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Referendum, come hanno votato studenti, disoccupati e commercianti. Report Swg

Studenti, disoccupati, commercianti e donne: sono le categorie che hanno apprezzato di meno la riforma della Costituzione targata Renzi-Boschi. In generale, il ceto medio-basso ha bocciato senza mezzi termini le novità proposte dal governo così come il Sud e le Isole si sono posizionate chiaramente sul fronte del “no”. Un report di Swg dedicato al referendum costituzionale scatta una foto dell’elettore che domenica è andato alle urne e spiega: “A guidare la mano degli elettori sono state l’appartenenza politica” ma anche “la condizione sociale e i sentiment del momento”. Poi va oltre: “Chi prova impulsi di rabbia, disgusto e tristezza ha votato a maggioranza per il ‘no’; quanti, invece, vivono sentimenti di tranquillità, attesa e fiducia hanno votato per il ‘sì’”.

VOTO PER CONDIZIONE SOCIALE

Dall’analisi di Swg emerge dunque che il ceto medio-alto si è diviso in due con il “sì” scelto dal 47 per cento mentre il ceto medio-basso ha indiscutibilmente detto “no” preferendolo nel 71 per cento dei casi.

VOTO PER PROFESSIONI

Tra i diversi mestieri spicca la scelta decisa per il “no” di disoccupati (73 per cento), studenti (72 per cento), persone in cerca di prima occupazione e commercianti (71 per cento), operai (64 per cento), seguiti da liberi professionisti (62 per cento), casalinghe e impiegati (60 per cento). Più favorevoli al “sì” artigiani (60 per cento), insegnanti di scuole medie ed elementari (53 per cento), imprenditori (52 per cento), dirigenti (51 per cento). Swg definisce “spaccate” a livello referendario alcune professioni come pensionati (“sì” 45 per cento, “no” 55 per cento) e quadri (“sì” 46 per cento, “no” 54 per cento).

VOTO PER GENERE

Più combattuti gli uomini, più nette le donne. Gli elettori hanno bocciato la riforma costituzionale nel 57 per cento dei casi mentre tra le elettrici i “no” sono saliti al 63 per cento.

swg tabella referendum

VOTO PER ETÀ

Se si analizza il voto per classi d’età si nota che la riforma costituzionale non ha prevalso in nessuna ma tanto più diminuiscono gli anni tanto più si è detto “no”.  Tra i giovani di 18-24 anni i voti contrari si sono attestati al 71 per cento, livello che scende al 65 per cento nella fascia successiva (25-34 anni) e al 62 per cento tra i 35-44enni. Il “no” è al 58 per cento fra gli italiani di età compresa fra 45 e 54 anni, al 59 per cento fra i 55-64enni e arriva al punto più basso tra chi ha più di 64 anni (55 per cento).

CHI HA VOTATO DI MENO

Le ultime riflessioni sono dedicate a chi ha deciso invece di disertare le urne. Si sono astenuti soprattutto lavoratori autonomi (43 per cento), persone di bassa condizione sociale (40 per cento), disoccupati (38 per cento), casalinghe (36 per cento), donne e italiani tra i 35 e i 44 anni (35 per cento) e over 64 (31 per cento). Un ultimo gruppo è rappresentato dagli elettori M5S che sono rimasti a casa nel 17 per cento dei casi.

Qui il report completo (pdf)



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