Due poliziotti sono stati uccisi a Urbandale e a Des Moines, in Iowa, in quelli che la polizia ha chiamato “attacchi in stile imboscata” (“ambush” è il termine chiave del titolo del New York Times che riprende le dichiarazioni ufficiali).
Here’s what we know about the officer shooting in Des Moines, Iowa: https://t.co/EUREPeQz4N pic.twitter.com/aIn4ksQFoe
— CBS News (@CBSNews) 2 novembre 2016
Il primo agente è stato trovato senza vita attorno alle una di notte del 2 novembre in un incrocio stradale di Urbandale, un sobborgo nord-orientale della capitale Des Moines. Mezz’ora dopo un’altra segnalazione arrivata alla polizia ha fatto ritrovare il corpo di un altro agente a circa cinque minuti in macchina dal punto in cui era stato rinvenuto il primo corpo. In entrambi segni di arma da fuoco. La polizia è sulle tracce di un residente di Urbandale di nome Scott Michael Greene, di 46 anni: lo credono armato e pericoloso. Al momento non si conosce il movente, un unico indizio: in un video pubblicato su Youtube ad ottobre, il sospetto si lamenta di aver avuto la propria libertà di espressione violata dalla polizia, che non gli aveva permesso di tenere la bandiera Confederata a un evento sportivo; la bandiera confederata è un simbolo della schiavitù ed è usato di solito contro le persone di colore: “Deve capire che, nel clima sociale in cui ci troviamo, quando si fa volare una bandiera confederata davanti a un gruppo di afro-americani si sta per causare un disturbo” gli dice uno degli agenti. In un altro video, sempre a nome di Greene, c’è un suo fermo-immagine mentre tiene in mano la bandiera americana e una confederata e sta davanti a un gruppo di persone di colore. Il portavoce della polizia, locale che ha tenuto una conferenza stampa alle cinque del mattino, ha detto che ogni pista è aperta, e ha parlato di “un codardo” che ha colpito i poliziotti a freddo mentre erano a bordo della propria auto.
Gli attacchi contro agenti di polizia sono aumentati durante questo anno negli Stati Uniti. Il dato della National Law Enforcer, una no-profit con sede a Washington che si occupa proprio di tenere un database delle forze di sicurezza uccise, parla chiaro: 111 omicidi volontari nel 2016, contro i 100 del 2015. Si ricorderà, una su tutte, i cinque poliziotti uccisi a luglio dal fanatico Micah X. Johnson a Dallas, durante una manifestazione pacifica contro il trattamento settario che la polizia a volte (spesso?) adotta contro gli afro-americani.
Lo scenario del duplice omicidio, del quale tutte le circostanze sono da chiarire, è comunque interessante perché la vicenda si interseca con la corsa elettorale. E non manca chi già cerca di sostenere che la colpa sia del “clima d’odio” fomentato dall’uno o dall’altra candidato. Sono considerazioni del tutto infondate al momento, ma si riportano come nota di colore.
#Obama inspired #Hate rears it’s ugly head: 2 IowaPoliceOfficers Killed in AmbushStyle Attacks, Gunman On The Loosehttps://t.co/KztEDfgl7w
— occupycorruptDC (@occupycorruptDC) 2 novembre 2016
L’Iowa è però uno stato molto importante, uno degli undici che Politico ha indicato tra i più combattuti per le elezioni che si terranno martedì prossimo. È probabilmente il paese che ha pagato di più il peso di questa complicata campagna elettorale (esasperante vista da qua, figuriamoci viverla): è stato il primo posto dove si votarono le primarie, il primo di febbraio (per i repubblicani la spuntò Ted Cruz, per i democratici Hillary Clinton di un soffio su Bernie Sanders). È uno stato del Mid West con un’economia che ha subito il colpo della crisi proprio nella fase in cui la diversificazione dall’agricoltura stava dando i migliori frutti. Francesco Costa, vice direttore del Post che sta seguendo da diversi mesi con una newsletter settimanale le elezioni, è tornato qualche giorno fa da Des Moines e il suo racconto parla di uno stato dell’America profonda, per usare una termine già costruito, in cui la demografia ha un ruolo centrale, perché “le esigenze e i bisogni dei lettori sono determinati da chi sono, dalla loro identità: e in America identità vuol dire soprattutto etnia” dice Costa. Il cambiamento demografico è in effetti l’argomento chiave nelle dinamiche sociali americane, con ripercussioni sulla politica: negli Stati Uniti ci sono sempre meno bianchi, e “i non bianchi votano sempre più a sinistra”. Ma questo non succede in Iowa, dove a Des Moines i bianchi sono ancora il 91 per cento delle popolazione, cosa che ha reso l’Iowa, un ex stato democratico, particolarmente incline verso Donald Trump, il candidato repubblicano. Su questo, poi, pesa anche la posizione contraria sui trattati di libero scambio assunta dal magnate, aggiunge Costa: il ribaltamento della visione storica del suo partito favorisce Trump in aree come l’Iowa, perché è là che molta della classe medio-bassa considera questi trattati la beffa oltre il danno della crisi, visto che sono percepiti come lo strumento che ha permesso a molte aziende straniere di avvantaggiarsi sulle locali, le quali a volte si sono trovate costrette a spostare gli stabilimenti produttivi all’estero. Insomma, hanno portato povertà e instabilità, insicurezza in definitiva. Come altrove, è la paura dei cambiamenti il valore che sta spingendo avanti nei sondaggi Trump in Iowa, dove dal 1996 vince di rincorsa il candidato democratico. Due poliziotti ammazzati a sangue freddo lungo le strade della capitale possono essere una nota sul contesto elettorale, se si considera che questo genere di crimini non colpisce il paese dal 1977.
(Foto: Youtube)