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Inps, le pensioni e l’Irpef

Tito Boeri, malati, inps

(Terza parte di un approfondimento più articolato. La seconda parte si può leggere qui)

L’evasione fiscale ha un netto impatto negativo sulla spesa statale ed assistenziale. Su 60,5 milioni di italiani solo 40,7 milioni (67,2%) compilano la dichiarazione dei redditi ma la metà di costoro non ha “quasi” reddito. Chi paga Irpef (20,35% dei dichiaranti) è così catalogabile:

a) Il 46% versa il 5,1% dell’Irpef totale;

b) Lo 0,8 % versa il 4,71% dell’Irpef totale;

c) Il 4,13% paga il 34% dell’Irpef totale.

Dal Rapporto Brambilla si evince che per finanziare il welfare occorrono tutte le imposte dirette (Irpef, Irap, Ires e Isos) mentre quelle indirette servirebbero a finanziare il resto del funzionamento del Paese. Esistono, ovviamente, ampi bacini di inefficienza regionale, con il Sud che consuma il doppio di quanto paga e con il Piemonte e la Sicilia che hanno un deficit di 5 miliardi l’una tra entrate ed uscite previdenziali. Quanto potrà reggere questa situazione? (si chiede Brambilla). Siamo andati alla fonte.

Una lunga esperienza scientifica e sindacale, però, ci ha indotto a non fidarci solo dei pareri citati e di andare alla fonte, ossia alla lettura del citato Rapporto n°14, anno 2017, dell’Istituto citato. Partendo dal titolo: “Il bilancio del sistema previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2015”. Abbiamo letto le 17 facciate riassuntive, valutato le 12 tabelle, apprezzato la riclassificazione della componente assistenziale (mai fatta in precedenza) articolata per funzione. Un bel lavoro, senza dubbio.

Tenendo per buone le cifre sopra ricordate, risulta che – con un Pil di 1.616,372 mld – le singole voci di spesa pesano sul Bilancio statale in questo modo:

– Pensioni “previdenziali”: 26,36 %

– Sanità: 13,60%

– Assistenza: 14,17 %

– Stipendi P.a.: 14,99%

– Spese gestione: 14,52%

– Spese c. capitale: 8,08%

– Interessi: 8,28%

– Varie: 14,52%

(3. continua)

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