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Matteo Renzi, Michele Emiliano, il gioco delle 3 carte e l’asso di cuori

MATTEO RENZI

Bravo questo Emiliano! Come fa di cognome: Zapata?

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A quanto si dice, il nuovo soggetto politico de los tres caballeros si chiamerà Nuova sinistra, un nome simmetricamente opposto a quello del Nuovo centro destra, ma tutto sommato rispondente alla medesima logica e condannato, più o meno, ad analoga prospettiva elettorale.

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Il Trio Lescano degli scissionisti dem vorrebbe che loro decisione avesse effetto retroattivo, per scaricarsi di dosso la responsabilità di quei provvedimenti legislativi che, durante i mille giorni di Renzi, hanno approvato sia pure col mal di pancia. E che ora contestano e citano a giustificazione dell’abbandono della casa comune.

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Nel polemizzare con Matteo Renzi, l’ex lidèr maximo lo ha più volte accusato di essersi preoccupato di salvare le banche, piuttosto che aiutare i poveri. Eppure ci fu un tempo in cui di Palazzo Chigi si diceva che fosse l’unica merchant bank in cui non si parlava inglese. Presidente del Consiglio era Massimo D’Alema.

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Intervenendo all’Assemblea nazionale del Pd, Michele Emiliano ha dimostrato di essere un campione nel gioco delle tre carte. Il fatto è che Matteo Renzi ha indovinato dove stava l’asso di cuori.

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Il Pd si è diviso in due partiti: il partito di Renzi e il partito ……Emiliano.

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Chapeau a Giuliano Poletti che ha difeso le politiche del lavoro del Governo Renzi. Anche se lui è stato solo un prestanome.

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Dei tre leader scissionisti non si è ancora capito chi farà la parte di Qui, chi quella di Quo e chi sarà Qua.



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