Riunione con pochi elementi di novità. Tra questi ultimi rientra l’eliminazione del riferimento alla possibilità di utilizzare “tutti gli strumenti a disposizione”. Riviste al rialzo le stime su crescita del Pil ed inflazione per il 2017 ed il 2018. Invariate quelle del 2019. Non compare ancora il raggiungimento del target del 2% a causa principalmente del mancato rialzo dei salari. L’inflazione core del 2019 è stata rivista al rialzo da 1,7% a 1,8%.
Sul fronte inflazione Draghi ha dichiarato che non vi sono ancora chiari segnali di ripresa strutturale dell’inflazione a causa soprattutto del mancato recupero dei salari. Il rischio deflazione è comunque scomparso.
Sul fronte operazioni Tltro (l’ultima sarà effettuata a marzo), Draghi ha dichiarato che al momento non è stata avanzata alcuna richiesta di proroga delle stesse.
Sul tema distorsioni sul mercato obbligazionario tedesco, con particolare riferimento al comparto a breve termine, Draghi ha dichiarato che tale andamento è oggetto di analisi e al momento le motivazioni principali riscontrate sono: 1) l’utilizzo dei titoli tedeschi come bene rifugio; 2) l’utilizzo dei titoli tedeschi come equivalenti del deposito presso Bce da parte delle banche che non hanno accesso diretto ad esso; 3) acquisti della Bce.
La Bce osserva con attenzione i rischi geopolitici senza però ansia, ribadendo che l’”euro è irrevocabile”.
Non è stata fatta menzione sulla modalità tecnica di implementazione della riduzione del piano di acquisti di asset da 80 a 60 Mld di euro da aprile.
Reazione mercati: tassi in rialzo sulla parte a lungo termine (il titolo biennale tedesco rimane però ancora sotto tensione con tasso in prossimità di -0,85%) ed euro in apprezzamento, sulla scia della percezione di possibile riduzione delle manovre implementate.
EURUSD (intraday)