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Giulio Andreotti, l’Italia e gli Usa nella Lectio di Paolo Messa

Paolo Messa, fondatore di Formiche, in occasione del 98° anniversario della nascita di Giulio Andreotti ha tenuto presso l’Istituto Luigi Sturzo a Roma una mirabile, essenziale, puntuale lectio magistralis sullo statista democristiano, erede di Alcide De Gasperi. La relazione di Paolo Messa ha trattato in modo particolare avvenimenti storici di politica estera, accaduti durante l’esperienza di Giulio Andreotti non solo come ministro alla Farnesina, ma anche come presidente del Consiglio e ministro della Difesa.

E’ giusto sottolineare, come ricorda Messa, quanto dichiarato in occasione della morte dello statista democristiano dall’ambasciatore americano Mel Sembler: “È un uomo che ha vissuto una lunghissima carriera politica guidando l’Italia del dopoguerra attraverso decenni di cambiamenti e di trasformazione nell’Occidente. Uno statista e un visionario di cui la storia si ricorderà”. Giulio Andreotti amico degli Stati Uniti, ma fermo e geloso difensore dei diritti di autonomia dell’Italia, pur nel rispetto del leale e solido rapporto di reciproca collaborazione con la Casa Bianca, nell’Alleanza atlantica. E oltre all’ambasciatore Sembler, altri esponenti politici e diplomatici stranieri hanno tributato riconoscimenti ed elogi all’impegno politico di Andreotti, sia in politica interna che in quella estera. E’ la dimostrazione che gli uomini della Dc avevano una forte caratura politica sì, ma soprattutto culturale. Non a caso altri democristiani come Attilio Piccioni, Antonio Segni, Aldo Moro, Emilio Colombo, Franco Maria Malfatti, Amintore Fanfani, solo per fare alcuni nomi, ebbero ruoli fondamentali nella politica estera europea, negli USsae nel Mondo, qualificando il governo italiano per capacità di dialogo e di mediazione, accrescendo il peso e il prestigio del nostro Paese a livello internazionale. Amintore Fanfani fu addirittura chiamato a presiedere la XX^ sessione delle Nazioni Unite, unico italiano ad avere avuto tale importantissimo riconoscimento.

Paolo Messa, sottolineando lo stretto legame di Andreotti con gli Usa senza mai trascurare l’interesse nazionale, ha concluso il suo intervento con le simpatiche parole dello storico leader democristiano scomparso: “L’amicizia con gli Stati Uniti deve essere vissuta in posizione di riposo e non di attenti”.
Non è azzardato affermare che con la fine della Dc si è molto inaridita la politica estera dell’Italia.

Oggi si celebra anche il 98° anniversario della nascita del Partito popolare italiano, partito d’ispirazione cristiana, voluto con tenacia da un prete siciliano, don Luigi Sturzo. Per la prima volta i cattolici, attraverso il Ppi fecero ufficialmente il loro ingresso nella vita politica del Paese, dopo il famoso divieto, (non expedit), del 1874 di Papa Pio IX. Sollecitati dalla meravigliosa lectio magistralis di Paolo Messa nel “tempio” del popolarismo, non è vana la speranza di tornare ad avere in politica il contributo essenziale, concreto dei popolari.


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