‘’La Cgil voleva davvero farli questi referendum? – si chiede Nunzia Penelope in un articolo su Il Diario del lavoro (dal titolo, Referendumm Cgil. Quel lapsus freudiano che potrebbe costare il ‘’niet’’ della Consulta’’). Secondo Penelope ‘’La risposta è ’’no’’, come confermano chiaramente sia una nota della stessa confederazione, sia una dichiarazione di Susanna Camusso, entrambe risalenti alla primavera scorsa. La nota afferma: “La scelta referendaria, a carattere eccezionale e straordinario, è unicamente finalizzata al sostegno della Proposta di Legge di iniziativa popolare che la Cgil avanza con la ‘Carta’, che è e rimane il cuore e la finalità dell’iniziativa decisa dalla Cgil”. Concetto ribadito da Camusso: “la nostra speranza è che il parlamento faccia una legge, per noi il referendum è solo un pungolo al parlamento, non l’obbiettivo finale. Quindi speriamo che con tante firme si arrivi a legiferare e quindi a far cadere i quesiti referendari”. Perché non accontentarla?
++++
Scacciati dal Tempio dell’Alde i parlamentari europei del M5S tornano, con la coda tra le gambe, nelle fogne: da Nigel Farage e l’Ukip.