Giovedì 23 febbraio sarà una giornata importante per i partiti britannici. Si terranno infatti due elezioni suppletive cariche di significato politico, quelle di Stoke-on-Trent nello Staffordshire, e di Copeland nella Cumbria occidentale. Se per i Conservatori la posta in gioco è minima – il partito al governo perde regolarmente le by-elections dal 1960 – due leader si giocano molto del loro presente e del loro futuro. Si tratta di Jeremy Corbyn, il contestatissimo segretario del partito Laburista, e dell’erede di Nigel Farage, Paul Nuttall, il nuovo segretario dello Ukip. Sullo sfondo naturalmente, la Brexit, nuovo centro nevralgico della politica britannica.
Corbyn, dopo avere schierato il Labour nettamente in favore della Brexit – e aver ottenuto una ribellione sul voto ai Comuni pari al 21% dei suoi parlamentari, che hanno votato contro il suo diktat sul documento del Governo conservatore – dovrà difendere i due seggi in palio, dopo che due dei suoi deputati si sono dimessi. È il caso di Tristram Hunt, che ha lasciato il suo seggio di Stoke Central per diventare il nuovo direttore del Victoria & Albert Museum di Londra, e Jamie Reed, MP di Copeland diventato dirigente di un industria del nucleare britannico. Due seggi tradizionalmente laburisti, dove, a dispetto della linea ufficiale di Corbyn ai tempi del referendum sulla Brexit (allora il segretario Labour era per il remain), gli elettori hanno votato in modo massiccio per uscire dall’Unione Europea.
Il candidato laburista a Stoke, Gareth Snell, si troverà però di fronte il nuovo leader dello Ukip, Paul Nuttall, che cercherà di entrare a Westminster per rimpinguare il fronte degli independentisti britannici, fermi a un 1 MP, l’ex Tory Douglas Carswell, nonostante il partito il 7 maggio 2015, alle elezioni generali, ottenne oltre il 12% (vizi – o virtù? – del sistema maggioritario britannico).
Nuttall, brexiters convinto, ha avuto una campagna difficile: accusato di non essere realmente residente a Stoke, e al centro di una controversia sulla presunta morte di alcuni suoi cari amici nella tragedia di Hillsborough del 1989, quando 96 persone morirono durante una partita di coppa d’Inghilterra. Nuttall ha ritrattato le sue dichiarazioni, affermando che nessun suo “caro amico” ha perso la vita nella strage. Nel frattempo, alcuni funzionari del partito si sono dimessi, affermando che la vicenda è stata trattata con “grossolana insensibilità” da Nuttall.
Il seggio di Stoke Central – a rischio scomparsa a causa della nuova riforma elettorale che ridisegnerà i collegi elettorali britannici, è rosso – Labour sin da quando è stato creato nel 1950. Hunt nel 2015 lo vinse con oltre 5 voti di vantaggio, ma nel corso degli anni il dominio dei laburisti è molto in calo: nel 1997 il New Labour di Blair aveva il 49,5% di voti di vantaggio sugli altri partiti, mentre nel 2015 i voti sono scesi a solo 16,7% in più. I Tories candideranno in consigliere comunale locale, il 25enne Jack Brereton, mentre i liberaldemocratici – forti del successo nella suppletiva di Richmond – puntano su Zulfiqar Ali, di professione cardiologo.
A Copeland, invece, a essere giudicata sarà una delle politiche che più stanno a cuore a Corbyn, quella sul nucleare, che, insieme al disarmo unilaterale e al pacifismo, formano il cuore del credo hard left del leader del Labour, in quello che ormai sembra un ritorno, nelle idee e nella forma di partecipazione politica, all’Old Labour pre-Blair, quello di Michael Foot, di Tony Benn, e delle sconfitte brucianti degli anni ’80 contro la macchina elettorale thatcheriana.
Roccaforte laburista dal 1935, la constituency, situata nell’incantevole Lake District, si fonda sulla presenza della centrale nucleare di Sellafield, che dà occupazione a oltre diecimila persone, con la prospettiva di vedere sorgere nel 2024 un nuovo impianto a Moorgate. Alcuni problemi finanziari della società vincitrice dell’appalto, la NuGen, di cui la Toshiba detiene il 60%, hanno messo in pericolo l’investimento da 10 milioni di sterline. Anche Corbyn, con l’ennesima giravolta, ha dato l’ok all’investimento, mentre il premier conservatore, Theresa May, interpellata dalle unions preoccupate per le ricadute sull’occupazione, ha affermato che il governo farà di tutto affinché la nuova centrale veda la luce, rilevando il ruolo chiave dell’industria nucleare nelle politiche occupazionali del governo.
Reed nel 2015 vinse con una maggioranza di 2,564 voti sui conservatori. Una eventuale batosta fornirebbe nuove munizioni ai critici di Corbyn, già attaccato sulla Brexit da un giovane vecchio della politica inglese: Tony Blair.