Donald Trump, Barack Obama, Hillary Clinton e Agnese Renzi hanno qualcosa in comune: la preferenza per un luogo di tradizione italiana a pochi passi dalla Casa Bianca. Si chiama Cafe Milano ed è un famoso ristorante di lusso nel quartiere Georgetown della città di Washington.
LA SECONDA MENSA DELLA CASA BIANCA
Secondo un articolo pubblicato dal sito Page Six, Cafe Milano è diventato in questi mesi il luogo di ritrovo dell’amministrazione del presidente Trump: “Mercoledì sera, in tre tavoli diversi, c’erano il segretario di Stato, Rex Tillerson; il segretario del Tesoro, Steven Mnuchin e il segretario del Commercio, Wilbur Ross”. “È come una seconda mensa della Casa Bianca”, ha detto un habitué del ristorante a Page Six. Tra i commensali c’erano anche l’anchorman di Fox News Bret Baier; l’ex ambasciatrice americana Nancy Brinker, il guru delle finanze Mark Ein e l’ex presidente Bill Clinton.
IL MENU DI CAFE MILANO
Cosa offre il Cafe Milano? Un menu totalmente italiano: come antipasto prosciutto di Parma stagionato 24 mesi (21 dollari); calamari alla griglia (21 dollari), parmigiana di melanzane (19 dollari), burrata pugliese (25 dollari) e mozzarella di bufala campana (22 dollari). Tra i piatti principali pasta, crudi di pesce, insalate e pizza. Come dolci tiramisu, torta caprese e sorbetti (12 dollari). Cosa si serve nel fine settimana? Il tipico brunch milanese.
COSÌ SOPRAVVIVE DONALD
Che Cafe Milano potesse diventare il luogo preferito di Trump lo aveva previsto Vanity Fair prima dell’insediamento. In un articolo intitolato “Può sopravvivere Trump a Washington?”, l’edizione americana della pubblicazione spiegava che la capitale degli Stati Uniti è famosa per la concentrazione di poteri, non di denaro. Per mantenersi aggrappati ad alcune delle sue routine, Trump e il suo team – outsider della politica – si rifugiano in questo ristorante di lusso.
LA SERATA TRA AMICHE DI HILLARY
Due mesi dopo la sconfitta, Hillary Clinton ha trascorso a Cafe Milano una serata tra amiche per riprendersi dalla tristezza. Da quanto si legge sul Washington Post, Hillary è dovuta tornare nella capitale per l’apertura di un nuovo museo del Dipartimento di Stato. “Un gruppo di amiche strette la portò a cena al Cafe Milano a Georgetown, dove è apparsa con il cuore spezzato e in lutto”, si legge sul quotidiano americano. Sembra che i Clinton non abbiano ancora venduto la casa di famiglia in città.
LE FESTE DEGLI OBAMA E LA CENA DI AGNESE
Anche Michelle e Barack Obama frequentavano Cafe Milano. Per festeggiare i 40 anni della first lady nel 2013 e per celebrare il diploma della figlia Malia alla Sidwell Friends School nel 2016, la famiglia presidenziale scelse il ristorante con un menu tutto italiano. Durante l’ultima visita dell’ex premier italiano Matteo Renzi a Washington, la moglie Agnese Renzi cenò a Cafe Milano, preferendo un piatto italiano agli hamburger americani. A Cafe Milano è stata inoltre organizzata la festa della rivista patinata Washington Life.
DA POSITANO A WASHINGTON
A dicembre del 2016, Cafe Milano ha celebrato i 25 anni di attività. “Mi congratulo per tutto ciò che hai realizzato in questi anni a Washington – scrisse il presidente al proprietario Franco Nuschese -. La passione con cui hai portato avanti l’eredità culturale dell’Italia negli Usa esemplifica la straordinaria diversità, essenziale per la ‘promessa’ dell’America. Il tuo impegno per rafforzare i legami all’interno della comunità e assistere i bisognosi riflettono la tua dedizione a questa promessa”.
CHI È FRANCO NUSCHESE
Nuschese è originario di Minori, un paesino sulla costa amalfitana. In un articolo pubblicato sulla rivista “Ulisse” si legge che Nuschese è partito da Minori nel 1977, “dopo aver frequentato l’Istituto nautico che gli ha lasciato nell’anima la forte passione per il mare, ardeva dalla voglia di conoscere altre realtà”. Prima di arrivare a Washington è sbarcato a Londra e a Las Vegas, dove coordinò i ristoranti italiani del Casinò Caesar Palace. “Motivo d’orgoglio dell’imprenditore italiano – continua “Ulisse” – è quello di aver preparato il pranzo per Papa Benedetto XVI nel 2008 presso l’ambasciata Vaticana di Washington, per il suo ottantesimo compleanno”. Nel 2010 è stato nominato Commendatore nel 2010 dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’imprenditore è noto per le sue attività filantropiche a favore della ricerca medica e delle ‘charity’ cattoliche. Ha aperto il secondo Cafe Milano all’interno di un albergo ad Abu Dhabi.