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Finmeccanica, cosa succede a Leonardo su Drs, conti e dividendo

La conferma sulla vendita della quota di minoranza della controllata americana Drs, le mire su Atr, la possibile distribuzione di un dividendo per il 2016 e la gara per la U.S. Air Force in collaborazione con Boeing. E poi un accenno ai risultati operativi dell’ex gruppo Finmeccanica e al piano 2017/2021. Ecco tutte le novità di Leonardo, il gruppo della Difesa e dell’Aerospazio presieduto da Gianni De Gennaro e guidato da Mauro Moretti, secondo quanto dichiarato dallo stesso Moretti in audizione alla commissione Industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti, che sta vagliando i manager delle grandi società controllate dallo Stato in vista dei rinnovi del consiglio di amministrazione.

DRS

Moretti ha dichiarato di voler ridurre al 51% la quota nella controllata americana Drs Technologies e vendere il 49%. Fu Pier Francesco Guarguaglini a comprare nel 2008 Drs Technologies, società operante nel settore dei componenti elettronici per la difesa americana, per un controvalore di 5,2 miliardi di dollari (3,6 miliardi per contanti, 1,6 miliardi debiti finanziari).

RISULTATI

Giunto dalle Ferrovie alla guida di Finmeccanica il 15 maggio del 2014, Moretti ha parlato di una società che era a “rischio di fallimento” e che è stata rilanciata mostrando una tabella riferita al risultato operativo (Ebit), e dicendo: “Con l’Ebit abbiamo già superato Airbus e Saab. Non è un risultato da poco. Con il prossimo piano l’obiettivo sarà di essere qui (indicando più in alto, ndr) e ce la faremo”.
Riassumendo i tre anni alla guida della società il manager, il cui mandato è in scadenza, ha ricordato il valore di Borsa che al suo arrivo era di circa 3,4 miliardi ed è ora passato a 7,7 miliardi. Ha aggiunto poi che i ricavi stimati per il 2016 sono 12 miliardi, un dato su cui ha pesato la “crisi degli elicotteri che ci è costata 700 milioni e la Brexit qualcosa in più di 200 milioni”.

Commentando il lavoro svolto da Moretti, il quotidiano La Repubblica ha spiegato che “al mercato, carta canta, è piaciuta la ristrutturazione della società che il manager ex Ferrovie ha realizzato nei tre anni di mandato, rimettendola in linea di galleggiamento dopo i guai della gestione Orsi e la parentesi Pansa. Il titolo in Borsa è cresciuto del 130%, più dei concorrenti, la capitalizzazione passata da 3,3 a quasi 8 miliardi”.

DIVIDENDO

Moretti ha comunicato la decisione di tornare al dividendo: c’è “uno spazio per portare una proposta in consiglio di amministrazione”, perché “sono 5 anni che gli azionisti non prendono un quattrino”. “L’ultimo fu con il bilancio 2010, l’ultimo di Guarguaglini”, ha ricordato Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore. Il prossimo cda, l’ultimo del suo mandato è in programma il 15 marzo. Cinque giorni dopo, il 20, il Mef presenterà le liste per le nomine delle partecipate.

DEBITO

Per quanto riguarda il debito, Moretti ha ricordato che si è passati da 3,9 iniziale a 2,8 miliardi nel 2016 e c’è stato un “riacquisto del debito per oltre 600 milioni”, oltre ad una operazione di smaltimento del debito senza fare rifinanziamenti.

PIANO INDUSTRIALE

Moretti ha parlato quindi del piano industriale 2017-2021 approvato dal cda il 24 febbraio scorso dove sono previste acquisizioni, “senza fare debiti”, anche “in Italia e in Europa”, indicando tra le aree di interesse l’elettronica e le piattaforme.  Il gruppo deve fare “da calamita” in Germania, Svezia e in Polonia, dove “faremo partnership con l’equivalente di Leonardo per riprendere la gara degli elicotteri”, ha dichiarato il manager con riferimento al settore con margini più alti. “Le recenti gare perse contro Airbus in Polonia e Singapore (elicotteri) o in Canada (aerei) sono campanelli d’allarme: dove a decidere sono i rapporti tra governi, si è sfogato il manager in audizione al Senato, la società soffre”, si legge su Repubblica. 

Il Piano Industriale dei prossimi cinque anni si focalizzerà sullo sviluppo e sulle opportunità di crescita della “One Company”, ha commentato il d.g. di Leonardo in sede di approvazione. La società stima una crescita annua dei ricavi tra il 3 e il 5% fino al 2021.

COMMESSE

Tra le ultime novità in campo elicotteristico c’è l’accordo di cooperazione firmato il 2 marzo a Roma con Polish Armaments Group (PGZ). La cooperazione con la Polonia per la modernizzazione delle Forze armate polacche è iniziata nel 2015. L’oggetto dell’accordo riguarda il potenziamento della cooperazione fra PGZ e Leonardo in termini di possibili future forniture di elicotteri offerti da Leonardo al ministero della Difesa polacco. La collaborazione riguarda i modelli AW149, l’AW101 e W-3PL “Gluszec”.

Leonardo ha annunciato anche l’intenzione di partecipare alla gara per la U.S. Air Force attraverso una collaborazione con Boeing, che ha scelto la variante  MH-139 di Leonardo per la gara da 84 elicotteri destinati all’Us Air Force per la sostituzione della flotta della Forza Aerea USA dedicata a missioni critiche per la sicurezza e il trasporto. Correrà da sola invece alla gara “T-X” negli Stati Uniti per 350 aerei addestratori per l’aeronautica militare dopo la rottura dell’alleanza con l’americana Raytheon a causa del mancato accordo sul prezzo del velivolo, dicono gli esperti. L’offerta congiunta prevedeva, oltre all’aereo, anche simulatori, sistemi didattici e aule informatizzate per preparare la prossima generazione di piloti.

ATR

Tra gli obiettivi dell’a.d. di Leonardo c’è anche quello di acquisire la maggioranza di Atr, la joint venture paritetica con Airbus Group negli aerei regionali a elica. “Questo progetto si è bloccato nei mesi scorsi, anche perché il governo si è opposto alla cessione del 25% di Leonardo nella società missilistica Mbda, che Moretti intendeva usare come pedina di scambio”, ha scritto Dragoni.
“Bisogna progettare una nuova piattaforma, che potrebbe essere usata anche per il C27J, che ha 60 anni. Non possiamo perdere il treno di Atr. Se riusciamo a prendere la maggioranza di Atr e a spostare in Italia la progettazione smetteremo di battere lamiere”, ha detto in audizione Moretti su Atr.



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