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Vi racconto l’ultima nefandezza del circo mediatico-giudiziario

‘’Archiviata dal Gip di Benevento l’indagine a carico della parlamentare ed ex ministro Nunzia De Girolamo in relazione all’inchiesta sulla Asl del capoluogo sannita, inchiesta che nel 2014 portò la De Girolamo a dimettersi dal dicastero per le politiche agricole dopo la pubblicazione di alcuni colloqui privati registrati da un indagato all’insaputa degli interlocutori, tra i quali la stessa esponente politica’’. Fin qui l’Ansa. Un’altra gogna mediatico-giudiziaria che poteva essere evitata. Sicuramente il kombinat della stampa non darà a questa notizia il risalto che diede, nel 2014, all’avvio della procedura.

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E’ morto, a 91 anni, il sociologo Zygmunt Bauman, l’ideatore della società liquida. Prosit.

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Pare che l’Occhionero ce lo abbia fatto la Cia.

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Come li chiamavano, a Langly, i due attentatori alla sicurezza dello Stato? I Blackeye brothers?

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Giulio e Francesca Maria Occhionero somigliano ai terribili fratello e sorella interpretati, rispettivamente, da Ugo Tognazzi e Mariangela Melato nel film ‘’Il gatto’’ diretto nel 1977 da Luigi Comencini. I due protagonisti ne combinavano di ogni (come dicono adesso i giovani) pur di cacciare i propri inquilini allo scopo di vendere ad un prezzo più elevato il palazzo di cui erano proprietari.

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La Cyberspy story dei fratelli Occhionero mi ricorda una barzelletta molto divertente che voglio condividere con i lettori. Langly, sede della Cia. Il direttore convoca un superagente e lo incarica di una missione di estrema importanza: deve prendere contatto con un infiltrato nell’Isis, in possesso di informazioni top secret riguardanti Abū Bakr al-Baghdādi. Il luogo dell’incontro è a Napoli, nel cuore dei Quartieri spagnoli: la talpa ha il nome in codice di Gennaro Esposito. ‘’Per non dare nell’occhio – spiega il direttore – perchè si tratta di un nome molto diffuso in quella città. Un po’ – aggiunge – come da noi John Smith’’. Al superagente viene ordinato di non farsi intercettare e seguire dalla ‘’concorrenza’’. Perciò è tenuto a compiere un ampio giro per il mondo allo scopo di non lasciare tracce. Lo 007 made in Usa esegue gli ordini. E dopo un lungo viaggio da un capo all’altro del pianeta, arriva ai piedi del Vesuvio e si reca all’indirizzo dell’appuntamento. Davanti alla porta dell’edificio trova una imbarazzante sorpresa. Tutti gli inquilini si chiamano Gennaro Esposito. Così il superagente suona, a caso, ad uno dei campanelli ed entra. Si apre una porta al piano terreno e compare sulla soglia un uomo. L’agente si avvicina e sussurra la parola d’ordine convenuta (‘’Mi manda la mamma’’). Il suo interlocutore ha l’aria di cadere dalle nuvole e chiede, con tono stupito, di quale mamma stia parlando visto che la sua è defunta. ‘’Quella di Langley’’ aggiunge lo 007 che non sa più a quale santo votarsi. Sulle labbra del napoletano compare, allora, un sorriso solidale e compiaciuto. ‘’Lei sta cercando Gennaro Esposito ‘o spione’’? È quello del terzo piano’’. E con il dito indica le scale.

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L’Associazione degli ex parlamentari non si è fatta mancare nulla. Il Consiglio direttivo scaturito dal recente congresso ha rinnovato le cariche sociali. Oltre al presidente, al segretario, al tesoriere e ai componenti del collegio dei sindaci e di quello dei probiviri, ha eletto ben dieci vice-presidenti di cui uno vicario. Si vede che c’erano parecchi problemi di rappresentanza da garantire.

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