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Le mie risposte a chi sbraita contro i voucher

Maurizio Landini

La vicenda dei call center dovrebbe essere tenuta presente quando si fanno campagne denigratorie e demolitrici contro alcune tipologie di lavoro che vengono ritenute “indecenti”. E’ quanto sta succedendo con i voucher, a proposito dei quali ribadiamo – lo rifacciamo quasi in solitudine – ciò che sta scritto conclusivamente nel dossier Inps dedicato a questa materia (se ne consiglia la consultazione essendo un documento pubblico). “In definitiva il popolo dei voucher, al netto dei pensionati, nella stragrande maggioranza non è tanto un popolo precipitato, nel girone infernale dei voucher, dall’Olimpo dei contratti stabili e a tempo pieno (Olimpo a cui spesso non è mai salito) ma un popolo che, quando è presente sul mercato del lavoro, si muove tra diversi contratti a termine o cerca di integrare i rapporti di lavoro a part time”. E, in termini ancora più espliciti, il documento pone l’interrogativo-chiave: “E se li abolissimo?”. Dandosi anche la risposta: “Ciò che non può essere abolito è il problema sottostante: come si pagano le attività di breve durata (dato che è arduo pensare di abolirle)”. Giriamo la domanda ai promotori del referendum.

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Quali sono i compiti di un ministero vigilante rispetto ad un ente strumentale vigilato? Segnalare eventuali profili di illegittimità e seguire l’andamento dell’attività amministrativa dell’ente. Bene. L’Inps è vigilato da parte dei ministeri del Lavoro e dell’Economia e Finanze (i componenti del Collegio dei sindaci, sono, peraltro, dirigenti di questi ministeri da loro nominati). Tutto ciò premesso è normale ed istituzionalmente corretto che il presidente dell’Istituto, Tito Boeri, reagisca alle osservazioni del ministero del Lavoro accusandolo di “un esercizio del potere di vigilanza (….) quasi in funzione intimidatoria”?

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Da anni scrivo su Formiche.net. Mi sono sempre chiesto perché le mie “punture” non ricevessero commenti. Nei giorni scorsi mi sono accorto di averne ricevuti ben due che riporto per maggiore gloria dei due autori:

1) Chi è Cazzola quello che se vince Grillo augura il colpo di stato ?

2) Che posso dire (che tanto me lo censurate)? Che quando ho una opinione incerta su un argomento, leggo cosa scrive Giuliano Cazzola, e decido per l’opposto. Non ho garanzia al 100% di aver azzeccato ma al 99,80% sì. Grazie a Giuliano Cazzola per quello che scrive: è il mio faro, alla rovescia.

Al primo, che si è firmato, rispondo così: stia attento perché il colpo di Stato lo stanno preparando nei confronti di Virginia Raggi. Non trova eccessivo un accanimento giudiziario che tenta di trasformare in reati persino la dabbenaggine e l’inesperienza?

Al secondo (giustamente non è stato censurato) che ha usato uno pseudomino: sono perfettamente d’accordo con lui. Sono il primo a non prendermi sul serio. Anzi faccio mia una battuta di Groucho Marx ripresa da Woody Allen: “Non mi iscriverei mai ad un club che accettasse tra i suoi soci persone come me”.

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Apprezzo molto, tuttavia, Maurizio Crozza per il personaggio Napalm 51. Mette bene in evidenza l’imbecillità e la miseria morale di chi vive, nascosto, sulla rete.


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