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Le nuove tappe del contratto dei metalmeccanici

Quattro nuovi incontri di natura tecnica sono stati messi in calendario per i giorni di novembre del 10, 11, 14 e 15, mentre il pomeriggio del 16 si terrà, sempre al primo piano del palazzo romano di Viale dell’Astronomia, un’altra riunione a delegazioni ristrette di livello politico-sindacale.

L’INCONTRO IN CONFINDUSTRIA

Così si sono aggiornate le delegazioni dei sindacati metalmeccanici e quelle di Federmeccanica-Assistal dopo l’incontro di ieri pomeriggio in Confindustria dedicato al negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di settore. Piena condivisione tra le parti sui testi contrattuali relativi alla formazione ed al diritto allo studio. Anche in quest’occasione non si è parlato di salario, una questione che verrà affrontata in ultimo. Infatti, prima del salario restano da valutare temi come la riforma dell’inquadramento, l’orario, il recepimento del Testo Unico sulla rappresentanza, le relazioni industriali e la partecipazione, le trasferte, gli appalti, i trasferimenti e la reperibilità, la diffusione del secondo livello di contrattazione.

PALOMBELLA E L’INVESTIMENTO SULLE COMPETENZE 

“Oggi – ha spiegato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm – abbiamo compiuto un nuovo passo sulla strada che ci porta al rinnovo del contratto nazionale del lavoro dei metalmeccanici. Siamo fermamente convinti che il rinnovo in questione vada realizzato presto e bene. Di fatto viene introdotto il diritto soggettivo alla formazione come investimento strategico per tutti i lavoratori e come scelta determinante per le imprese. Le aziende dovranno, quindi, predisporre percorsi formativi per i loro addetti e si renderanno disponibili 24 ore retribuite per ogni addetto a carico della proprietà. Se l’azienda non dovesse praticare la formazione il lavoratore potrà partecipare a corsi esterni con il contributo spese a carico della medesima proprietà fino ad un importo massimo di 300 euro. “Si parla tanto di industria del futuro, ma insieme a forme moderne di automazione è indispensabile garantire l’accrescimento e le competenze delle persone in fabbrica, perché senza il sapere e l’intelligenza di chi effettivamente lavora non può esserci crescita produttiva che tenga, soprattutto nel settore industriale e nello specifico comparto manifatturiero”.

BENTIVOGLI E LA FORMAZIONE STRATEGICA 

Sulla stessa linea le considerazioni di Marco Bentivogli, segretario generale della Fim: “La formazione continua –ha ribadito il dirigente dei metalmeccanici della Cisl – è un investimento strategico per aggiornare o sviluppare competenze, in stretto collegamento con l’innovazione tecnologica e organizzativa del lavoro e della produzione. Sono però i lavoratori quelli che beneficeranno maggiormente di questa vera e propria rivoluzione culturale: nell’attuale contesto produttivo sono frequenti le riorganizzazioni e le ristrutturazioni aziendali, come può capitare che la carriera non sia sempre continuativa. Con la formazione come diritto soggettivo il lavoratore diventa più forte e avrà strumenti più efficaci di quanto oggi non abbia per affrontare eventuali cambiamenti. La formazione continua intesa in questa nuova modalità è uno degli elementi che faranno di questo rinnovo un contratto moderno e innovativo, con strumenti nuovi o rinnovati per cogliere e accompagnare la sfida del cambiamento nel lavoro e nelle fabbriche”.

LA FIOM E I PASSI AVANTI 

La delegazione della Fiom si è presentata in Confindustria senza Maurizio Landini. Il segretario generale dei metalmeccanici della Cgil è influenzato da un paio di giorni ed ha annullato gli impegni presi per tutta la durata della settimana in corso. Ai giornalisti ha parlato la segretaria Michela Spera che ha dato un giudizio positivo sull’esito dell’incontro caratterizzato da importanti passi in avanti. A giudizio della Segreteria nazionale della Fiom “sono importanti gli avanzamenti registrati oggi, con i quali si acquisisce per la prima volta per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori il diritto soggettivo alla formazione, facendola diventare per le aziende un investimento sulle persone. Allo stesso modo sono importanti i prossimi incontri in sede tecnica, dove si affronteranno i temi ancora aperti dell’orario, inquadramento, appalti, trasferte, trasferimenti, salute e sicurezza. Così come è necessario che Federmeccanica superi le chiusure e le rigidità sul tema del salario e si raggiunga un’ipotesi condivisa sulle regole e sul diritto al voto delle lavoratrici e dei lavoratori per la validazione dei contratti”.

FRANCHI E IL RINNOVAMENTO CULTURALE 

Stefano Franchi, Direttore generale di Federmeccanica ha definito i temi della formazione e del diritto allo studio “come i punti cardine della struttura contrattuale, perché riguardanti tutti i lavoratori di tutte le imprese”. La posizione degli imprenditori metalmeccanici al rigurdo è nota: “Perché – chiosa Franchi – è parte integrante di ciò che Federmeccanica sostiene e promuove nell’ambito del processo di rinnovamento culturale e contrattuale che stiamo portando avanti”.

