Ha 35 anni, è un giovane imprenditore di successo e nel 2009, dopo tre mesi di fidanzamento, ha sposato Ivanka, secondogenita del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e dell’ex moglie Ivana. Jared Kushner, membro acquisito della famiglia Trump, ha avuto un ruolo determinante nella campagna presidenziale che ha portato The Donald alla conquista della Casa Bianca e ora che il risultato auspicato è stato portato a casa è previsto che l’esperienza politica del giovane non termini qui.
LE ORME DI DONALD
“Jared è un immobiliarista di successo e ora si è appassionato anche alla politica”, ha detto di lui il suocero Donald Trump, nel novembre scorso. Il settore immobiliare, infatti, sembra essere una costante della famiglia, poiché anche Jared, proprio come la moglie, è figlio di real estate developer, dicono oltreoceano. Laureato ad Harvard, oggi Jared possiede una quota della società di famiglia, come Ivanka, che è vice presidente della Trump Organization.
Jared, tuttavia, si è distinto anche come investitore ed editore. Nel 2006, quando aveva 25 anni, ha acquisito, per 10 milioni di dollari, il New York Observer – conosciuto anche per aver ospitato la rubrica settimanale di Candace Bushnell, “Sex and the City”, da cui è stata tratta la fortunata serie tv firmata Hbo – allora in gravi difficoltà finanziarie. “Quando ho acquistato il giornale non ero a conoscenza di che livello di potere e influenza avesse. L’ho comprato perché l’ho visto e mi è parso essere un grande marchio”, ha affermato Jared.
In effetti la mossa si è rivelata vincente, poiché ha aperto al giovane imprenditore le porte del potere newyorkese, dal momento che politici e finanzieri della grande mela erano obbligati a mantenere i rapporti con il nuovo editore della testata.
UN GIOVANE EBREO
Oltre a essere un uomo di successo, Jared è anche un membro della potente comunità ebraica che abita gli Stati Uniti. Figlio del noto imprenditore edile Charles Kushner, Jared è nato nel New Jersey, ma ha origini polacche. I nonni, sopravvissuti all’olocausto, lasciarono la Polonia nel 1949 per trasferirsi negli Stati Uniti. Jared è cresciuto in una famiglia ortodossa, ha studiato presso una scuola superiore ebraica e la moglie Ivanka, prima di sposarlo, si è convertita all’ebraismo.
Il giovane imprenditore ha espresso ufficialmente il suo sostegno per Donald Trump ad aprile, durante le primarie. L’endorsement si è rivelato una carta preziosa nelle mani di Donald Trump, che l’ha più volte sfoderata per esprimere la propria vicinanza a Israele e, così, provare a guadagnare consensi presso il potente elettorato americano di fede ebraica. Poco prima, infatti, in occasione della conferenza annuale organizzata dall’Aipac, The Donald era stato fortemente contestato dalla comunità rabbinica, e non solo. Il Rabbino Eric H. Yoffie – precedente leader del movimento delle comunità ebraiche riformate – aveva detto: “Non ci importa che Trump abbia molto amici ebrei e una figlia convertitasi all’ebraismo. Quello che noi sappiamo è che […] Trump ha invocato estremisti di estrema destra e neonazisti a un’interminabile ondata di attacchi violenti contro gli Ebrei” (qui l’articolo di Formiche.net).
I KUSHNER, DONALD E CHRIS CHRISTIE
La vita delle famiglie Trump e Kushner, ancor prima del matrimonio tra Jared e Ivanka, è stata segnata da una conoscenza in comune, Chris Christie. Il governatore del New Jersey, che durante le primarie aveva affilato i coltelli contro l’allora rivale Donald Trump e che nei giorni scorsi è stato nominato da quest’ultimo vice presidente del team che guiderà la transizione tra il presidente uscente e quello appena eletto. Ad agosto Christie ha detto dell’allora sfidante di non avere il temperamento necessario per fare il presidente, mentre quest’ultimo lo ha definito, a sua volta, un disastro. Dopo aver abbandonato la corsa, tuttavia, Christie ha stupito tutti manifestando il proprio supporto per Trump, che ha affermato di “apprezzare come persona e come amico”. Trump ha restituito il favore descrivendo Christie “un vecchio amico e un governatore spettacolare”.
