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Terna sarà pubblica al 100% con un governo Cinque Stelle. Parola di M5S

Difesa BEPPE GRILLO Generali

Terna deve essere pubblica? A questa domanda gli iscritti al Movimento 5 Stelle, che stanno votando da giorni sul programma in fieri sulla politica energetica, ha risposto in maggioranza sì. Hanno partecipato alla votazione 25.394 iscritti certificati. Hanno votato Sì in 24.310 e No in 1.084.

Così, mentre giornalisti e intellettuali discettano sui congiuntivi alla Luigi Di Maio e sulle ultime sparate mediatiche di Beppe Grillo (tipo Giuria popolare sui giornalisti bufalari, salvo poi scoprire che la proposta era invece una bufala, dunque il primo bufalaro era Grillo), il Movimento sta fissando le basi programmatiche sull’energia di un eventuale governo a 5 Stelle. Veniamo al dunque, tralasciando le bufale.

Il quesito votato dagli iscritti al Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio era il seguente: “Terna o l’azienda che ha la concessione pubblica per la trasmissione dell’energia elettrica deve essere di proprietà pubblica?” (qui il post completo). Terna, ovvero la società proprietaria della rete elettrica nazionale, è partecipata con il 29,85% da Cdp (Cassa depositi e prestiti) Reti, spa controllata al 100% dalla Cassa depositi e prestiti (80% del ministero dell’Economia).

Quindi il sì, se si arguisce bene, vuole dire sì a una proprietà 100% del ministero dell’Economia, comunque “pubblica” per usare il termine del quesito.

Dunque, il Movimento inserirà nel programma elettorale la nazionalizzazione del capitale di Terna, ora una società quotata in Borsa. Quanto costerà l’operazione? Nessuna stima da parte del Movimento. Ma non solo su questo aspetto economico, Formiche.net – come è successo su altri quesiti e parti del programma M5S (qui, qui e qui le gli approfondimenti di Luca Longo, qui l’articolo di Giovanni Bucchi) – avvierà approfondimenti, per capire, analizzare e magari criticare.

Ecco di seguito il quesito su cui gli iscritti certificati al Movimento hanno votato: è stato preso con un rispettoso copia e incolla da qui. Quindi refusi ed eventuali errori (come la Cassa depositi e prestiti ribattezzata una volta Cassa risparmi e prestiti) sono dell’autore del quesito, Roberto Ferrigno, direttore di Lumina Consult Bruxelles, con un passato in Greenpeace e in Weber Shandwick.

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In Europa, l’energia elettrica è considerata come una sorta di monopolio naturale.
Il monopolista naturale della gestione della rete e del sistema elettrico in Europa è sempre stato lo Stato. La situazione ha iniziato a cambiare tra la fine degli ’80 e gli inizi degli anni ’90. L’obiettivo principale di quella che era la Comunità europea ed oggi è l’Unione Europea, è la creazione del grande libero mercato all’interno del continente. In ossequio a questo principio basilare e fondante, si è iniziato a pensare ad aprire i vari mercati nazionali dell’energia elettrica ma anche del gas (in campo energetico), per creare un unico grande mercato energetico europeo, al cui interno fosse aperta la questione della gestione dell’energia elettrica: dalla sua produzione alla sua distribuzione.

Liberalizzazione significa aprire un mercato chiuso, ma non completamente. Rendere fruibili delle quote di questo mercato in base al principio della Third Party Access, ovvero l’accesso a una parte terza che non sia il monopolista naturale, cioè lo Stato. Si sono liberalizzate quote di mercato all’interno della filiera di generazione elettrica.
Quindi la struttura della liberalizzazione del mercato elettrico in tutta Europa ha diviso il monopolio verticale in 3 segmenti:

– produzione
– trasmissione
– distribuzione e vendita

Per la trasmissione si è scelto di lasciare allo Stato una quota di partecipazione adeguata, affinchè gli indirizzi di sviluppo delle rete fossero garantiti dallo Stato.

