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Cosa si dice del Sole 24 Ore in Confindustria

Di Bruno Guarini e Fernando Pineda
Vincenzo Boccia

“Nulla è stato deciso, tutto è ancora da definire. Ma la sensazione è che fino a quando Boccia e Rocca non troveranno un’intesa il dossier non si sblocca”. E’ quanto dice a Formiche.net un esponente confindustriale che chiede l’anonimato sulla ricapitalizzazione in cantiere del gruppo Il Sole 24 Ore. Ma nella partita il presidente Vincenzo Boccia e il numero uno di Assolombarda, Gianfelice Rocca, non sono gli unici protagonisti; vista anche la successione ai vertici di Assolombarda. E non solo perché le sorti del gruppo editoriale presieduto da Giorgio Fossa e guidato dall’ad, Franco Moscetti, è anche nelle mani degli istituti creditori della società controllata da Confindustria con il 67,5%.

LO STATO DELL’ARTE

Il gruppo ha un patrimonio netto negativo per 7 milioni di euro e debiti in via di rinegoziazione con le banche per 48 milioni, in primis con Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina e Monte dei Paschi di Siena capeggiato dall’amministratore delegato Marco Morelli. Le parole del 22 marzo scorso di Boccia (“non sappiamo ancora nemmeno quanto è il fabbisogno di aumento di capitale, pensate se possiamo immaginare qual è l’articolazione”) sono state commentate anche nell’ultimo consiglio generale di Confindustria tenuto la scorsa settimana.

FRA RUMORS E POUR PARLER

Tra critiche alla trasmissione La Zanzara condotta da Giuseppe Cruciani su Radio 24 e rumors sulla prossima direzione del quotidiano Il Sole 24 Ore, ora diretto da Guido Gentili che ha sostituito Roberto Napoletano (qui le ultime ricostruzioni di Formiche.net), in alcuni pour parler degli industriali si è anche discusso dell’articolo di Formiche.net sull’atarassia dell’editore Francesco Gaetano Caltagirone a entrare nell’azionariato del Sole.

LE PAROLE DI BOCCIA

Oggi Boccia, rispondendo ad alcuni giornalisti, ha ipotizzato che la confederazione scenda come quote nel capitale del Sole. Il presidente degli industriali, sulla tempistica dell’operazione, ha quasi passato la palla ai vertici del gruppo, facendo intendere che attende da loro valutazioni definitive: “Stiamo aspettando che gli amministratori ci informino sulle ipotesi di fabbisogno dopodiché convocheremo un consiglio generale e dibatteremo”. Ma sempre oggi il presidente del Sole, Giorgio Fossa, a latere di un’audizione in Parlamento, ha detto: “L’aumento di capitale lo stiamo definendo, sarà tra i 50 e i 70 milioni”.

GLI UMORI DELLE TERRITORIALI

Comunque, a tenere banco nell’ultima riunione del consiglio generale di Confindustria, anche nei colloqui privati, c’è stata la disponibilità delle maggiori territoriali, non solo quindi Assolombarda, di federazioni come Roma, Brescia, Bergamo, Firenze, Torino e Verona (e alcuni dicono anche di Napoli) a partecipare con la confederazione all’aumento di capitale del Sole che potrebbe anche arrivare a complessivi 100 milioni di euro.

I NUMERI IN BALLO

La confederazione di viale dell’Astronomia, ha scritto ieri Affari&Finanza di Repubblica, “ha in bilancio nel suo patrimonio 58,5 milioni di euro di “riserva attività istituzionale””. Saranno usati davvero tutti per la ricapitalizzazione del gruppo editoriale? Le territoriali più floride sarebbero disposte a discutere una loro partecipazione all’aumento di capitale. Ma a precise condizioni. E tra le condizioni ci sono anche alcune che non riguardano il gruppo editoriale ma anche interventi e riassetti anche in viale dell’Astronomia.

L’AUDIZIONE DI FOSSA

Quello che è certo, come ha detto oggi Fossa nel corso di un’audizione in Parlamento, al Sole ci sarà “forte riduzione dei costi. Per la razionalizzazione dei costi si agirà sia sul costo del personale sia sui costi diretti e operativi. Forte riduzione dell’organico? Riguarderà giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici”.

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