“Un passo in avanti nella congiuntura che riguarda le nostre imprese: un riscontro positivo dovuto alla crescita della domanda interna, nonostante una sostanziale stagnazione per quanto riguarda la voce delle esportazioni”. Così Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, ha sintetizzato ieri, presentandoli alla stampa (nella sala conferenze dell’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio a Roma), i dati della 140esima indagine congiunturale della Federazione delle imprese metal meccaniche che, insieme ad Assistal, lo scorso 26 novembre ha siglato con Fim, Fiom e Uilm l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del Ccnl di riferimento, relativo al quadriennio 2016-2019.
FRANCHI E IL CCNL INCLUSIVO
“Il principio che lo caratterizza è l’inclusione, abbiamo risposto alle esigenze delle imprese e dei lavoratori – ha sottolineato Franchi – che ha tra i punti qualificanti la formazione per oltre un milione di persone e l’assistenza sanitaria integrativa gratuita per i familiari. Si tratta di una riforma epocale caratterizzata da una condivisione coi sindacati, non più intesi come controparti, ma come interlocutori”.
UN CLIMA NUOVO SECONDO DAL POZ
Anche il vicepresidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz, ha espresso soddisfazione: “L’ipotesi di accordo sul contratto – ha sostenuto – firmata la scorsa settimana, segna un clima nuovo ed è una svolta nelle relazioni industriali. I risultati positivi di questa indagine trimestrale risultano migliori nel confronto con gli altri Paesi europei, interessati da una fase di sostanziale rallentamento. Nella media dei Paesi Ue la produzione metalmeccanica ha registrato, in termini congiunturali, un modesto più 0,5%. La Germania ha realizzato, invece, un più 0,8%, mentre in Francia, Spagna e Regno Unito i volumi si sono ridotti”
L’INDAGINE CONGIUNTURALE DI FEDERMECCANICA
I dati dell’indagine congiunturale in questione parlano da soli: i volumi realizzati nei primi nove mesi dell’anno sono cresciuti del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma risultano ancora inferiori del 26,5% rispetto al periodo pre-recessione.
Nel dettaglio, è aumentata la produzione dei prodotti in metallo (+2,4%), dei mezzi di trasporto (+3,2%) e degli apparecchi meccanici (+3,5%) che hanno beneficiato della norma sui super ammortamenti introdotta dal Governo a inizio anno. È invece peggiorata la produzione di macchine elettriche (-0,4%) e di computer e strumenti di precisione (-0,9%).
La crescita della produzione metalmeccanica è trainata soprattutto dalla domanda interna, grazie al buon andamento della spesa delle famiglie e soprattutto allo slancio registrato degli investimenti. La componente estera della domanda, invece, ha risentito del rallentamento della crescita del commercio mondiale. Nel terzo trimestre dell’anno in corso, le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute solo dello 0,9%, mentre le importazioni sono aumentate del 2,2%. Le esportazioni verso paesi comunitari sono cresciute del 3,9%, mentre quelle verso i paesi extra-Ue sono calate (-2,7%), specie verso la Russia (-15,6%).
Per quanto riguarda l’ultimo trimestre del 2016, le imprese si attendono un parziale miglioramento della congiuntura del settore. Il portafoglio ordini si conferma stabile e le prospettive produttive sono positive, sia per la domanda domestica che per la componente estera.
Sui livelli occupazionali non si registrano variazioni di rilievo: nei primi otto mesi dell’anno l’occupazione nel settore metalmeccanico e’ diminuita dello 0,7% rispetto all’analisi periodo del 2015. Le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate sono aumentate del 6,8%.
