«Lei è il più grande assenteista di Bruxelles». Matteo Salvini perde il processo per diffamazione contro il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che era stato accusato di aver dato dell’assenteista al leader del Carroccio dopo un acceso scambio di battute nel corso di un trasmissione televisiva su La7 nel luglio del 2015. Il tribunale di Milano ha archiviato il procedimento avviato da Salvini: non c’è diffamazione.
L’ARCHIVIAZIONE DEL PROCEDIMENTO
«Dire che Salvini è un assenteista non è diffamazione, perché è semplicemente la verità. Anche quando la verità fa male a chi no», spiega Bentivogli. Il giudice del Tribunale di Milano si è definitivamente espresso, disponendo l’archiviazione del procedimento, rispetto alla denuncia fatta dal leader della Lega contro il segretario generale della Fim Cisl.
18% DI PRESENZE DI SALVINI A BRUXELLES
«Il giudice ha riconosciuto il diritto di critica e ha archiviato la querela di Salvini. Non avevo dubbi che sarebbe stata rigettata, anche perché i dati delle presenze dei parlamentari europei sono pubblici e scaricabili dal sito e, quindi, visibili a qualunque cittadino», commenta Bentivogli. «E proprio quei dati evidenziano come Salvini partecipa solo per il 18% ai lavori della Commissione (quella su Commercio Internazionale) di cui fa parte. Proprio su questi dati si è basato il tribunale. Salvini sentenzia su molti temi in televisione, ma poi non si prende il disturbo nemmeno di partecipare ai lavori di quella commissione. E, a volte, come gli hanno fatto notare, confonde persino Bruxelles con Strasburgo».
“UN ESEMPIO DI POPULISMO IRRESPONSABILE”
«Ecco, lo dico da sindacalista e da cittadino: non si possono più tollerare politici incompetenti e nemmeno rispettosi dello stipendio che prendono», aggiunge Bentivogli. Salvini è un esempio di «populismo irresponsabile che noi combattiamo, proprio per il rispetto della democrazia e della rappresentanza che abbiamo. Sono eletti e stipendiati, nei Comuni come nel Parlamento Europeo, per presenziare ai lavori. Qualsiasi lavoratore, assente nel luogo di lavoro, viene licenziato».
NESSUNA REAZIONE DA PARTE DEL LEADER DEL CARROCCIO
«Salvini – continua il segretario generale della Fim Cisl – crede che le leggi si propongono, contrastano o approvano, stando giorno e notte in tv. Valgano per i politici le stesse regole che valgono per i lavoratori. Si riducano le indennità da pagare in base alla presenza e sotto una certa soglia di assenze si preveda la decadenza del seggio».
Parole, queste di Bentivogli, che pur andandosi ad aggiungere alla decisione del giudice di archiviare il caso, non hanno ancora scatenato una reazione del leader del Carroccio.