Lotta alla criminalità organizzata, agli sprechi, al riciclaggio e ai traffici illeciti con un aumento delle risorse pubbliche dedicate ai diversi settori. Sono queste alcune delle misure esposte oggi durante la presentazione del Rapporto Annuale 2016 della Guardia di Finanza che si è tenuta presso il Salone d’Onore della caserma “Sante Laria” a Roma, alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi (nella foto) e di molte autorità istituzionali.
IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA
Durante il suo discorso, il generale Toschi ha chiarito il ruolo della Guardia di Finanza e la sua azione al servizio del Paese: “Al Corpo è affidata, nel percorso di completamento della riforma fiscale e in via del tutto complementare rispetto alle funzioni demandate alle Agenzie fiscali, la responsabilità di contrastare e arginare le grandi evasioni, le frodi organizzate e il sommerso, in un quadro generale di certezza, stabilità e semplificazione del sistema fiscale e di sostegno dei contribuenti onesti nell’adempimento spontaneo agli obblighi tributari”. Per questo saranno ulteriormente rafforzati, nel 2017, i rapporti di cooperazione e scambio informativo tra la stessa Guardia di Finanza e gli altri Enti e Istituzioni impegnati nel settore nonché la collaborazione di polizia e la mutua assistenza amministrativa in ambito internazionale ed europeo. “Le Fiamme Gialle – ha evidenziato il ministro Padoan sul tema – hanno continuato a svolgere un’azione di vigilanza e di tutela che contempla anche l’adempimento di una funzione sociale, sia a sostegno dei cittadini onesti che di quelli più bisognosi di aiuto da parte delle Istituzioni”.
I PUNTI CHIAVE DEL RAPPORTO 2016
Per tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, dicono le Fiamme Gialle, l’attività operativa della Guardi di Finanza per il 2016 si è sviluppata attraverso la realizzazione di 45 piani operativi, diretti all’aggressione delle più dannose e pericolose manifestazioni di illegalità economico-finanziaria nelle diverse aree del Paese, orientando le risorse disponibili sui fenomeni caratteristici delle singole aree geografiche; la loro esecuzione con circa un milione di interventi, distribuiti nelle 2 missioni fondamentali di polizia economica (35%) e polizia finanziaria (65%); lo sviluppo di oltre 60.000 deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile, a fronte delle 72.000 ricevute; il contrasto ai grandi traffici illeciti, via terra o per mare, e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica nazionale.
I RISULTATI RAGGIUNTI
Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato – si legge nel rapporto -, sono state concluse 14.115 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 94.016 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. In questo ambito, rientrano anche 13.048 controlli per la ricostruzione della posizione reddituale e patrimoniale a richiesta di altre Autorità. Questi servizi si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio. Denunciati 11.303 soggetti, di cui 99 tratti in arresto, responsabili di 11.577 reati fiscali, il 60% dei quali riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione, a testimonianza dell’impegno dei Reparti del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati.
FRODI, EVASIONE FISCALE E IMMOBILIARE: I NUMERI
Sono stati individuati circa 2.000 casi di frodi all’IVA, anche nella forma della “frode carosello”, 1.663 casi di evasione fiscale internazionale, 4.056 casi di evasione immobiliare, in particolare nel settore delle cessioni/acquisti di immobili per importi diversi da quelli dichiarati, nonché 8.343 soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco. 4.629 datori di lavoro sono risultati aver impiegato 10.449 lavoratori in “nero” e 8.766 lavoratori irregolari. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 781 milioni di euro e avanzate proposte di sequestro per circa 3,9 miliardi. Oltre 525.000 interventi condotti nell’ambito del controllo economico del territorio. Tra questi, si segnalano, in particolare, quelli svolti in materia di controlli strumentali (379.883), trasporto merci su strada (112.123, di cui 26.088 nel settore della circolazione dei prodotti sottoposti ad accise) nonché in materia di indici di capacità contributiva (14.788). Scoperte 5.125 violazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi, con la denuncia di 1.319 soggetti responsabili di reati in materia di prodotti energetici, di cui 115 tratti in arresto. 1.090 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, con 271 casi di irregolarità. Nell’azione di contrasto agli illeciti doganali, sono stati eseguiti 32.204 interventi che hanno permesso di riscontrare 8.289 violazioni e di segnalare all’Autorità Giudiziaria 4.869 soggetti. Su 5.783 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse, riscontrate irregolarità nel 31% dei casi. Verbalizzati 6.401 soggetti e sequestrati 710 apparecchi automatici da gioco e 715 postazioni di raccolta di scommesse clandestine.
I NUMERI SUI FONDI PUBBLICI E L’ILLEGALITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La Guardia di Finanza ha inoltre scoperto casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 775 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 3.066 soggetti, di cui 53 arrestati. Sono state individuate truffe nel settore previdenziale e al Sistema Sanitario Nazionale per circa 158 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 8.926 soggetti, 87 dei quali tratti in arresto. Nell’ambito di 2.058 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per più di 5,3 miliardi di euro e segnalati alla magistratura contabile 8.067 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale. A seguito delle 3.947 indagini e dei 1.680 interventi conclusi nel 2016 per reati ed altri illeciti contro la Pubblica Amministrazione, denunciati 4.031 soggetti (56% per abuso d’ufficio, 21% per peculato e 23% per corruzione e concussione), di cui 241 tratti in arresto. Individuati appalti pubblici irregolari per 3,4 miliardi di euro, con la denuncia di 1.866 soggetti di cui 140 tratti in arresto. Effettuati 12.803 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, con percentuali di irregolarità pari al 66% dei casi e un danno complessivo cagionato allo Stato di circa 6 milioni di euro.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E AI TRAFFICI ILLECITI
Durante l’anno 2016 sono svolti 11.942 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 9.882 persone fisiche e 2.060 fra aziende e società. Sono stati confiscati 1.640 beni mobili e immobili, 239 aziende nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro. 215 soggetti sono stati denunciati per associazione mafiosa, 74 dei quali tratti in arresto, mentre 810 sono stati i denunciati per il reato di trasferimento fraudolento di valori, indicativo di fenomeni di interposizione fittizia, di cui 68 arrestati. Nell’ambito dei traffici illeciti, invece, sono state sequestrate oltre 37,9 tonnellate di droga a carico di 6.678 soggetti denunciati, di cui 1.963 arrestati.
I NUMERI DELL’EMERGENZA MIGRANTI
Nel corso del 2016, in occasione dell’emergenza rappresentata dall’aumento dei flussi migratori nel mar Mediterraneo centrale, le unità aeronavali del Corpo sono state impegnate in operazioni di ricerca e soccorso a salvaguardia della vita umana in mare nell’ambito delle quali sono stati individuati e tratti in salvo 3.574 migranti.
Inoltre, nell’ambito dell’Operazione aeronavale congiunta denominata “Triton 2016”, svolta sotto l’egida dell’European Border and Coast Guard Agency-Frontex, il Corpo, attraverso l’International Coordination Centre di Pratica di Mare, ha gestito 1.580 eventi migratori e di soccorso.