Leggiamo dall’Ansa: “Sono un piccolo esercito quei 175 mila ragazzi e ragazze fra i 15 e i 29 anni che non si arrendono e, dopo aver studiato, battono la crisi aprendo una loro impresa. Questi anti-Neet si chiamano ‘ Eet’ (Employed-Educated and Trained) e grazie all’autoimprenditorialità aprono attività in diversi settori d’impresa, da quelli più tecnologici ai più tradizionali. Attualmente, i giovani di questa età che lavorano sono oltre due milioni e mezzo (2.630.000, l’11,7 per cento degli occupati complessivi) e valgono 46,5 miliardi di euro, il 2,8 per cento del Pil. Ad accendere i riflettori su di loro è uno studio elaborato da Censis e Confcooperative secondo il quale gli ‘ Eet’ sono localizzati per circa il 40 per cento al Nord, il 20 per cento al Centro e un altro 40 per cento al Sud”. Vogliamo fare una scommessa? Nessun talk show ne parlerà mai.
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Conosco Antonio Bassolino da tanti anni. Tra di noi vi sono stati rapporti politici corretti. Di lui ho sempre avuto una buona opinione. Negli ultimi giorni mi sono sentito molto solidale con Antonio da quando ho saputo che ha perso il suo gatto Fred e che ha chiesto aiuto, su Il Mattino, per ritrovarlo. Anche lui, come me, è passato dal marxismo-leninisno della giovinezza a un più confortevole gattismo-leninismo.
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Fino ad una quarantina di anni or sono, il 4 novembre era una Festività nazionale, in cui veniva celebrata la vittoria nella Grande Guerra. Fu abolita, insieme ad altre, negli anni della Solidarietà nazionale, in nome della austerità berlingueriana. Ed è stata una delle poche festività a non essere ripristinata. Eppure, nella prima guerra mondiale furono uccisi, nel complesso su tutti i fronti, 9 milioni di soldati. Altri 5 milioni di civili morirono a causa delle occupazioni nemiche, dei bombardamenti o di stenti e malattie. E’ vero, allora, che non ci fosse nulla che meritava di essere festeggiato. Ma la memoria di quegli orrori deve rimanere vigile e consapevole.
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Nel 1950 l’Italia con 47 milioni di abitanti era al decimo posto tra le nazioni del mondo quanto a popolazione. Nel 2025 non sarà neppure tra le prime venti. Nel 1950 ben quattro paesi europei (Russia, Germania, Regno Unito e Italia) erano tra i primi dieci. Nel 2025 vi sarà la sola Russia. Per trovare un altro paese tra i primi venti bisognerà accontentarsi della Germania al diciannovesimo posto. Allora la Nigeria, come numero di abitanti, verrà subito dopo la Cina e l’India. Non occorrono, poi, ragionamenti troppo complessi per spiegare agli abitanti di Goro e Gorino i motivi delle migrazioni verso la parte settentrionale del pianeta.