“Sì è un grande onore come l’Oscar o la laurea honoris causa dell’Accademia delle Belle Arti e sono anche molto grato al presidente Napolitano che mi ha nominato Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana”. Così il noto scenografo Dante Ferretti ha commentato la laurea honoris causa in Architettura ricevuta oggi all’Università La Sapienza.
LA LAUREA
Nel conferire il riconoscimento, l’accademia ha voluto sottolineare come la scenografia sia una delle espressioni più nobili nate nell’ambito dell’architettura e che scenografia ed architettura hanno radici comuni. A febbraio la Facoltà di Architettura della Sapienza, Dipartimento di Architettura e progetto, istituirà il master in Scenografia teatrale e televisiva. Il Master di II livello, diretto da Massimo Zammerini, formerà una figura di scenografo con una preparazione in campo tecnico e artistico allineata con il panorama contemporaneo a livello nazionale e internazionale.
I RICORDI
“I miei maestri sono stati Fellini e Pasolini – ha raccontato Ferretti negli scorsi giorni – Con Fellini dovevo costruire tutto il set, era una sua visione molto particolare. Dovevi capire quello che lui aveva in mente; insieme abbiamo fatto sei film. Devo aggiungere che fra me e Fellini erano molto importanti le bugie, lui mi chiedeva: “Dantino cosa ti sei sognato ieri?” E io mi inventavo i sogni. Lui lo sapeva che inventavo ma voleva capire fino a che punto arrivava la mia fantasia”. E con Pasolini? “Ho fatto otto film dal Vangelo secondo Matteo e Uccellacci uccellini da assistente, finché a un certo punto Pasolini mi ha chiamato per Medea e da lì abbiamo sempre lavorato insieme fino all’ultimo film Le 120 giornate di Sodoma. Ci capivamo molto bene, ci siamo sempre dati del lei, lui mi accennava appena qualcosa e io capivo e poi realizzavo. A volte facevo da me lui veniva a guardare e diceva: “Bene bene””.
LA BIOGRAFIA
Dante Ferretti – Nato a Macerata il 26 febbraio 1943 – è lo scenografo che ha reso grande l’arte della scenografia in Italia, portandola agli onori della ribalta grazie alla collaborazione con grandi registi italiani e stranieri.
Ferretti ha lavorato prima in Italia, al fianco di registi come Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini e successivamente fuori dai confini nazionali. Sua è l’intuizione geniale del labirinto verticale ricostruito nel film il nome della rosa (1986) di J-J. Annaud, sua la forza visionaria espressa nel kolossal fantasy Le avventure del barone di Munchausen (1989) di Terry Gilliam. Le trasfigurazioni di città e quartieri nelle ricostruzioni realizzate per i film di Martin Scorsese, hanno fatto di lui uno dei più brillanti e importanti scenografi del cinema mondiale. Tre i premi Oscar vinti nel 2005 con The aviator di Scorsese insieme con la moglie Francesca Lo Schiavo, nel 2008 per Sweeney Todd di T. Burton e 2012 con Hugo Cabret ancora una volta insieme a Francesca Lo Schiavo .
Nel 2013, in concomitanza con il settantesimo anniversario della sua nascita, il MoMA di New York gli ha dedicato la personale Dante Ferretti. Design and construction for cinema”.
Il 23 dicembre 2016 uscirà negli Stati Uniti “Silence” di Martin Scorsese, di cui Ferretti ha curato sia la scenografia, che i costumi e collaborerà anche al prossimo film del regista italo-americano dal titolo“The Irishman”.
Ma l’attività dello scenografo marchigiano non termina qui: in questi giorni Ferretti sta lavorando agli studios di Cinecittà a Roma alla creazione delle scenografie per “Diabolik”, un ambizioso progetto televisivo firmato Cattleya, mentre in campo teatrale è l’autore dell’allestimento dell’Otello Rossiniano di Amos Gitai, in cartellone al San Carlo di Napoli dal 30 novembre al 6 dicembre. Infine ha curato l’imponente musical “Divo Nerone” in programma a Roma, nell’arena della Domus aurea, per il mese di giugno 2017.