proposito che “la cosa che è difficile da spiegare, ma che avviene realmente, è che nel corso di questi giorni la convergenza nasce, senza bisogno di fare delle discussioni o degli incontri comuni, ma grazie proprio a questa rete continua e intensa di scambio e di comunicazione personale. Quindi la grande preoccupazione molto bella di Sant’Ignazio di evitare che ci siano partiti, che siano gruppi di pressione, viene perfettamente garantita da questa procedura”.

IL SISTEMA STUDIATO DA SANT’IGNAZIO

Fu Sant’Ignazio di Loyola, nel 1540, a stabilire nelle Costituzioni della Compagnia un periodo di quattro giorni “per cercare l’illuminazione da quelli in grado di dare una buona informazione su chi nell’intera Compagnia potrebbe essere più adatto” per la carica di Preposito generale. E’ vietato ogni tipo di strategia elettorale (lobby compresa) e ogni membro che viene a conoscenza di autocandidature deve segnalarle alla commissione costituita ad hoc.

I NUMERI DELLA CONGREGAZIONE

La 36° Congregazione si è aperta lo scorso 2 ottobre: 215 partecipanti e 212 elettori provenienti da 66 paesi. Dovranno eleggere il nuovo Preposito, il “Papa nero”, così chiamato per gli ampi poteri di cui gode e soprattutto poiché la carica è a vita. Nonostante ciò, gli ultimi due generali si sono dimessi al compimento degli ottant’anni. Nel 2008 ha lasciato padre Peter Hans Kolvenbach, in carica dal 1983 e ora a dimettersi è padre Adolfo Nicolas, che aveva annunciato le dimissioni già più di due anni fa, nel maggio del 2014.

LE DIMISSIONI DEL PREPOSITO NICOLAS

Fu allora che il religioso spagnolo (a lungo missionario in oriente) comunicò la decisione di convocare la Congregazione generale, chiamata ad accettare le dimissioni e a eleggere il successore. “Invito tutta la Compagnia a entrare nel processo di un profondo e genuino discernimento spirituale riguardo alla nostra vita e alla nostra missione”, scriveva Nicolas avviando il processo che avrebbe portato alla celebrazione del principale appuntamento della vita gesuita.



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