TERNA: RETE ELETTRICA NAZIONALE ITALIANA
Con questi presupposti viene fondata Terna, che è il gestore indipendente della rete elettrica italiana. La società attualemente possiede circa il 98% della rete elettrica italiana. Lo possiede e lo gestisce. E’ una società che si focalizza nell’esercizio e nello sviluppo della rete. E’ una società che nel corso degli anni ha sviluppato anche attività non regolamentate, ovvero fuori dal core business: ad esempio si espansa all’estero. E’ un’azienda controllata al 29,9% da Cassa Depositi e Prestiti Reti Spa. Un ente sotto il controllo del Governo.
Terna vede anche una notevole partecipazione di fondi di investimento privati, sia italiani che internazionali, perché è una società ad alta redditività.

EUROPA: FRANCIA, AUSTRIA, SPAGNA, GERMANIA E PAESI DEL NORD
Ma oggi, il ruolo del Governo è preponderante in tutti gli Stati membri, dopo 15 anni dall’inizio del processo di liberalizzazione.
Ad esempio la Francia (che rappresenta l’esempio più estremo) il Governo ha un ruolo importantissimo nelle scelte e nella gestione della rete. La società di trasmissione elettrica francese è controllata al 100% da EDF (Electricité de France) che a sua volta è controllata dall’85% dallo Stato francese.
Anche in Austria, in Spagna, il controllo dello Stato è preponderante.
In Germania la situazione è un po’ differente perché abbiamo tre operatori di trasmissione di sistema, che sono distruibiti su base regionale.

INGHILTERRA E I PROBLEMI DELLA PRIVATIZZAZIONE
L’Inghilterra è l’unico Stato, per ovvi motivi legati all’ideologia liberale di Margaret Thatcher negli ’80, che ha privatizzato completamente le fasi di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia.
Questa impostazione ha provocato grandi problemi dal punto di vista operative. Si sono creati dei monopoli privati che sono entrati in lotta fra di loro. Sicuramente c’è stata un’apertura del mercato superiore ad altri Stati nazionali. Ma non ha portato benefici in termini di costi ai cittadini e alle imprese. Oggi la bolletta, elettrica inglese è tra le più alte d’europa e quindi sicuramente il processo di privitazzizione non ha portato quei risparmi e quella trasparenza sperati, soprattutto rispetto alla funzione sociae svolta dall’energia elettrica.

TERNA E LA MANO DEL GOVERNO
In Italia la mano del Governo su Terna è evidente. Possiamo citare l’esempio del Primo Ministro Letta che nel 2013 annunciò l’intenzione di vendere una quota di Terna ai privati, nell’ambito del piano di riduzione del debito pubblico (richiesto all’Italia dalla Commissione europea, poi di questo non si fece nulla). Ma il Governo decise di cedere a quel punto il 35% del capitale di Cassa Risparmi e Prestiti di Reti, che ricordiamo è l’azionista principale di Terna, alla State Grid Corporation of China.
Gli obiettivi della liberalizzazione in Europa sono stati raggiunti: si o no? No.
L’obiettivo principale era quello di garantire bollette meno care, una maggiore trasparenza e un livello di protezione dei consumatori, delle famiglie e delle imprese, che avrebbero potuto scegliere gli operatori di rete, comparare le tariffe ed essere più garantiti. Complessivamente questo obiettivo non è stato raggiunto. In Italia, in particolare, abbiamo un problema di costo della bolletta. Abbiamo un problema di struttura del costo della bolletta, ad esempio gli oneri generali e il livello di tassazione sono tra i più alti d’Europa. Abbiamo un sistema fiscale che continua ad essere vessatorio nei confronti dei cittadini e delle picole e medie imprese.

Ma in tutto questo, il ruolo dell’azienda che gestisce la rete è secondario.
Quello che conta sono le scelte di fondo dei Governi in campo energetico. Non dimentichiamo ad esempio che l’Europa è un importatore netto di energia, è il più grande importatore di fonti fossili al mondo.
L’Italia importa quasi il 76% delle fonti energetiche che vengono poi utilizzate per produrre elettricità: questo è il nodo da affrontare.
Finché non si scioglie il nodo della nostra dipendenza dale fonti fossili, saremo sempre esposti a tutta una serie di fattori.
In questo momento secondo me non è assolutamente una priorità pensare a privatizzare completamente Terna: non oggi, non nel medio futuro e probabilmente neanche nel medio termine.

Adesso che vi sono stati forniti più elementi di informazione e riflessione sul sistema della trasmissione elettrica e su come una società come Terna opera all’interno del sistema generale elettrico, penso che possiate farvi un’idea più precisa e quindi votare!

 

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