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Cosa penso di Donald Trump

Donald Trump

‘’In America invece la società è costituita in modo da potersi sostenere da sola e senza aiuto poiché i pericoli esterni non sono mai immediati. L’elezione del Presidente è una causa di agitazione, ma non di rovina’’. (Alexis De TocquevilleLa democrazia in America)

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Diciamoci la verità. Ancora una volta è stata la Vecchia Europa a ‘’fare scuola’’ e a mettere nei guai gli americani. I populisti, gli xenofobi, gli amici della Corea del Nord, i nostalgici della sovranità nazionale (che poi consiste nella possibilità di fare debiti il libertà), i nemici della globalizzazione, i fautori della Brexit li abbiamo inventati e sperimentati noi europei. Poi, si sa, gli americani fanno sempre le cose in grande. Noi, per ora, i Grillo, i Salvini, gli Iglesias, i Tsipras, gli Orban – e compagnia cantante – li abbiamo tenuti a bada. Ma è solo questione di tempo. Oggi negli Usa, domani in Europa.

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Una delle più grandi sciocchezze che si sentono dire sulle elezioni americane è quella secondo la quale Bernie Sanders avrebbe potuto vincere. La verità, purtroppo, è un’altra. Il fatto che il Partito democratico non sia stato in grado di contrapporre, ad una candidatura usurata come quella della Clinton, una personalità diversa e più credibile di quella di un vecchio sedicente socialista, proveniente da un piccolo Stato, è la prova provata delle difficoltà di quella classe dirigente.

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Il “combinato disposto’’ Italicum-legge Boschi può essere rappresentato come una pistola carica abbandonata su di una scrivania. E’ lì a disposizione di chi vincerà le elezioni. E tutti i sondaggi sono concordi nel sostenere che non sarà Matteo Renzi – lo stesso che quella pistola ha lasciato incautamente in giro – ad avere la meglio nelle urne. Ecco perché quel pericoloso revolver va rimosso con il No nel referendum del 4 dicembre.

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In una recente trasmissione televisiva, a cui ho partecipato, ha suscitato scandalo un servizio riguardante l’offerta di 10mila tirocini ad altrettanti studenti da parte di McDonalds. Venivano intervistate madri assatanate – al grido ‘’glielo insegno io quel mestiere! – contro l’idea che i loro figli dovessero confezionare panini. Come se tutti i lavori non fossero ‘’decenti’’ e se prendere confidenza con il lavoro (lo scopo del tirocinio) non significasse anche entrare a far parte di un’organizzazione, relazionarsi con altre persone, rispettare dei turni e degli orari, inserirsi in una gerarchia operativa.

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Tra un paio di settimane la Suprema Corte di Cassazione si pronuncerà in via definitiva nel processo contro Ottaviano Del Turco. Un innocente chiede di ottenere giustizia.

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Che fine ha fatto l’inchiesta denominata ‘’Tempa rossa’’. Il caso scoppiò con una violenza inaudita durante una campagna referendaria su temi ambientali. Conversazioni private del ministro Federica Guidi e del suo compagno, privi del tutto di qualsiasi rilievo penale, furono date in pasto all’opinione pubblica anche a costo di lacerare l’intimità e i legami di solidarietà di una famiglia. Ora tutto è svanito nella nebbia.

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Matteo Renzi insiste nel dire, con tracotanza, che per mettere in sicurezza le scuole l’Italia non guarderà in faccia a nessuno, anche a costo di sfondare i limiti del deficit e di aumentare il debito; alla faccia dei ‘’burocrati’’ di Bruxelles. Ne va – afferma il premier – dell’avvenire dei nostri figli e nipoti. Poi, del resto, chi pagherà il conto se non loro?


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