Sulla questione dell’ormai famosa Lettera inviata al Papa dai “quattro cardinali” (Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Walter Brandmüller e Joachim Meisner) relativa all’interpretazione di alcuni passaggi dell’esortazione post sinodale Amoris laetitia, è intervenuto anche il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller (nella foto). Intervistato da Fabio Marchese Ragona per Stanze Vaticane (TgCom24), il porporato tedesco – scelto da Benedetto XVI nel 2012 e creato cardinale da Francesco nel 2014 – si è rammaricato innanzitutto che tale Lettera (con i relativi cinque dubia) sia stata diffusa al pubblico: “Ognuno, soprattutto i cardinali della Chiesa romana, ha il diritto di scrivere una lettera al Papa. Ma sono stupito perché questa, però, è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace”.
PUBBLICAMENTE O IN CAMERA CARITATIS?
Müller, poi, ha anche parlato della possibile “correzione fraterna” del Pontefice, eventualità che era stata ipotizzata dal cardinale Burke, in una delle sue numerose interviste oltreoceano. Eventualità, questa, da cui aveva preso le distanze il cardinale Brandmüller, in una conversazione con il portale Vatican Insider. Il porporato tedesco, infatti, precisando che la posizione di Burke era del singolo e non in qualità di portavoce dei quattro firmatari, osservava che un’eventuale correzione fraterna avrebbe potuto concretizzarsi in camera caritatis, e non di certo pubblicamente.
“UNA CORREZIONE FRATERNA E’ MOLTO LONTANA”
Il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede allontana questa possibilità: “Una correzione fraterna del Papa mi sembra molto lontana, non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede, come ha detto San Tommaso”. Inoltre, questa discussione pubblica attorno al documento firmato da Francesco la scorsa primavera rappresenta “un danno per la Chiesa. Amoris laetitia è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in duemila anni di storia”.
LE INTENZIONI DEL PAPA
Il Papa, ha aggiunto Müller, “chiede di discernere la situazione di queste persone che vivono un’unione non regolare, cioè non secondo la dottrina della Chiesa sul matrimonio e chiede di aiutare queste persone a trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa secondo le condizioni dei sacramenti, del messaggio cristiano sul matrimonio”. In tutto questo, però, “non vedo alcuna contrapposizione. Da un alto abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall’altro l’obbligo della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà”.