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Pensionati e dipendenti statali, cosa combina il governo?

Matteo Renzi, pensionati

L’elicottero del Governo continua a buttare soldi con una spregiudicatezza inaccettabile. Prima con i pensionati, adesso con i pubblici dipendenti. Che i loro contratti si dovessero rinnovare è pacifico e giusto. Ma che lo si faccia senza neppure prendersi il disturbo di trovare qualche pretesto, a poche ore di distanza dalla apertura dei seggi per il referendum è un atto degno del comandante Achille Lauro.

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Ho ammesso più volte di provare un certo imbarazzo per trovarmi a votare No il 4 dicembre insieme a compagni di strada con i quali non ho mai avuto nulla da spartite e condividere. Poi quando ho saputo che Michele (chi?) Santoro voterà Sì mi sono convinto di essere dalla parte giusta.

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Il populismo per me è l’anticamera del fascismo millenial. Purtroppo è diventato ormai un fenomeno diffuso in tutta Europa. Ed ha attraversato persino l’oceano, sbarcando in America, proprio là dove approdarono i Padri pellegrini in cerca di libertà. Ma l’Italia è il solo Paese in cui sono presenti ben due populismi: uno di lotta ed uno di governo. La campagna elettorale di Matteo Renzi rincorre Beppe Grillo e Matteo Salvini sul loro terreno, usando tutto l’armamentario miserabile e plebeo dell’antipolitica. Non è stato così negli altri Paesi. David Cameron e Hillary Clinton hanno perduto, ma hanno difeso una differente prospettiva rispetto a quella che alla fine ha prevalso. Francois Fillon in Francia sfida Marine Le Pen su posizioni differenti, non demagogiche e sovraniste. Angela Merkel non si rimangia la linea di condotta che ha seguito in questi anni. Il nostro giovane caudillo polemizza tutti i giorni, senza provare vergogna, con l’Unione europea e la sua politica. Dimostra di non avere principi. Gli basta solo vincere, a qualunque costo.

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In una dichiarazione di Giorgia Meloni ho letto delle affermazioni prive di senso. La leader di Fratelli d’Italia (s’è desta?) polemizza con la riforma Boschi perché prevede che la Repubblica italiana si attiene a quanto disposto dai trattati internazionali sottoscritti. A suo dire verrebbe menomata così la sovranità nazionale. Ma lo sa questa Erinni, legata come un trofeo al carro di Salvini, che il diritto internazionale si fonda sui trattati e che le comunità stipulano dei patti fin da quando gli uomini primitivi sono usciti dalle caverne?

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Renzi non dimentichi mai la saggezza popolare dei proverbi. Uno glielo ricordiamo noi. “Chi troppo in alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente”. Peraltro l’avverbio è una delle parole più lunghe dell’alfabeto.

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