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Cosa succederà con il ballo dello Spread

Matteo Renzi, Spread

Riparte lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi. Il dato è drogato dagli acquisti della BCE che termineranno nella primavera prossima. Si teme che, allora, lo spread potrà salire ancora. Hanno avvertito Mario Monti di tenersi a disposizione?

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“Che le opinioni del popolo, quando siano ragionevoli e mature, debbano dirigere la condotta di quelli cui ha affidato i suoi affari, è ciò che risulta naturalmente dallo stabilimento di una costituzione repubblicana; ma i principi repubblicani non esigono affatto che ci si lasci impressionare dal minimo vento delle passioni popolari, né che si debba obbedire a tutti gli impulsi momentanei che la massa può ricevere dalla mano artificiosa di coloro che ne accarezzano i pregiudizi per tradirne gli interessi. Il popolo generalmente non desidera altro che il bene pubblico, questo è vero: ma esso sbaglia spesso nel cercarlo. Quando i veri interessi del popolo sono contrari ai suoi desideri, il dovere di coloro che sono preposti alla guardia dei suoi interessi è quello di combattere l’errore di cui esso è momentaneamente vittima, per dargli tempo di riconoscersi e di vedere le cose a sangue freddo. Ed è avvenuto più di una volta che il popolo, salvato così dalle fatali conseguenze dei suoi errori, abbia voluto elevare monumenti a uomini che avevano avuto il coraggio di dispiacergli per servirlo”. Sono parole tratte da uno scritto pubblicato sul n.71 del Federalist da Alexander Hamilton, uno dei più influenti ed autorevoli padri costituenti americani.

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Ha ragione chi ha detto che è superata la distinzione tra destra e sinistra, tra capitalismo e socialismo. Oggi la vera scelta di campo è tra il populismo e la globalizzazione. Tutto il resto – come l’Intendenza di Napoleone – viene di seguito.

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“Il legislatore somiglia all’uomo che traccia la sua rotta in mezzo al mare; può dirigere la nave che lo porta, ma non può cambiarne la struttura, né creare i venti, né impedire all’Oceano di sollevarsi sotto i suoi piedi”. (Alexis de Tocqueville, La democrazia in America).

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Il Fronte del No è molto preoccupato per il voto degli italiani all’estero, dopo che sono stati raggiunti da una lettera di Matteo Renzi, uno e bino. Già nelle elezioni politiche i nostri connazionali sparsi per il mondo beffarono Mirko Tremaglia e fecero la differenza a favore dell’Unione di Romano Prodi. Attenzione, però. In quell’occasione venne svolto un lavoro a tappeto da parte dell’INCA, il Patronato della Cgil, che ha sedi molto attive ed efficienti all’estero. Non è detto che questa volta quei funzionari siano propensi ad aiutare Renzi.

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Il premier ha firmato in qualità di segretario del PD la lettera agli italiani all’estero con l’indicazione “Basta un Sì”. La prossima volta che mi capita non mi presenterò con il mio nome e cognome, ma come marito di mia moglie.



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