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Tutti i dettagli sulle tensioni fra Inps di Boeri e Lavoro di Poletti

Giuliano Poletti

Quali sono i rilievi del ministero del Lavoro alla gestione dell’Inps che hanno suscitato la reazione di Tito Boeri, il quale ha parlato di “un esercizio del potere di vigilanza (….) quasi in funzione intimidatoria”?  Vediamone alcuni. Magari a puntate.

“Dall’analisi dei documenti contabili e finanziari emergono criticità per una preoccupante tendenza al peggioramento della situazione economico-patrimoniale, per le quali appare necessario che l’Istituto svolga in modo puntuale ed efficace i propri compiti istituzionali orientando le relative azioni a scelte chiare e rigorose che consentano il raggiungimento degli obiettivi in termini di equilibrio economico – finanziario, ed altresì affrontando con l’urgenza necessaria, questioni non più procrastinabili come la ormai progressiva e costante erosione dell’avanzo di amministrazione. Il bilancio consuntivo 2015, pervenuto con estremo ritardo, evidenzia un risultato economico di esercizio negativo per 16.297 milioni di euro, con un peggioramento di 3.812 milioni di euro rispetto a quello già negativo del 2014. Ciò comporta che il patrimonio dell’Istituto si assottiglia, diminuendo la propria consistenza a 5.870 milioni di euro. I Bilanci e i documenti contabili mostrano poi come il ricorso alle anticipazioni abbia creato un disallineamento tra bilancio dell’Inps e quello dello Stato. Il fabbisogno finanziario Inps, generato dal differenziale tra riscossioni per entrate contributive e trasferimenti da parte dello Stato, da un lato, e pagamento delle prestazioni e altre spese dell’Istituto, dall’altro, richiede infatti la sua copertura attraverso il ricorso alle anticipazioni sulle gestioni previdenziali ai sensi dell’art.35, comma 3, della legge 23 dicembre 1998, n. 448. Nel 2015 l’Inps registra, ad esempio, 214.787 milioni di euro di entrate contributive (+ 1,6% sul 2014) e 307.831 milioni di euro di prestazioni istituzionali (+ 1,5% sul 2014) con evidente disavanzo tra entrate e prestazioni. In particolare la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 273 miliardi di euro con un aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Mentre, però, tali trasferimenti figurano nel Bilancio dello Stato come una spesa, nel bilancio Inps, gli stessi importi contribuiscono ad incrementare il debito nei confronti dello Stato”.

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Quanto alla questione controversa del conferimento degli incarichi dirigenziali (per il quale Boeri intendeva seguire una selezione con esperti esterni all’Istituto), il ministero sottolinea che “il Collegio dei sindaci ha ripetutamente formulato osservazioni in ordine alle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali segnalando, unitamente al Magistrato della Corte dei Conti delegato al controllo sull’Ente, talune criticità in ordine alla procedura di cui all’art. 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165/2001… In particolare, per la Determinazione presidenziale INPS n. 28/2016 relativa al conferimento di incarico di livello dirigenziale denominato “Coordinamento delle analisi e degli studi in materia statistica ed economica” si è instaurato un contenzioso da parte di una dipendente Inps, inquadrata nel ruolo statistico attuariale dell’Ente; mentre per il contratto di collaborazione coordinata e continuativa sottoscritto a fronte della Determinazione presidenziale INPS n. 81/2015, recante “Incarico di studio concernente l’implementazione in INPS del nuovo sistema contabile e di rappresentazione del bilancio ai fini di armonizzazione e consolidamento dei conti pubblici nazionali”, la Corte dei Conti ha ricusato il visto e la registrazione. Nella relativa deliberazione, il Collegio della Sezione centrale del controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle Amministrazioni dello Stato, richiamando precedente giurisprudenza della medesima Sezione, osserva che “le figure professionali che necessitano per la realizzazione delle attività oggetto del conferimento di incarichi non devono essere soggettivamente indisponibili, ma oggettivamente non rinvenibili nell’ambito delle risorse umane a disposizione dell’Amministrazione conferente, la quale non può fare ricorso all’affidamento di incarichi di collaborazione per lo svolgimento di funzioni ordinarie attribuibili a personale rientrante nei ruoli”.

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“Se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima”. Ecco un’esternazione del Prof. Tito Boeri al recente Congresso degli Attuari svoltosi nella sede Inps. Siamo alla soluzione finale.

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Non se ne accorto nessuno, ma Enrico Zanetti ha rinunciato all’incarico di vice ministro dell’Economia del governo del conte Gentiloni Silveri. Povera Scelta Civica! Con un amico che militava con me nel partito fondato (e abbandonato al suo triste destino) da Mario Monti ho scambiato, in occasione delle festività, un sms di auguri. Non ho potuto fare a meno di aggiungere amaramente che “poteva andare meglio con Sc”. L’amico (che ci milita ancora) in pochi minuti mi ha risposto così: “Di sicuro! Però un record lo abbiamo stabilito (e non era facile): peggio non poteva andare”.

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Non ho mai smesso di pensare che Denis Verdini “volasse” (con ALA) su incarico di Silvio Berlusconi, con il preciso compito di andare in soccorso a Matteo Renzi in caso di necessità. Adesso l’ex Cav gli ha ritirato la delega. Agirà direttamente lui.



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