Città della Scienza. Human Technopole. Parco della Scienza, del sapere e dell’innovazione. Chiamatelo come volete, ma questo sarà il futuro dell’ormai ex area Expo. Il progetto, in mano oggi ad Arexpo, è forse la sfida più importante a cui il governo, la Regione Lombardia e il comune di Milano dovranno portare a termine nei prossimi anni. Eppure, oggi, sopra quell’area rigogliosa che nel 2015 ha ospitato l’Esposizione Universale meneghina, sembra esserci solo tanta, troppa, confusione.
Innanzitutto bisogna dire che tutto il progetto dello Human Technopole, che interesserà circa 250 metri quadrati all’interno dell’area di Rho Pero, rimane ancorato a un enorme “se”. Eh sì perché il piano della cittadella della scienza andrà in porto quando e se si troveranno i capitali per finanziarlo.
L’area, nella sua interezza, fa gola a molti. Ben collegata, con strutture nuove e funzionati, un milione di metri quadrati alle porte di Milano, uno dei nodi strategici dell’economia italiana. Il bando per la ricerca dell’ente strategico che aiuterà Milano a fare un balzo in avanti nella classifica delle città più influenti d’Europa si concluderà il prossimo 28 febbraio.
Gli operatori che parteciperanno, nazionali e internazionali, dovranno presentare la loro candidatura ad Arexpo, che, dopo la chiusura del bando, individuerà una selezione ristretta di operatori a cui verrà chiesto di disegnare il masterplan dell’area. Solo in quel momento si procederà a selezionare il vincitore che si aggiudicherà, per 99 anni e a fronte del pagamento di un canone ad Arexpo, l’area a due passi dalla Madonnina. Tra i nomi che oggi sembrano essere disposti a sedersi a un tavolo con Arexpo ci sono, gli australiani di Land Lease, la private equity Blackstone, Euromilano e i sauditi a capo del gruppo Fawaz.
Il governo, o meglio il ministero dell’Economia, è entrato solo lo scorso novembre nella società proprietaria dei terreni dove si è svolta l’Esposizione Universale, con una quota di poco inferiore al 40%. L’assemblea dei soci ha approvato l’ingresso del ministero con un aumento di capitale di circa 50 milioni di euro. Ora il Mef ha il 39% delle quote, Regione Lombardia e comune di Milano ciascuno il 21%, Fondazione Fiera Milano il 16%; la Città Metropolitana di Milano e il comune di Rho circa il 2%. Per le decisioni di particolare rilevanza dovrà esserci un quorum pari al 71% del capitale sociale.
Oltre al Parco della scienza, del sapere e dell’innovazione sull’area è previsto anche lo spostamento delle facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Milano, un’area verde diffusa e uno sviluppo verticale, grazie a palazzi di circa quaranta piani, non residenziali e creati per ospitare le varie personalità che sceglieranno di trasferirsi all’interno dell’ex area Expo.
Intanto, mentre si lavora per presentare il masterplan del technopole entro fine 2017 e permettere all’università statale di insediarsi entro il 2022, una porzione dell’ex area Expo riaprirà in primavera al pubblico grazie al format “Experience”.
Avviato lo scorso anno con un discreto successo il Parco EXPerience tornerà con un cartello che punta, come suo punto di forza, sulla musica dal vivo. Insieme alle tante iniziative culturali, sportive e di intrattenimento che saranno protagoniste dell’estate, saranno proprio i concerti la vera vocazione della seconda stagione del parco urbano di Expo. Aperto da maggio a novembre, Experience metterà a disposizione dei visitatori 400mila metri quadrati dell’area che diverranno il contenitore di mostre, concerti e iniziative culturali.
“A partire da questa stagione, grazie alla destinazione definitiva dell’Open Theatre a palco attrezzato per la grande musica dal vivo – dichiara l’assessore alla Cultura del comune di Milano Filippo Del Corno – Milano ha finalmente uno spazio dedicato ai concerti live con un’ampia capienza, una dotazione tecnica perfettamente adeguata e una facile accessibilità, senza il rischio di creare disagio ai cittadini residenti. Invitiamo tutti gli operatori a considerare l’Open Theatre come la principale destinazione della proposta musicale della città già a partire dalla prossima estate”.
“L’impegno di Arexpo in questa fase è caratterizzato da due obiettivi complementari. Da un lato – spiega il presidente di Arexpo Giovanni Azzone – lo sviluppo del progetto di realizzare il primo grande Parco della ricerca, del sapere e dell’innovazione in Italia, dall’altro una gestione del sito che ne valorizzi le caratteristiche di fruibilità evitando ogni forma di degrado. La seconda edizione di Experience presenta delle importanti novità che vanno proprio nella direzione di rendere questa area sempre più protagonista della vita del nostro territorio sul modello di altre esperienze simili, come ad esempio il post Olimpiadi di Londra, che hanno la nostra stessa mission”.
“Il progetto che stiamo sviluppando – ribadisce Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Arexpo – permetterà a tutti di utilizzare l’area non solo nelle ore del giorno ma anche la sera e nei giorni festivi. Experience è quindi parte integrante della nostra visione del futuro perché proprio le iniziative culturali e di intrattenimento di qualità daranno un contributo fondamentale alla visione futura dell’area, così come sarà declinata dal masterplan”.
“Anche quest’anno Regione Lombardia – afferma Francesca Brianza, assessore della Regione Lombarda al post-Expo – si è impegnata per fare in modo che il Parco Experience possa riaprire con un palinsesto rinnovato e ancora più accattivante. Il successo ottenuto nella scorsa stagione, realizzata grazie al contributo di Regione, e il gradimento registrato da parte dei cittadini, ci spingono a proseguire in questa direzione e a fare sempre meglio. L’ex Area Expo sta attraversando un momento cruciale di trasformazione e noi, come Regione Lombardia, non faremo mancare il nostro sostegno per rendere questo luogo un riferimento non solo per Milano ma per tutta la Lombardia”.
Tra i grandi ritorni, anche quello dell’Albero della Vita che, con il suo spettacolo notturno, incanterà i visitatori.