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Cosa ha detto (e perché) Papa Francesco a Nicolás Maduro in Vaticano

Prove tecniche di dialogo sul Venezuela in Vaticano. La notizia dell’incontro tra Papa Francesco e il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, è arrivata ieri sera. In un’udienza privata, il Pontefice ha ricevuto il capo di Stato sudamericano per parlare della “preoccupante situazione di crisi politica, sociale ed economica che attraversa il Paese”, secondo il comunicato stampa della Santa Sede.

L’INCONTRO NOTTURNO

Senza telecamere né stampa, alle sette di sera Papa Francesco ha parlato 30 minuti con Maduro per convincerlo ad iniziare “un dialogo sincero e costruttivo tra il governo e l’opposizione”, con l’obiettivo di “alleggerire la sofferenza del popolo venezuelano” e promuovere “la coesione sociale”.

VISITA LAMPO

“Il tour lampo di Maduro in Vaticano” – com’è stato definito nel comunicato stampa del governo venezuelano – è avvenuto dopo il viaggio del capo di Stato in alcuni Paesi membri dell’Opec e non (Azerbaijan, Iran, Arabia Saudita e Qatar) per cercare collaborazione e tentare di aumentare il prezzo del petrolio.

L’AGENDA

“Il Papa e il presidente hanno condiviso impressioni su diversi conflitti mondiali – continua il comunicato del Ministero del Potere Popolare della Comunicazione – e hanno pregato insieme per il trionfo della pace sui promotori della guerra e gli sfruttamenti. Inoltre, hanno condiviso la preoccupazione per i popoli dell’America latina e la fiducia perché si possa raggiungere l’inclusione sociale e l’unione latinoamericana”.

I DONI

Su Twitter, Maduro ha scritto che ha ricevuto in dono tre libri da Papa Francesco e una “medaglia degli angeli per combattere i demoni della violenza” e che lui ha regalato al Pontefice, in nome dei venezuelani, una replica della spada del Libertador Simón Bolívar creata dall’artista plastico Mateo Manaure. “Abbiamo parlato dei danni dell’uragano Matthew in Haiti e dell’iniziativa del Venezuela con il G77+Cina per aiutare il popolo haitiano […] abbiamo parlato anche del problema dei rifugiati del terrorismo”, ha cinguettato Maduro.

L’INVIATO A CARACAS

Mentre Papa Francesco incontrava il presidente venezuelano, a Caracas l’inviato del Vaticano, monsignore Emil Paul Tscherrig, riceveva alcuni rappresentanti della Mesa de la Unidad Democrática (Mud), la coalizione dell’opposizione. L’inizio dei negoziati è previsto per il 30 ottobre all’isola di Margarita.

REFERENDUM RESPINTO

L’oppositore Henry Ramos Allup, presidente dell’Assemblea Nazionale, ha detto di non essere stato informato dei dettagli dell’incontro: “Questo paese non si ucciderà, questo Paese deve capirsi, in questo Paese devono essere rispettate le regole della Costituzione e il voto, che è il modo di creare e abbattere governi”. Il 21 ottobre, un tribunale regionale ha bloccato la raccolta delle firme per la convocazione di un referendum revocatorio del presidente, un meccanismo previsto nella Costituzione approvata da Hugo Chávez nel 2001. Per protestare contro questa decisione, la Mud ha organizzato mercoledì 26 ottobre una manifestazione a Caracas. Mentre l’Assemblea nazionale analizzava una risoluzione contro di quello che considera un “colpo di Stato”, gruppi violenti simpatizzanti del governo sono entrati in Parlamento e hanno aggredito ad alcuni parlamentari, paralizzando la sessione.

LEOPOLDO LÓPEZ: NO AL DIALOGO

Domenica 23 ottobre, l’ex presidente del Panama, Martín Torrijos, membro della commissione dell’Unione di Nazioni Sudamericane (Unasur), ha incontrato il leader dell’opposizione, Leopoldo López, in carcere da due anni per terrorismo e istigazione alla violenza. López ha dichiarato attraverso la moglie, Lilian Tintori, che “gli ho detto che questo dialogo non è possibile dopo che è stato sospeso il referendum revocatorio, rubando al popolo il diritto di esprimersi”.

COESIONE SOCIALE

Per la giornalista e attivista dei diritti umani, Naky Soto, “Nicolás è stato ricevuto da Papa Francesco, che non ha concesso fotografie con il visitante notturno. Comunque, ricevere un tipo che è fallito nel tour per aumentare i prezzi del petrolio – che sono di nuovo crollati – non è molto ispiratore”. “Di fatto, il comunicato della Santa Sede dopo la visita è un rosario di luoghi comuni, di buona volontà e di poca congruenza con i personaggi destinatari – ha scritto Soto su Facebook -. Non ho la certezza che Nicolás sappia cosa significa coesione sociale”.

IL CARDINALE E IL PAPA NERO

La visita di Maduro in Vaticano avviene dopo un tentativo fallito a giugno del 2015. Secondo la versione ufficiale, Maduro ha sospeso il viaggio per motivi di salute, ma in quel momento c’erano molte polemiche per un paradossale premio assegnato dalla Fao alla “lotta contro la fame” in Venezuela (qui l’articolo di Formiche.net). La situazione del Venezuela preoccupa molto a Papa Francesco: a maggio ha inviato una lettera privata a Maduro sulla situazione del Paese. È anche molto critico nei confronti del governo venezuelano il nuovo cardinale nominato da Papa Francesco, Baltazar Porras, e il nuovo segretario della Compagnia di Gesù, Arturo Sosa Abascal (qui il ritratto di Formiche.net). In uno dei suoi articoli il “Papa nero” ha scritto: “La prima osservazione che farei al chavismo è che siamo di fronte a un sistema di dominazione, non di fronte a un sistema politico con legittimità per funzionare tranquillamente”.

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