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Perché Matteo Renzi ha stufato con la sua velenosa demagogia

Matteo Renzi, Renzi, Pd

Uno degli argomenti che Matteo Renzi usa per andare a votare prima dell’estate è quello di impedire così che i parlamentari (eletti per la prima volta in questa legislatura) non maturino la pensione. Ormai l’unica risorsa che gli è rimasta è una velenosa demagogia, quella stessa che gli ha provocato l’amara sconfitta del 4 dicembre. Si vede che non gli è bastata la lezione.

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Ci fu un tempo in cui in Parlamento c’erano i monarchici, divisi addirittura in due partiti: il partito monarchico nazionale di Alfredo Covelli e il partito monarchico popolare di Achille Lauro, a lungo sindaco di Napoli. Oggi dobbiamo accontentarci dei “sovranisti”.

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Ho scoperto che esiste in Italia un Fronte Sovranista Italiano (FSI) che ha lanciato un Appello al popolo dal titolo: “Sovranismo o barbarie: difendere gli stati sovrani dall’attacco della globalizzazione neoliberista”. I suoi adepti non sono stati in grado neppure di trovare una parola d’ordine originale. “Comunismo o barbarie” era uno slogan degli anni ’70 a cui le persone di buon senso rispondevano: “Barbarie, grazie”. È quanto diciamo ai “sovranisti”, oggi.

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Le sovrane sono le classiche sterline d’oro. Non sarà che i “sovranisti” si definiscono così perché sono finanziati dalla “Perfida Albione”?

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Svolta nel filo conduttore dei talk show. Non siamo più il Biafra. A “Di martedìGiovanni Floris si è accorto non solo che in Italia esistono i ricchi e che amano il lusso, ma che vi sono anche tanti “poveri benestanti”.

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Emmanuel Macron è uno dei candidati nelle elezioni presidenziali francesi. A noi piace perché invita i suoi sostenitori a presentarsi alle manifestazioni portando con sé la bandiera dell’Unione europea. Che cosa si deve fare per avere un Macron anche in Italia?

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