MEGARO E LA CRESCITA DEL PIL
“Meglio una crescita lenta che quella registrata nel trimestre precedente”, ha chiosato Angelo Megaro, vicedirettore generale di Federmeccanica che ha invitato ad esaminare l’andamento della crescita del Pil reso noto proprio l’altro ieri. L’Istat, infatti, ha rivisto al rialzo il Pil del terzo trimestre (+1% rispetto al 2015 contro il +0,9% comunicato nella stima preliminare) e, nel contempo, sale anche il Prodotto interno lordo acquisito per il 2016. Se nell’ultimo trimestre la variazione congiunturale fosse nulla, l’Italia crescerebbe dello 0,9%, rispetto al +0,8% stimato in precedenza dall’Istituto di Statistica. Se il quarto trimestre fosse positivo, si potrebbe addirittura arrivare a sfiorare la soglia psicologica dell’1%.
GRIBAUDI NELLìADVISORY BOARD DEGLI IMPRENDITORI METALMECCANICI
Sempre nelle fila degli imprenditori metalmeccanici, da segnalare una “new entry” nel gruppo dirigente di Federmeccanica: Mariacristina Gribaudi, amministratrice unica di Keyline Spa, l’azienda di Conegliano leader mondiale nella produzione di chiavi e macchine duplicatrici, è stata nominata membro dell’Advisory Board di Federmeccanica. Ad indicare la nomina di Gribaudi, per la sua profonda esperienza in materia di relazioni industriali, è stato il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi. L’Advisory Board ha lo scopo di supportare l’azione del Consiglio di presidenza di Federmeccanica nella definizione delle strategie associative. Ne fanno attualmente parte: Luca Beltrametti, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Genova; Stefania Brancaccio, vicepresidente della Coelmo Spa di Napoli; Gianmaurizio Cazzarroli, Site director di Tetra Pak Packaging Solutions; Alberto Felice De Toni, rettore Università degli Studi di Udine; l’avvocato Arturo Maresca dello studio legale Mmba di Roma; Daniele Marini, professore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova; Marco Mondini, responsabile Relazioni industriali della Electrolux di Pordenone e il giuslavorista Tiziano Treu (Studio internazionale di consulenza Crowe Horwath, sede di Roma).
Il 50ESIMO RAPPORTO CENSIS
Infine, un’immagine insolita dell’Italia è emersa, invece, dalla presentazione, presso Villa Lubin a Roma (l’attuale sede del Cnel, ndr) del 50esimo rapporto Censis (l’Istituto tuttora presieduto da Giuseppe De Rita) sulla situazione sociale del Paese che vive una “seconda era del sommerso”, che punta, dal risparmio cash alla sharing economy, alla “ricerca di più redditi”. L’Italia starebbe,quindi, vivendo una “prolungata e infeconda sospensione, dove le manovre pensate in affannata successione non hanno portato i risultati attesi”. Fenomeno diverso da quella degli anni ’70 che apriva a “una saga di sviluppo industriale e imprenditoriale” perché si tratta di una “arma di pura difesa”. Quella di oggi è un’era del sommerso “più statico che evolutivo” e “molecolare”, “senza un sistemico orientamento di sviluppo”. Negli ultimi due anni, “pur se segnati da una “diffusa sensazione di impoverimento”, si osserva nel Rapporto, “c’è stata una grande esplosione dei comportamenti volti all’accumulazione di redditi, di risparmi, di patrimoni, e alla decisa volontà di farli ulteriormente fruttare”. Si va dall’attuazione di “una puntuale politica del risparmio” all’esplosione “negli ultimissimi anni di un grande risparmio cash” non solo legato a evasione e riciclaggio ma “in parte più consistente dovuto alla propensione di intere categorie professionali e sociali a richiedere pagamenti in moneta, ‘per non andare in banca’ e per gestire in proprio la propria liquidità”. In parallelo alle gestione dei beni ‘mobiliari’ anche sugli immobili si è affermata una “vocazione al sommerso”. Da una “conservazione da ‘bene rifugio’ ” si sta passando a “una imitativa strategia di ‘messa a reddito’: non c’è casolare rurale, appartamento urbano, attico panoramico che non veda i proprietari decisi a farli rendere attraverso utilizzi (casa per vacanze, bed and breakfast, location per eventi vari, ecc.) dove impera la transazione cash (non solo per la parte immobiliare, ma anche per i servizi correlati)”.