Skip to main content

Chi è Keith Kellogg, scelto da Trump ad interim al posto di Flynn per il Consiglio di sicurezza nazionale

Il consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, che Donald Trump aveva scelto direttamente e tra i primi per lo staff di collaboratori più intimi, si è dimesso. Su Flynn pende l’accusa di essere stato mendace sui suoi rapporti con la Russia (mendace anche con il vice presidente che gli aveva chiesto informalmente spiegazioni). C’è da aspettarsi che la storia si porti dietro strascichi: anche l’Fbi avrebbe chiesto chiarimenti a Flynn. Il ruolo occupato da Flynn è uno dei più importanti della Casa Bianca, perché da lì passano tutta la politica estera e militare della presidenza, e per questo il suo posto è stato già preso ad interim da un altro membro del Consiglio di sicurezza nazionale (NSC), Keith Kellogg.

LA CARRIERA DI KELLOGG

Kellogg è un ex generale (anche Flynn era un ex generale, e si è spesso parlato criticamente di come lui abbia imposto sul NSC il peso dei militari rispetto a quello dei civili). Ha 72 anni, ha fatto il Vietnam e nel corso dei 36 anni di carriera nell’esercito (anche la moglie Paige è una veterana) ha partecipato a svariate altre guerre; è stato anche comandante dell’82nd Airborne Division, un’unità mitica detta “All America” che si è guadagnata i galloni dai tempi della Prima Guerra Mondiale. È considerato un leader militare riflessivo e molto bravo come trainer. Quando è andato in congedo ha collaborato con diverse aziende private: nel 2003, pochi mesi dopo essersi ritirato, ha guidato i lavori della società informatica Oracle in Iraq, quando il know how informatico della società doveva servire per la ricostruzione (traslavo “le capacità acquisite in ambito militare” nel settore privato spiegò al Washington Post). Sempre in quel periodo, da civile, ha avuto un alto ruolo operativo all’interno della Coalition Provisional Authority, la struttura amministrativa temporanea che ha sostituito il regime di Saddam Hussein (sì, è la guerra che Trump ha spesso criticato come inutile usandola per attaccare il cattivo lavoro, secondo lui, fatto dalle intelligence americane nel corso degli anni). Successivamente lavorò per la CACI (i cui contractor sono stati coinvolti nelle torture ad Abu Ghraib), e poi per la Cubic Corporation, società appaltatrice dei servizi per la Difesa (era vicepresidente, ma materialmente si occupava dei programmi per l’addestramento delle truppe che la Cubic offre).

UN RUOLO NEL CONSIGLIO

Aveva già un ruolo importante nel Consiglio, era il capo dello staff di Flynn e segretario esecutivo, e dal marzo del 2016 ha fatto parte del team che ha seguito la politica estera per l’allora candidato Trump. Durante un’intervista alla CNN, ad agosto scorso, il generale aveva espresso posizioni un po’ più morbide sull’immigrazione, “l’immigrazione è importante”, raccontando che sua nuora stava affrontando il percorso “mentre stiamo parlando”. Tuttavia nel suo primo tweet ha scritto che “crede” che la cosa più importante per la sicurezza nazionale “è proteggere i nostri confini”. Kellogg potrebbe mantenere un profilo più basso (per esempio, differentemente dal presidente non ama i social network, si è iscritto a Twitter nei minuti successivi l’incarico; a differenza sua, Flynn usava spesso gli account social, e spesso cadeva nella tentazione di condividere bufale). L’understatement in questa fase potrebbe essere utile anche per tenere basse (per quanto possibile) le polemiche intorno al NSC innescate dal caso Flynn. Poi seguirà la scelta definitiva.

QUALE SARÀ LA SCELTA DEFINITIVA?

Secondo alcuni osservatori l’incarico ad interim potrebbe essergli confermato, e su questo potrebbe pesare la volontà di Stephen Bannon. Lo stratega politico di Trump è già stato inserito all’interno del gruppo ristretto del Consiglio, e davanti a una personalità meno assertiva potrebbe giocare un ruolo più importante. Rumors circolati negli ultimi giorni parlano però anche di un altro scenario: è tornato a circolare infatti il nome di un altro generale per il posto di Consigliere, David Petraeus. Petraeus è il più amato dei generali americani, è considerato un intellettuale e un uomo dalle alte capacità strategiche. Per diverse settimane, mesi fa, si era parlato di lui per il posto da segretario di Stato o capo del Pentagono: poi la cosa era sfumata, e non è chiaro quanto queste nuove indiscrezioni siano rumors gettati in pasto alla stampa dall’attento sistema di comunicazione dell’amministrazione Trump. È certo che con Petraues Bannon non avrebbe un ruolo prominente nel NSC, e forse queste spifferate sono altri dei messaggi laterali che Trump stesso sta mandando al suo consigliere politico, che ultimamente sta prendendo troppo spazio nella West Wing. Possibile che anche le dimissioni di Flynn e le fughe di notizie che lo hanno incastrato siano collegate a regolamenti di conti e lotte di potere all’interno dell’amministrazione. Secondo il Washington Post sarà invece l’ex comandante di CentCom, il generale Robert Harward, ad essere nominato in forma permanente.

(Foto: Youtube)


×

Iscriviti alla newsletter