CALENDA COI SEGRETARI DI CGIL, CISL, E UIL PER INDUSTRIA 4.0

Sempre ieri si è svolto un incontro tra il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda e i tre segretari con delega all’industria di Cgil, Cisl e Uil, Fabrizio Solari, Giuseppe Farina e Tiziana Bocchi. Al centro della discussione lo sviluppo e l’implementazione del Piano Industria 4.0. “I sindacati – si legge in una nota unitaria – hanno ribadito il comune positivo giudizio sul Piano e la sua importanza per il rilancio del settore manifatturiero italiano, evidenziando sia la centralità di una efficace e partecipata ‘governance’ sia la necessità di un sinergico raccordo con i territori per monitorare l’andamento degli investimenti previsti” Inoltre, “il sindacato ha segnalato la necessità di accelerare nella realizzazione delle infrastrutture digitali della banda larga e ultralarga, come condizione indispensabile alla realizzazione degli investimenti e chiesto di aprire un confronto sull’insieme delle politiche industriali. Il ministro ha dato disponibilità a proseguire il confronto e anticipato la definizione di un nuovo Piano energetico nazionale finalizzato a ridurre strutturalmente i costi dell’energia nell’industria manifatturiera.Si è, poi, deciso un prossimo appuntamento che sarà dedicato ad analizzare gli impatti che le nuove tecnologie digitali potranno avere sul lavoro e sull’occupazione per individuare le possibili soluzioni e innovazioni”. Le organizzazioni sindacali hanno valutato positivamente la disponibilità del Ministro a discutere di politica industriale e la conferma dell’interesse del Governo al pieno coinvolgimento delle stesse nella implementazione del piano Industria 4.0.

L’EUROPA SENZA ACCIAIO 

Oggi le delegazioni dei sindacati metalmeccanici si ritroveranno a Bruxelles dove, al Parco del Cinquantenario, è in programma la manifestazione “Niente Europa senza acciaio”. L’iniziativa è stata organizzata in occasione della Giornata d’Azione Europea sulla Siderurgia, in linea con quanto deciso il 2 giugno scorso al secondo congresso IndustriAll Europe, tenuto a Madrid. Sono attesi circa diecimila lavoratori dai tutti i Paesi europei in cui la siderurgia ha una presenza significativa come, oltre all’Italia, Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo, Turchia, Romania, Polonia, Spagna, Regno Unito, Svezia, Repubblica Ceca, Austria e Slovacchia. Obiettivi della manifestazione sono la promozione di un settore siderurgico forte per un’Europa industriale, la salvaguardia di competenze e posti di lavoro, la richiesta di un commercio equo senza pratiche di dumping, di investimenti in ricerca e sviluppo e di strumenti che rafforzino le infrastrutture industriali. La siderurgia è un settore industriale importante e strategico per il Paese, sia sul piano occupazionale che su quello della qualità dei prodotti e dei processi industriali. Si tratta di una realtà indispensabile per costruire una qualificata e innovativa industria manifatturiera, tenuto conto dei processi di riorganizzazione in atto nel settore. La verità è che la Cina ha una concezione tutta sua del mercato comune e finora è riuscita spesso ad agire come ha voluto, soprattutto per quanto riguarda la produzione dell’acciaio. Il governo di Pechino (lo ha fatto ancora nell’ultima riunione del G20,ndr) ha promesso di ridurre la produzione di acciaio di 150 milioni di tonnellate entro il 2020. I dati continentali, però, parlano da soli. Eurofer, l’organizzazione che raggruppa le principali associazioni siderurgiche nazionali europee, segnala come le importazioni di acciaio nell’Unione europea continuino a crescere. Nel primo quadrimestre sono aumentate del 24 per cento anno su anno e la Cina resta il principale esportatore, seguita da Russia, Ucraina, Corea del Sud e Turchia. Queste nazioni, insieme, rappresentano il 69 per cento del totale importato in Europa nei primi cinque mesi dell’anno. Nonostante la presenza di dazi antidumping già in essere le importazioni, quindi,continuano ad assorbire il miglioramento della domanda interna nell’Unione. Con l’Italia, come segnala Federacciai, che è tra le più penalizzate con le importazioni dai paesi extra Ue aumentate nei primi cinque mesi del 10,6 per cento (+34,3 per cento dalla Cina). Un incremento che segue il +9,6 per cento di fine 2015.

LA UIL TRA LA GENTE 

Domani, invece, importante appuntamento per la Uil a Genova, dove si svolgerà la nona Conferenza d’Organizzazione del sindacato finora guidato a livello regionale da Pierangelo Massa. Proprio lui aprirà i lavori presso il “Galata Museo del Mare” basati sul tema “La Uil tra la gente” a cui prenderanno parte, tra gli altri, Carmelo Barbagallo e Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente segretario generale e segretario organizzativo della Uil. Per i due dirigenti nazionali si tratta della prima presenza congiunta alla prima delle conferenze regionali e di categoria (dopo quella nazionale tenuta a Roma dal 3 al 5 novembre) che si svolgeranno fino ai primi mesi del 2017 in tutta Italia. “Esistono – si legge nell’opuscolo d’invito alla manifestazione regionale – serie difficoltà nella progettazione di nuove attività sul territorio. Una progettualità orientata al futuro garantirebbe una qualità della vita migliore per le persone che abitano la Liguria e che la vivono come cittadini e lavoratori. Intervenire sulle nostre fragilità è dovere delle istituzioni e della politica, significa lavorare di concerto per superare la nostra crisi strutturale. La Uil di Genova e della Liguria è pronta ad affrontare le sfide del futuro”.

BOMBARDIERI E LA MACCHINA ORGANIZZATIVA 

E’ Pierpaolo Bombardieri a sintetizzare queste sfide: “La Uil – sottolinea il segretario organizzativo della Confederazione – deve poter contare su di una macchina organizzativa forte, funzionale e funzionante, per poter portare avanti le proprie proposte a difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini. Rafforzare il rapporto della rete con gli iscritti, migliorare la comunicazione esterna e l’informazione interna, coinvolgere più fortemente i delegati, valorizzare la partecipazione e la democrazia nel sindacato, presidiare il territorio, arricchire le competenze dei livelli regionali, rilanciare tutti i servizi, ottimizzare la gestione economica e finanziaria, praticare il rispetto delle regole da parte di chi opera nel sindacato”.

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