Una singolare convergenza si registra da tempo sulle frequenze a 5 Stelle. Riguarda i temi energetici e coinvolge in pieno la principale e storica associazione ambientalista italiana, Legambiente, in passato ritenuta di essere una costola della sinistra (e soprattutto del Pd). Da giorni sul blog di Beppe Grillo si susseguono post di scienziati e professionisti che spiegano i punti cardine del programma energetico del Movimento (qui la sintesi), messo ai voti online così da coinvolgere gli attivisti nella sua stesura. Un programma che il ricercatore Luca Longo dalle colonne di Formiche.net ha analizzato e commentato (qui, qui e qui le puntate principali)
QUANDO IL FATTO TUONAVA CONTRO LEGAMBIENTE
Eppure è stato proprio un giornale molto apprezzato dai 5 Stelle a sollevare interrogativi Legambiente. Nel giugno del 2014 ilfattoquotidiano.it diretto da Peter Gomez aveva avviato un’inchiesta sull’associazione ambientalista partendo dalle parole di fuoco pronunciate da Mariarita Signorini, all’epoca membro della giunta nazionale di Italia Nostra, che si era scagliata contro la “potente lobby strettamente legata alle industrie del settore delle fonti rinnovabili”; ne era emerso uno spaccato di società satelliti come la Azzero CO2 e ad altre srl che vedevano coinvolti in prima persona i dirigenti dell’Associazione (qui il secondo approfondimento). Senza dimenticare la vicinanza al Pd, ben espressa dalla presidenza onoraria di Legambiente affidata ad Ermete Realacci, deputato del Partito democratico e leader della corrente EcoDem.
VETRINA A 5 STELLE PER LEGAMBIENTE
Ora sulla cattedra grillina a spiegare quali impianti di stoccaggio dell’energia occorre prediligere sale nientemeno che il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. Il quale non è affatto un estraneo negli ambienti del Pd: ospite frequente alle Feste Democratiche quando c’è da discutere di temi energetici, insieme ad altri EcoDem e allo stesso premier Paolo Gentiloni, Zanchini è stato firmatario dell’appello dell’appello “Il Pd che vogliamo” apparso su l’Unità ed Europa del 23 giugno 2009, salvo poi nel 2013 aderire al partito Green Italia lanciato dal senatore Roberto Della Seta.
E’ toccato invece a Gianni Silvestrini illustrare sul blog grillino come si dovranno interrompere le importazioni di energia nucleare dall’estero. Oltre a essere stato consigliere con il ministro Edo Ronchi nei Governi Prodi e D’Alema alla fine degli anni ‘90, Silvestrini ha un passato da direttore generale del Ministero dell’Ambiente tra il 2000 e il 2002 e da consigliere di Pierluigi Bersani al Ministero dello Sviluppo economico nell’ultimo Governo Prodi. Fino al 2011 è stato membro della presidenza del comitato scientifico di Legambiente, quindi presidente del Cda di Azzero CO2 (società controllata da Legambiente) e – come riportato dal Fatto Quotidiano – già proprietario del 26% di Exalto Energy & Innovation, srl con un giro d’affari di 1,1 milioni di euro nel 2012 che ha realizzato impianti fotovoltaici nell’ambito della campagna “Enernit Free” di Legambiente. Silvestrini oggi è membro del comitato scientifico della Fondazione Symbola presieduta dall’on. piddino Realacci, e direttore scientifico di Kyoto Club, organizzazione non profit fondata sempre da Realacci e presieduta da Catia Bastioli, a sua volta presidente del gestore della rete elettrica Terna.