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Il Pd rinunci all’Unità (e punti a una nuova Rinascita). I consigli di Chicco Testa (presidente dell’Unità)

Il futuro dell’Unità? Non più quotidiano, ma periodico leggero. E’ l’idea di Chicco Testa, presidente della società che edita il quotidiano fondato da Antonio Gramsci che domani, 1 febbraio, ha in programma un’assemblea dei soci decisiva per il giornale diretto da Sergio Staino: all’ordine del giorno c’è la liquidazione della società: “Se nel frattempo uno dei soci o un attore esterno si presenterà con una disponibilità dichiarata, la procedura può essere sospesa”, ha detto Testa in un’intervista al mensile Prima Comunicazione.

I NUMERI DEL QUOTIDIANO

Ma Testa non dispensa troppi ottimismi sul futuro del quotidiano. Non solo per le condizioni poste dal socio privato, Pessina (rivedere i patti parasociali che prevedono che tocchi alla fondazione del Pd scegliere il direttore), ma per i conti del giornale. Il quotidiano, infatti, “perde circa mille euro a copia”, dice Testa. Quando il manager si è insediato alla presidenza della società a fine estate, ha trovato “un giornale con un numero di copie vendute insufficienti, intorno, alle 6mila, e una struttura dei costi insostenibile”, racconta. I giornalisti in forza al quotidiano “sono trenta – aggiunge Testa – 27 articoli 1 e due articoli 2”.

LE RAGIONI DELLE DIFFICOLTA’

Il manager poi confessa a Prima Comunicazione: “Penso che sia stato un errore riaprire l’Unità“. Per quale motivo? “La prima ragione è evidente: non c’è più spazio nel mercato italiano per un giornale d’informazione come pretendeva di essere l’Unità, con pagine di spettacoli, sport, cronaca, eccetera. Sarebbe stato realistico fare un giornale più leggero, di dibattito politico-culturale, un giornale di commenti secondo il modello del Foglio“.

IL CONSIGLIO INDIRETTO A RENZI

“Se oggi potessi dare un consiglio al Pd – conclude Testa – sarebbe quello di rinunciare all’Unità come giornale d’informazione e pensare semmai a un periodico ‘leggero’ – mensile o settimanale che sia – capace, come lo fu la vecchia Rinascita, di elaborare e far circolare idee, consigliare letture riassumere documenti importanti. Cosa che si potrebbe fare con pochi redattori”.


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