“Il movimento Fino a prova contraria nasce dalla consapevolezza che in Italia non esiste ancora un sistema giudiziario equo e imparziale, e che troppo spesso assistiamo a casi di giustizia negata, sia in ambito civile che penale.
Ispirandoci a una “giustizia giusta”, proponiamo e sosteniamo approfondimenti scientifici, sessioni di studio, iniziative politiche, dibattiti, confronti, campagne di sensibilizzazione e quant’altro sia possibile e necessario per raggiungere il nostro scopo”.
Queste alcune delle parole che nel sito dell’associazione si possono leggere e ancora: “L’Italia si colloca al 139esimo posto su 140 paesi per l’”efficienza della cornice giuridica nella risoluzione delle controversie”. Sulla base dello stesso parametro il Regno Unito è sesto, la Germania è 16esima, la Francia 28esima, la Spagna 88esima. Con riferimento esclusivo allo stesso elemento, Zimbabwe (92esimo) e Burundi (117esimo) realizzano una performance migliore di quella italiana”.
Il 21 marzo a Roma Annalisa Chirico, presidente del movimento, ha festeggiato il primo anno dell’associazione che porta avanti proprio l’obiettivo di promuovere un sistema giudiziario equo, efficiente e imparziale. Una giustizia giusta, non mediatica e non politicizzata: più si riesce a puntare all’equita più il Paese riuscirà a crescere.
Durante la festa l’ospite d’onore è stato il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, intervenuto con altri ospiti come Paola Severino, Gianni Lo Storto, Ernesto Auci, Bruno Vespa, Augusta Iannini, Fabrizio Rondolino, Marco Taradash, Andrea Romano, Federico Sarica, Gennaro Migliore, Simonetta Matone, Emilio Albertario.
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