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Tina Anselmi, la P2 e Gherardo Colombo

genitori, pediatri, germanellum, rappresentanza sindacale, stato, Giuliano Cazzola

La Chiesa cattolica vanta più di duemila anni di storia perché alle 95 tesi di Martin Lutero e alla riforma protestante rispose con il Concilio di Trento.

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E’ morta Tina Anselmi. In una intervista su La Repubblica Gherardo Colombo ha dichiarato che fu esemplare contro Licio Gelli ma che, dopo, venne isolata dalla Dc. Tina Anselmi, infatti, dopo essere stata ministro del Lavoro, prima, della Sanità, dopo, nel 1981, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che terminò i lavori nel 1985. Non è un caso che Colombo abbia voluto sottolineare quest’ultima esperienza, che fu una delle più celebri montature della storia italiana.

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La Commissione europea ha sollevato delle riserve sul disegno di legge di bilancio 2017. Pare che il Governo abbia gonfiato i conti della ricostruzione post-terremoto, includendo nel testo stanziamenti inferiori agli importi sui quali ha chiesto il placet della Ue. Immaginiamo, poi, che la Commissione non abbia gradito che il Governo sfori il deficit concordato “gettando soldi dall’elicottero” sulle pensioni.

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La Ue potrebbe chiederci, soprattutto, come potrà determinarsi, l’anno prossimo, un’accelerazione tanto importante dello sviluppo, dopo un lungo periodo caratterizzato da trend stentati, da andamenti condannati a ballare sulla linea della crescita zero (se non al di sotto) e connotati da false partenze all’inseguimento di una ripresa sempre annunciata e mai verificata in modo stabile e duraturo.

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Il sonno della ragione genera mostri. E le nazioni si lasciano trascinare nelle peggiori nefandezze quando le loro classi dirigenti si mettono al servizio dell’inganno, allo scopo di esorcizzare i sentimenti di paura che le società avvertono nel momento in cui sono chiamate ad affrontare problemi inediti e sconosciuti. Capita, allora, che s’individui un nemico sul quale scaricare ogni tipo di malanimo, senza prendersi il disturbo di valutare la causa vera delle disgrazie lamentate dalla comunità. Nel corso dei secoli, i “nemici” si sono presentati in vari modi e forme: a volte col volto degli appartenenti a una diversa razza o religione; in altri casi, la maledizione è toccata ai militanti di un’altra fede politica. E quanti non si rassegnano a portare il cervello all’ammasso vengono indicati come traditori al cospetto di un popolo smarrito; diventano complici prezzolati del “nemico” di turno. E’ in tale contesto – che da tempo avvelena i pozzi del vivere civile – che deve essere particolarmente apprezzata la battaglia condotta da Angelo Panebianco (lo ha fatto anche il 1° novembre sul Corriere della Sera) contro le suggestioni dell’anti-politica e contro la viltà di una èlite che ha deciso di suicidarsi, senza reagire.

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“Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti”.
(Giuliano Ferrara)

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“Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché è di essi il regno dei cieli”. (dal Vangelo secondo Matteo)


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