Skip to main content

Donald Trump, Matteo Renzi e la Legge di Bilancio

Matteo Renzi

Tra Hillary Clinton e Donald Trump, avevo scelto Trump. Più ruspante, meno condizionato dalle lobbies economiche, solo contro tutti. Ha avuto contro il 95% della stampa e dei mass media, Obama e consorte, il Papa, la burocrazia europea, le malefiche agenzie di rating.

Eppure ha vinto. Perché ha toccato le corde della gente bianca, dei credenti (di ogni religione), di chi chiedeva meno guerre (sbagliate) e più sicurezza. Obama non è stato un grande presidente. Obama sarà ricordato per una serie di insuccessi politici tra cui l’appoggio anti Brexit.

E Renzi? Da Bertoldino si sta trasformando in un Cacasenno, che sta sbagliando ogni mossa, grazie anche al guru d’oltreoceano. Da apparente “pacioccone” si è trasformato in un omino astioso.

LA LEGGE di BILANCIO

Non occorre essere esperti di cifre per capire che, nella legge di bilancio ci sono tante cosette che non quadrano o sono espressione di scelte in perdita, che aumentano il debito pubblico e le tasse. Alcuni esempi, per tutti.

PAGINA 8 DELLA RELAZIONE: è credibile prefigurare che l’andamento dell’indebitamento netto nominale passi dal -2,3% del PIL nel 2017 al -0,2% del PIL nel 2019? E’ accettabile che il saldo tendenziale peggiori di 31,9 miliardi nel triennio?

PAGINA 9 DELLA STESSA RELAZIONE: a fronte di entrate nette triennali pari a +2,9 miliardi, le spese nette crescerebbero di 34,9 miliardi. In realtà, nel triennio, le entrate (per competenza e per cassa) dovrebbero crescere, rispettivamente, di 28,9 M (competenza) e di 29,75 M (cassa), con un aumento di TASSE pari a + 5,68% nel triennio.

Nel contempo, le spese correnti calerebbero di 3 M (564 M nel 2019) e quelle in conto capitale si fermerebbero sui 41 M.

Domanda. Come si può onestamente prevedere una riduzione della spesa pubblica, se (promessa di Renzi del giorno 8 novembre) vanno rinnovati i CCNL della P.A. (pubblica amministrazione) ? Si tratterebbe di 1,9 M nel 2017 (+ 50 euro/mese/media) e di 2,7 M (+ 70 nel 2018), a fronte di blocchi contrattuali perduranti dal 2009 e senza rispetto della sentenza 2015 della Consulta, che imponeva incrementi contrattuali dal Luglio 2015…

Qualcuno dovrebbe spiegarci dove troveranno i denari per finanziare i contratti e le attività sociali (APE sociale, merito scolastico, sanità- vaccini-farmaci oncologici), per la lotta alla povertà, per i danni dei terremoti…

PAGINA 12 DELLA RELAZIONE

Contiene una figura (1) che fa sorgere ulteriori dubbi. Alla Salute + Istruzione saranno riservati, nel 2017, 118,52 M, pari al 29,94%della spesa 2017. Alla Previdenza+Assistenza toccherebbero, nello stesso anno, 132,10 M, pari al 23,34% della spesa 2017.

Due cifre e 2 osservazioni. Renzi e la Lorenzin hanno detto che al SSN toccano 114 M; ciò significa che alla Scuola tutta toccheranno 4,52 M. Siamo sicuri che siano sufficienti per la “buona scuola” e per mettere in sicurezza gli edifici scolastici? Scuole antiquate ma anche Ospedali a rischio per il 50% delle strutture. Nessun denaro per la loro sicurezza?

Per quanto riguarda l’INPS, siamo sicuri che l’UE non dica nulla della spesa complessiva di assistenza d di previdenza (23,34% della spesa totale) quando invece – più appropriatamente – quella assistenziale e sociale avrebbe dovuto essere scorporata da quella previdenziale? Al proposito, Boeri – mesi fa- aveva detto che l’INPS era in credito dal Governo di circa 90 M, per mancate coperture assistenziali. Questo “lamento” ha prodotto frutti o no?

PAGINA 14 DELLA RELAZIONE

La Tavola 4 ci racconta una verità un po’ diversa da quella di pagina 9. Le ENTRATE TRIBUTARIE CRESCONO NEL TRIENNIO, alla faccia delle promesse del “bulletto”. Passano infatti da 493,171 M nel 2017 a 527,184 M nel 2019 (+ 6,89%). L’aumento riguarda non tanto le tasse sul patrimonio quanto quelle sugli affari. Udite,udite. Si ipotizzano “recuperi” per circa 32 M/anno e “interessi” per circa 4,5 M/anno. Lo stesso dicasi per le ENTRATE TOTALI per COMPETENZA (+5,07%) e per CASSA (+5,08%). La Tavola 8 dettaglia le spese per competenza (606,597 M nel 2017) e quelle complessive (nel 2017, 880,7 M).

PAGINA 22 DELLA RELAZIONE

Se la Tavola 1a a pag.22 è corretta, allora si puo’ ipotizzare che, nel triennio 2017-2019, il “buco ipotetico” per competenza sia di 42,5 M e quello per cassa sia di 209.9 M.

CONCLUSIONE

Ci fermiamo qui. Insomma, nel futuro dell’Italia non c’è solo il referendum ma anche, ed ancora, la questione economica. Non risolta, data la rinuncia ad una seria revisione della spesa. L’U.E. potrà, forse, eccepire sui conti italiano. Noi tutti, invece, dovremmo essere seriamente preoccupati.

×

Iscriviti alla newsletter