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Metalmeccanici, a che punto è il rinnovo del contratto

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Passo dopo passo stiamo completando il percorso verso il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici. Abbiamo ormai condiviso una importante serie di testi che costituiranno l’asse portante della nuova struttura contrattuale. Manca ancora la voce del salario, ma confidiamo di affrontarla a breve con la controparte imprenditoriale giungendo ad una soluzione che soddisfi lavoratori ed imprese.

La discussione è a buon punto per quanto concerne tutto il resto: penso al “welfare”, ovvero alla previdenza ed all’assistenza sanitaria integrative; all’apprendistato; alla formazione e al diritto allo studio; la riforma dell’inquadramento; l’orario; il recepimento del Testo Unico sulla rappresentanza; le relazioni industriali e la partecipazione; le trasferte; gli appalti; i trasferimenti e la reperibilità; la diffusione del secondo livello di contrattazione. A chi mi chiede cosa succederà sul contratto rispondo che possiamo fare presto e bene. E subito dopo aggiungo che sono fermamente convinto che riusciremo nell’intento. Puntiamo, dopo un anno di trattative e 20 ore di sciopero, a realizzare unitariamente un contratto “storico” di cui si parlerà positivamente.

La posizione sindacale è nota e si caratterizza, in particolar modo, per la richiesta a Federmeccanica-Assistal del riconoscimento al 100 per cento dell’inflazione ‘ex post’ sui salari per tre anni, alla valorizzazione del doppio livello contrattuale, quello centrale e quello decentrato; al mantenimento degli scatti di anzianità; alla concretizzazione di un pacchetto ‘welfare’ a carico delle aziende, affinché si possa anche estendere il fondo di sanità integrativa a lavoratori e familiari. Tutte richieste che riteniamo possano diventare un fatto concreto. Nell’incontro previsto nel pomeriggio del 16 novembre in Confindustria tra le delegazioni trattanti dovremmo cominciare ad avere qualche riscontro positivo a tal proposito. Ma oltre all’attività negoziale, è bene ricordare un altro importante appuntamento a cui abbiamo partecipato nei giorni scorsi.

La nona Conferenza d’Organizzazione della Uil ha segnato un passaggio importante della vita organizzativa di una grande Confederazione come quella a cui apparteniamo. Siamo d’accordo con quanto deciso dalla Conferenza in questione, perché si tratta di temi a cui avevamo gìà dato in precedenza il nostro disco verde. Bene che Confederazione e tutte le strutture UIL, di categoria e di territorio, dovranno pubblichino i loro bilanci, sui rispettivi siti web; bene la tessera per i giovani, dal costo del tutto simbolico, per offrire ai ragazzi servizi, informazioni, formazione, contatti e conoscenze sul mondo del lavoro; bene l’istituzione di una consulta dei delegati, come luogo specifico per la valorizzazione della partecipazione, dell’esperienza e dell’azione del singolo servizio degli altri. E va bene il nuovo assetto organizzativo che, nell’ottica del sindacato a rete, tenda a rafforzare le strutture regionali e la presenza sul territorio, anche attraverso l’azione consolidata del Patronato Ital, del Caf e del sistema dei servizi Uil.

Condivido l’idea che la Uil debba poter contare su di una macchina organizzativa forte, funzionale e funzionante, per poter portare avanti le proprie proposte a difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini. L’ho detto nel corso del mio intervento sul “ring” della Conferenza svolta al “Marriot Park Hotel” di Roma: noi interpretiamo questa prospettiva in modo estensivo e non limitativo. La Uilm è in crescita e desidera aprire nuove sedi dove c’è necessità ed esistono le condizioni. Non pensiamo assolutamente di chiuderle. Questo è il messaggio che da tempo abbiamo reso noto a lavoratori iscritti e simpatizzanti. Significa tenera alta la bandiera coi colori della Uilm e rendere più forte la stessa Uil.

Nella nostra undicesima Conferenza d’organizzazione, che terremo a Pesaro il 21 e 22 febbraio, renderemo ancor più forte questo messaggio positivo fondandolo sul risultato contrattuale, che per allora sarà da tempo conseguito. “Lavoro, Salute-Questa la nostra missione” è il motto che muoverà i lavori a cui parteciperanno ben 250 delegati della Uilm. Noi siamo impegnati a salvaguardare il lavoro, considerando l’azienda come uno dei beni primari da tutelare. E siamo impegnati a rinnovare i contratti, proprio come conseguenza del lavoro prodotto, al fine di garantire i giusti incrementi salariali ai lavoratori attraverso la contrattazione nazionale e quella aziendale.

Guardiamo ad un nuovo modello di sviluppo basato su salari e produttività crescenti, nonché su merito e responsabilità. I presupposti sono il posizionamento su settori ad alto valore aggiunto e l’investimento in ricerca e sviluppo, per l’innovazione del prodotto. Insomma, ci convincono i programmi di riforme riguardanti le infrastrutture immateriali e quelle materiali, mediante la disponibilità di concreti investimenti pubblici e privati. Vogliamo una contrattazione che mantenga valore mediante il potere d’acquisto delle retribuzioni tutelato attraverso il contratto nazionale. Ci vogliono, tanto per non ripetersi, incrementi salariali che coprano l’intera inflazione registrata. Il secondo livello di contrattazione dovrà, invece, servire a determinare reddito aggiuntivo nelle tasche dei lavoratori, facendo leva sugli sgravi relativi al reddito di produttività e a tutte quelle voci aggiuntive relative al welfare aziendale non cumulabili al reddito imponibile. In questo senso faremo un buon contratto. Se nei giorni scorsi abbiamo ricordato il primo anno di negoziazione contrattuale, in quelli a venire non potremo che celebrare il buon contratto fatto.

Infine, un saluto a Mario Ghini.:lo scorso 10 novembre, al termine della Conferenza d’organizzazione della Uil ligure, è stato eletto Segretario generale del sindacato regionale, sostituendo Pierangelo Massa. Ghini, originario della Spezia, è stato per quindici anni anni alla Uilm nazionale e ha lavorato egregiamente al mio fianco come segretario nazionale, occupandosi di Cantieristica, Siderurgia e di diverse realtà dell’ex Finmeccanica, ora Leonardo. Alla guida della Uil di Genova e della Liguria non potrà fare che bene, anzi meglio. Perché i metalmeccanici sono così: dovunque vanno sono portatori di valore aggiunto per il bene della categoria e, quando si rende necessario, per la crescita di tutta la Uil.



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