All’inizio della sua carriera, il giovane Christie, allora avvocato, ha fatto arrestare Charles Kushner, padre di Jared, dando inizio a una vicenda così intricata da ispirare un’intera puntata della serie tv “Law and Order”. In lite perenne con il fratello Murray, Charles finì sotto l’occhio vigile di Christie che cominciò a indagare sui suoi affari. Quando la sorella Helen iniziò a fornire informazioni su di lui alla giustizia, Kushner arrivò ad assumere per 10 mila dollari una prostituta che adescasse il cognato, li fece filmare e spedì alla sorella le prove del tradimento per assicurarsi che questa smettesse di remargli contro. Alla fine Kushner senior si dichiarò colpevole di tentata frode fiscale, finanziamenti elettorali illeciti e pressioni sui testimoni: il risultato fu una condanna a due anni di carcere, 14 mesi dei quali scontati in un penitenziario dell’Alabama.
Appena tre anni dopo, nel 2009, Jared e Ivanka sono convolati a nozze e la famiglia dello sposo, da sempre sostenitrice del partito democratico, ha invertito la rotta donando 100 mila dollari per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump, allora ancora rivale di Christie. Nulla esclude, tuttavia, che i guai per la famiglia Kushner sia terminati. Il fratello maggiore di Jared, Josh Kushner è a capo di Oscar health, una start-up nata sull’onda della riforma sanitaria promosso dall’amministrazione Obama, e che Trump sembrerebbe intenzionato a smantellare.
JARED, IERI E OGGI
Jared è stata una figura chiave della campagna di Donald Trump. Ne ha curato l’aspetto digitale, ha sfruttato la sua influenza per favorire l’ascesa in politica del magnate dell’immobiliare ed è stato al suo fianco in occasione di visite ufficiali, come quella di agosto in Messico, e di giovedì scorso alla Casa Bianca.
“Durante la campagna elettorale ha facilitato alcuni incontri fra Trump e i membri di punta del partito repubblicano, incluso il senatore Jeff Sessions, repubblicano dell’Alabama che è stato uno dei maggiori sostenitori di Trump. Kushner, ebreo ortodosso, ha anche aiutato Trump a raggiungere gli elettori ebrei”, si legge sul sito di Abc News.
In un editoriale pubblicato sull’Observer, Kushner ha scritto: “”l fatto è che mio suocero è una persona incredibilmente tollerante che ha accolto la mia famiglia e i nostri valori giudaici fin da quando io ho cominciato a uscire con mia moglie. Il suo supporto è stato deciso e spontaneo. L’ho visto personalmente rendere parte della sua vita e delle sue aziende persone di ogni razza e religione”.
Dopo la vittoria elettorale di Donald Trump è cominciata a circolare la voce che Jared potesse essere nominato chief of staff, capo di gabinetto. Diceria alimentata dal fatto che il giovane Kushner era stato visto passeggiare insieme a Denis McDonough – che ha ricoperto il medesimo ruolo durante la presidenza Obama – in occasione dell’incontro tenutosi, settimana scorsa, alla Casa Bianca, tra il presidente uscente e quello eletto. Le voci, tuttavia, sono state smentite quando Trump ha dato l’incarico a Reince Priebus (qui l’articolo di Formche.net). Probabilmente Trump potrebbe aver scelto di non assegnare il prestigioso incarico al marito della figlia, per via di una legge anti-nepotismo del 1967. Nonostante questo, Kushner e la moglie Ivanka avranno di sicuro un ruolo chiave nel team che si occuperà di favorire la transizione tra le due presidenze. Venerdì scorso Trump, oltre ad aver nominato Mike Pence e l’ex rivale Chris Christie, rispettivamente presidente e vice-presidente del team, ha anche annunciato che ne faranno parte i figli Donald Jr ed Eric, la figlia Ivanka e, per l’appunto, il genero Jared Kushner.